esegèsi Interpretazione di un testo. In particolare, e. biblica è l'interpretazione della Bibbia. In ambito ebraico l'e. si divide in due filoni: quello legale (halakhah), che fa derivare dalla scrittura le norme di vita quotidiana, e quello morale (haggadah), che si esprime con racconti e parabole. Nel cristianesimo, l'interpretazione dell'Antico Testamento ebbe i suoi punti centrali nella convinzione ...
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Grammatico ed esegeta biblico (n. Roma 1290 circa), noto segnatamente per i suoi commenti alla Bibbia. Lasciò pure componimenti in versi. ...
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Monaco cistercense, esegeta (Celico 1145 circa - San Giovanni in Fiore, secondo altre fonti Pietrafitta, 1202). Secondo i dati tradizionali, G. era figlio d'un notaio e, dopo un viaggio in Terrasanta, [...] persecuzioni che l'accompagneranno, e poi il giudizio di Dio. Profeta di questa nuova Chiesa, sottile ed entusiasta esegeta, G. esercitò grande influenza sui suoi contemporanei, che o lo avversarono fieramente o ne furono ardenti seguaci (gioachimiti ...
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Grammatico ed esegeta biblico ebreo (13° sec.); visse a Gerusalemme e scrisse in arabo. Compilò tra l'altro un vocabolario della Mishnēh Tōrāh di Maimonide. ...
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Cabalista ed esegeta ebreo spagnolo (morto verso il 1340); scrisse commenti al Pentateuco, a Giobbe, un'opera sulla fede e altre opere, tutte improntate a concetti di mistica cabalistica. ...
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Teologo ed esegeta biblico riformato olandese (Leeuwarden 1659 - Franeker 1722); prof. di lingue orientali e poi di teologia a Franeker. Celebre il suo Commentarius in librum prophetiarum Jesaiae (1714-20), [...] di carattere filologico ...
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Orientalista ed esegeta biblico tedesco (Dörrenzimmern 1752 - Gottinga 1827), prof. a Jena e a Gottinga. Si occupò di Antico e Nuovo Testamento, in particolare dei libri deuterocanonici (Einleitung in [...] die apokryphischen Bücher des Alten Testaments, 1795), e fu tra i primi a dare una spiegazione naturalistica dei miracoli ...
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Orientalista ed esegeta biblico (Gottinga 1803 - ivi 1875); prof. a Gottinga (1831-37), poi (1838-48) a Tubinga, infine ancora a Gottinga fino al 1867. È autore di molte pubblicazioni nel campo degli studî [...] semitici, tra cui una grammatica ebraica (1827), una araba (1831-33), una Geschichte des Volkes Israel (1843-52), traduzioni e commenti dal Vecchio e Nuovo Testamento ...
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Scrittore, teologo, esegeta (Londra 1810 - Canterbury 1871) anglicano della "Broad Church", decano di Canterbury (1857), avverso all'unione con Roma; nel suo Greek New Testament (1849-61) accolse metodi [...] e risultati della filologia tedesca (Lachmann, Tischendorf); promosse la "Versione riveduta" della Bibbia e vi collaborò; fu il primo direttore della Contemporary Review; scrisse poesie religiose (Poetical ...
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Teologo ed esegeta protestante tedesco (Dresda 1883 - Heidelberg 1947); prof. a Heidelberg (1915), è stato il rappresentante più famoso della "formgeschichtliche Schule. Ha accentuato i temi etici ed escatologici [...] del Nuovo Testamento. Tra i suoi scritti: Die Formgeschichte des Evangeliums (2a ed. 1933); Geschichte der urchristlichen Literatur (1926); Jesus (2a ed. 1949) e lavori esegetici sul Nuovo Testamento. ...
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esegeta
eṡegèta (anche eṡegète) s. m. e f. [dal gr. ἐξηγητής; v. esegesi] (pl. m. -i). – Chi si occupa in modo diretto di esegesi, interprete di testi spec. giuridici o sacri; per estens., interprete di cose d’arte, critico: un esegete delle...
esegetica
eṡegètica s. f. [femm. sostantivato di esegetico; cfr. lat. tardo exegetĭce]. – L’esegesi, intesa non come attività, ma come arte o scienza della interpretazione e spiegazione critica dei testi.