Generale svedese, nato nel 1764. Fece le sue prime armi nell'artiglieria prussiana, dalla quale passò a 25 anni nell'esercito svedese. Quivi fu incaricato di riorganizzare l'artiglieria da campagna, e [...] da acquistarvi fama europea di eminente tecnico. Si segnalò alla battaglia di Lipsia (1813) dove le artiglierie svedesi ebbero parte principale nel determinare la rotta diNapoleone. Fondò la rinomata scuola d'artiglieria di Marlenberg. Morì nel 1821 ...
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Generale e patriota (S. Giovanni a Carbonara 1810 - Firenze 1891). Alfiere d'artiglieria, venne implicato (1833) col fratello Antonio (1807-1889) nella congiura di C. Rosaroll; assolto, fu riammesso nell'esercito [...] andò in esilio a Parigi. Rientrato in Italia (1859), fu comandante in capo dell'esercito toscano; ma sospettato di favorire le aspirazioni di Girolamo Napoleone al trono di Toscana, fu costretto ad abbandonare il comando. Tornato a Napoli, seguì poi ...
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Agitatore politico francese di famiglia belga (Parigi 1797 - Coye, Oise, 1863). Ufficiale napoleonico nel 1815, rifugiatosi (1820) a Ginevra per debiti contratti in Francia, divenne amico di F. Buonarroti, [...] in possesso di carte di F. Confalonieri e fu condannato a morte (pena commutata nel 1824 in carcere duro a vita allo Spielberg). Graziato nel 1832, tornò in Italia nel 1859 e fu noninato da Napoleone III commissario generale dell'esercito ...
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Nacque a Torino il 2 ottobre 1798 da Carlo Emanuele, principe di Carignano e da Maria Cristina Albertina principessa di Sassonia-Curlandia; morì a Oporto il 28 luglio 1849.
Al fonte battesimale ricevette [...] di quell'anno medesimo, alla caduta dell'impero napoleonico, C. A. tornava a Torino, alla corte di aprile a Pastrengo e un mese dopo (29 maggio) a Goito. L'esercito era vittorioso, ma l'Italia proprio allora era straziata e vinta dalle discordie ...
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Storico, medico, cultore di musica, uomo politico, nato a San Giorgio del Canavese il 6 novembre 1766; laureato in medicina a Torino nel 1786; carcerato per ragioni politiche (maggio 1794-1795); medico [...] dell'esercito d'Italia comandato dal Bonaparte (1796-97) e d'una spedizione francese a Corfù (1797-98); membro del governo "governi geometrici", l'odio contro Napoleone, la deplorazione delle tante brutture di cui si sarebbe macchiata la vita ...
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Capitale della repubblica germanica e dello stato prussiano, forma con i suoi sobborghi e con le città vicine un centro che per numero d'abitanti è superato soltanto da New York e da Londra.
Posta tra [...] dei diversi eserciti europei, di uniformi, di bandiere, i 36 busti colossali di generali e statisti germanici. Di fronte dopo le guerre di indipendenza (1814-15). Negli anni di oppressione e di disordine della egemonia napoleonica, l'attività ...
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Nato nel villaggio di Rammenau (Lusazia sup.) il 19 maggio 1752, primo di otto figli, da Cristiano, tessitore di nastri, fu tolto a nove anni all'affettuosa amicizia paterna e all'altera severità materna [...] presentarsi: la nuova e decisiva guerra contro Napoleone. Fichte, che frattanto era stato nominato professore nella nuova università fondata a Berlino (1810) e primo rettore di essa, chiese di accompagnare l'esercito in campo come oratore: non gli fu ...
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Nato a Palermo da Francesco, allora principe ereditario, e da Maria Isabella dei Borboni di Spagna il 12 gennaio 1810, morto a Caserta il 22 maggio 1859. Portò dapprima il titolo di duca di Noto, e nel [...] richiamò in servizio gli ufficiali, provenienti in genere dall'esercito murattiano, che si trovavano in congedo dal 1821. Il allorché tentò di indurlo a governare liberalmente, e uguale atteggiamento tenne nel 1856 con Napoleone III e di nuovo con ...
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PRINA, Giuseppe
Mario Menghini
Uomo di stato, nato a Novara il 20 luglio 1766, morto a Milano il 20 aprile 1814. Fece eccellenti studî nel collegio dei gesuiti a Monza (1778-1783), poi all'università [...] a Parigi (specialmente nel 1809 e nel 1811), per sottoporre a Napoleone I questioni riguardanti il bilancio del Regno Italico. Ne fu ricompensato con titoli onorifici, con elargizioni di danaro e con lauta pensione; ma le riforme da lui introdotte ...
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Secondogenito di Pietro Leopoldo, nacque il 26 maggio 1769. Quando il padre, per la morte del fratello Giuseppe II, fu assunto all'impero, cedette a lui il granducato di Toscana nel 1791. F., secondo le [...] paterna, temperò o annullò molte delle riforme economiche ed ecclesiastiche leopoldine. Al sopraggiungere degli eserciti francesi, cercò di cautelarsi con una dichiarazione di neutralità, che non fu rispettata dagl'invasori e, nel marzo 1799, un ...
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napoleonico
napoleònico agg. (pl. m. -ci). – Dell’imperatore Napoleone I: vittorie, campagne n.; codice n.; impero n.; strategia n., degna di Napoleone, simile alla sua; spesso scherz., posa, attitudine n., peculiari di Napoleone o di suoi...
guardia1
guàrdia1 (ant. guarda) s. f. [der. di guardare]. – 1. a. L’atto del guardare, per custodia, vigilanza, protezione, conservazione di qualche cosa, come compito temporaneo o anche abituale: fare la g., fare buona g.; fare la g. ai campi,...