Allievo d'Aristofane di Bisanzio e senza dubbio successore suo nella direzione della celebre biblioteca d'Alessandria, è, col maestro, l'uomo più rappresentativo della scuola alessandrina. Non arriva certamente [...] ad Aristofane, consacrò le sue cure critiche di editore - Esiodo, Alceo, Pindaro, Aristofane - o di interprete; e come esegeta invase anche il campo della prosa, di solito riserbato ai retori, per illustrare Erodoto (Grenfell-Hunt, The Amherst Papyri ...
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Le eredita/2: i postumi della crisi modernista [1914-1958]
Giacomo Losito
Permanenze e discontinuità
Un pontificato di guerra e di mediazione (1914-1922)
Il ristabilimento della pace fra gli uomini [...] la morte di Buonaiuti, il modernismo – le cui problematiche, come s’è detto, sollevavano ancora accesi confronti (di carattere esegetico, ma pure circa le relazioni fra naturale e sovrannaturale e quindi sul rapporto tra il cattolicesimo e le altre ...
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ANGÈLI (Angelio, degli Angeli), Pietro (Piero, Petrus Angelius Bargacus)
Alberto Asor-Rosa
Nacque in Barga il 22 apr. 1517, da ser Iacopo di ser Niccolao Angeli, di antica e prosperosa famiglia. Dallo [...] Cicerone (restati inediti), la traduzione in volgare dell'Edipo Re di Sofocle e del De elocutione di Demetrio Falereo. Come esegeta e interprete dei testi, l'A. non rivela particolare acume e tanto meno rigore filologico: le sue analisi, fondate sul ...
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ATTENDOLO, Giovan Battista
Claudio Mutini
Nacque da famiglia nobile a Capua intorno al 1536.
Il padre, Ambrosio, fu ingegnere militare e svolse in patria un'intensa e proficua attività dal 1546 al 1570; [...] e le Osservazioni alle prediche di Mons. Cornelio, Vescovo di Bitonto, ma il fervore del religioso e l'impegno dell'esegeta si placano d'improvviso alla visita di Maddalena de, Rossi che ricorda al poeta la fanciulla degli amori giovanili ("Giunto m ...
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COLONNA, Pietro (Pietro Galatino)
Carlo Colombero
Il personaggio fu universalmente noto come Pietro Galatino, nome derivato da quello della città natale, appunto Galatina, in Puglia. Varie discussioni [...] corrispondenza, dovuta ai comuni interessi per la cultura ebraica, con Giovanni Reuchlin. La sua fama come teologo, filosofo ed esegeta declinò rapidamente dopo la morte. Questa avvenne a Roma probabilmente non molto dopo il 1539. In tale anno egli ...
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SCATIZZI, Emilio Sergio
Giovanna Uzzani
– Nacque a Gragnano (frazione del comune di Capannori, in provincia di Lucca) il 20 ottobre 1918 da Elio e da Elisa Lenci, una coppia di agricoltori, e trascorse [...] Carlo Betocchi e Alfonso Gatto, che avrebbero dedicato poesie e presentazioni all’amico pittore; e ancora Luigi Baldacci, sensibile esegeta della pittura e raffinato critico letterario.
«Scatizzi è amico di poeti e letterati; da sempre. Forse è un ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Gregorio Magno è un grande organizzatore della Chiesa, uomo politico e insieme letterato. Nella sua poliedrica [...] Dio, un paradigma per la Chiesa, per gli uomini del suo tempo. In modo simile avviene nell’altra opera esegetica, le Omelie su Ezechiele, commento al libro profetico della Bibbia scritto nel momento tragico della deportazione del popolo ebraico in ...
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BALDINI, Gabriele
Vittorio Gabrieli
Nacque a Roma il 29 ag. 1919 da Antonio, noto scrittore, giornalista e saggista, e da Elvira Cecchi. Compì gli studi elementari e medi in scuole private, tra cui [...] restando in sostanza sempre fedele, il B. venne col tempo affinando in un elegante eclettismo i suoi strumenti esegetici e valutativi. Il crescente impegno filologico si congiunse in lui con una più discriminante percezione dell'universo fantastico ...
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offendere (affendere; partic. pass. anche offenso)
Antonio Lanci
Verbo usato con discreta frequenza, che ricorre soprattutto nella Commedia. Il latinismo ‛ offenso ' è presente solo in poesia e in rima.
Il [...] da escludere; ma la certezza della lezione non aiuta molto ai fini dell'interpretazione. La prima questione che si pone all'esegeta è di ordine sintattico: bisogna cioè stabilire a quale membro della terzina sia da unire e 'l modo ancor m'offende ...
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specchio (speglio; speculo)
Emilio Pasquini
1. Di ' specchio ' nessun esempio nelle Rime; largamente attestato invece - oltre che nel Fiore e nel Detto - nel Convivio e nella Commedia, qui in concorrenza [...] , che è lo specchio d'ogni uno, quali siano l'opere mie "; in contrapposizione a miraglio (v.) che per lo stesso esegeta è la contemplazione " mentale " (e in ultima analisi Dio stesso) in cui Rachele, come dice Benvenuto, " quiescit ".
2. La forma ...
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esegeta
eṡegèta (anche eṡegète) s. m. e f. [dal gr. ἐξηγητής; v. esegesi] (pl. m. -i). – Chi si occupa in modo diretto di esegesi, interprete di testi spec. giuridici o sacri; per estens., interprete di cose d’arte, critico: un esegete delle...
esegetica
eṡegètica s. f. [femm. sostantivato di esegetico; cfr. lat. tardo exegetĭce]. – L’esegesi, intesa non come attività, ma come arte o scienza della interpretazione e spiegazione critica dei testi.