Lingua
Coesistenza nel parlante di due codici linguistici, di cui uno è considerato inferiore all’altro; per es., si ha d. quando coesistono nel parlante il dialetto nativo e la lingua ufficiale appresa [...] a scuola (si distingue perciò dal bilinguismo, che indica la coesistenza di due codici linguistici di pari prestigio).
Medicina
In patologia, condizione malformativa, caratterizzata da una profonda fissurazione ...
Leggi Tutto
Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] l’esempio di un poeta che guarda da un lato ai siciliani e ai provenzali, dall’altro alla lezione stilistica dei latini. Per es. nella canzone che apre la raccolta delle sue rime d’amore, cominciando: «Se de voi, donna gente, / m’ha preso amor, no è ...
Leggi Tutto
Gli arcaismi sono forme o parole avvertite come desuete sul piano sincronico della lingua d’uso, ma non, per es., nell’ambito di particolari tradizioni e generi. Il ricorso a parole del passato è un ingrediente [...] e il testo. Nell’Anticrusca di Paolo Beni (1612), per es., la censura delle forme fuori moda o datate non si limita sintassi della frase complessa e la testualità del Decameron (per es., l’uso dell’infinito nelle completive con soggetto proprio [➔ ...
Leggi Tutto
Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] Anche in italiano le incongruenze tra grafemi e fonemi (➔ alfabeto), di ordine minore rispetto ad altre lingue, sono comunque numerose. Per es., il fonema /k/ è reso dai grafemi ‹c› (cane, oca), ma anche dai digrammi ‹ch› (chiedere) e ‹qu› (quale). A ...
Leggi Tutto
linguistica Raddoppiamento, inteso come fatto fonetico anziché grafico, cioè come trasformazione di un’articolazione semplice in intensa. Per es., la consonante iniziale di casa subisce un r. nel sintagma [...] a casa (➔ raddoppiamento). Consonante rafforzata Consonante che ha subito in un processo storico, o subisce in una combinazione sintattica, un r. (per es., -mm- di femmina rispetto a -m- del lat. femina; m- ‹mm› di a mano rispetto a m- ‹m› di la mano ...
Leggi Tutto
Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] per i vincoli che innesca su altri fenomeni fonologici. Ad es., in italiano la sillaba tonica finale di parola (cioè al relazione tra un PP forte che domina uno o più PP deboli (ad es., la frase il capostazione ha spento la luce è un IP dominato dal ...
Leggi Tutto
Linguistica
Morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile, dis-armare): costituisce, con l’infisso e il [...] specialmente nella terminologia scientifica, sono d’origine greca, come, per es., iper-, ipo-, meta- ecc. Altri p. sono morfemi conferire al tema cui sono preposti un preciso valore: per es., in-, che dà un significato negativo (incivile, impotente) ...
Leggi Tutto
Fisica
Livello energetico
Nell’ambito della fisica quantistica, ognuno dei valori discreti che può assumere l’energia di un sistema, per es. un atomo, o di una particella in un sistema, per es. un elettrone: [...] di livello
Luogo dei punti che hanno un medesimo livello. In senso più generico, con riferimento a una determinata grandezza (per es., alla temperatura), luogo dei punti in cui la grandezza considerata ha lo stesso valore. Se la grandezza in esame è ...
Leggi Tutto
parisìllabo Nome o aggettivo che, nella flessione, abbia ugual numero di sillabe nel nominativo e nel genitivo (per es. canis canis, silvester silvestris ecc.); riguarda soprattutto la grammatica latina. [...] In metrica, indica il verso che ha numero pari di sillabe: il senario, l'ottonario, il decasillabo ...
Leggi Tutto
῾ain Termine arabo («occhio, polla») usato con il significato di ‘sorgente’ in molti toponimi di paesi di lingua araba; per es. ῾Ain Zāra in Tripolitania, ῾Ain Giālūt in Palestina. Il plurale è ῾uyūn: [...] per es. ῾Uyūn Mūsā «sorgenti di Mosè», nella penisola del Sinai. ...
Leggi Tutto
es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...