Il discorso diretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre, in forma orale o scritta, enunciati appartenenti a un [...] (Luigi Meneghello, Libera nos a malo, Milano, Mondadori, 1986, p. 33)
(6) Passa la fila degli scolari. E il maestro: «Esto es un chac-mool. No se sabe qué quiere decir», e passa oltre (Italo Calvino, Palomar, Milano, Mondadori, 2002, p. 98).
Al pari ...
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Linguistica
In contrapposizione a univoco, si dice di termine o proposizione che suggerisce due o più significati differenti (anche equivoco): per es. ‘chiesa’ può significare sia l’edificio in cui si [...] pratica il culto religioso, sia la totalità degli appartenenti a una confessione religiosa, sia la totalità dei chierici. Le ambiguità delle proposizioni delle lingue storico-naturali hanno condotto a ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] indicano una persona che svolge in modo abituale, ripetuto, o per professione, l’attività espressa dal verbo di base (per es., programmatore, pulitore, tessitore), o la macchina o lo strumento che compie o serve a compiere l’azione espressa dal verbo ...
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Linguistica
La creazione, con mezzi puramente morfologici, del femminile di espressioni, nomi, aggettivi, talora anche verbi, riferentesi a individuo maschile (per es., ital. asina, gallina ecc.; ingl., [...] she goat «capra»). Nelle antiche lingue indoeuropee la m. aggettivale è sviluppata, laddove quella nominale è rudimentale (cfr. in lat. i nomi maschili in -a come scriba e i nomi femminili in -us come ...
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Digramma usato in italiano per rappresentare la consonante nasale palatale. Il nesso grafico gn ha questo valore di digramma davanti a qualsiasi vocale: per es. cagna ‹tkàn’n’a›; e lo mantiene nei grecismi, [...] benché il nesso grafico greco γν rappresenti g duro + n e conservi questo valore nella pronuncia italiana del greco: per es. γνοστικός ‹ġnostikòs›, ma gnomico ‹n'omiko› (➔ n). ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] svariati usi discorsivi» (Merlini Barbaresi 2004: 265). Ad es., una frase come hai preparato l’acquetta per il contributo connotativo che gli interfissi sono in grado di dare. Ad es., top-ol-one ha una connotazione scherzosa rispetto a top-one. ...
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In linguistica, la condizione semantica di un vocabolo che nel suo svolgimento storico ha assunto un significato opposto a quello etimologico; per es., l’aggettivo feriale che, derivato del latino feriae [...] «giorni di riposo», significava in origine «festivo» mentre oggi vuol dire «lavorativo» ...
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Ogni lingua si articola in sillabe, per effetto dell’alternarsi di foni consonantici e vocalici (➔ fonetica; ➔ consonanti; ➔ vocali). I secondi sono caratterizzati da maggior sonorità intrinseca e maggior [...] gli scambi del tipo corpo con corpo e coda con coda.
Di solito, la suddivisione in sillabe è intuitivamente semplice. Per es., la parola Linda si scandisce in Lin.da. Per render conto del processo di scansione, sono state elaborate opportune scale di ...
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In linguistica, fenomeno fonetico consistente nello sviluppo di un suono (vocalico o semivocalico) all’inizio di una parola, per esigenze eufoniche (per es., la i che veniva un tempo preposta alle parole [...] che iniziano con s impura, dopo una parola che termina in consonante: in istrada, in Ispagna, per iscritto, per ischerzo ecc.) ...
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In linguistica, settore della fonologia che studia gli elementi fonici aventi nell’enunciato orale una funzione non rappresentativa ma espressiva, emotiva (per es., la diversa pronuncia di determinati [...] fonemi in classi sociali diverse o in persone dello stesso ambiente ma di differente età, l’uso artificiale della r moscia, il prolungamento di certi suoni per esprimere sentimenti vari o per fare maggior ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...