Nella terminologia grammaticale greca, si dice di parola che ha l’accento acuto sulla terzultima sillaba (es., ἄνϑρωπος). Per estensione, con riferimento ad altre lingue, di parola che ha l’accento tonico [...] sulla terzultima sillaba, cioè sdrucciola (es., ànima). ...
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sincope linguistica Caduta di un suono o di un gruppo di suoni all’interno di una parola (per es., spirto per spirito). medicina Improvvisa e transitoria perdita di coscienza e del tono posturale, espressione [...] e si prolunga sull’unità forte successiva; tale procedimento, specialmente se ripetuto più volte a breve intervallo, come per es. nelle danze del tipo ragtime, produce, a causa del conseguente spostamento di accenti, un’impressione di agitazione e di ...
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Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] casi in cui il lettore crede di capire, ma in realtà non capisce, o equivoca, o almeno semplifica rozzamente. Prendiamo, per es., questo sonetto di ➔ Dante:
(2) Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua ...
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Un enunciato viene definito nominale quando non è costruito attorno a una forma verbale coniugata, come in (1) (un esempio orale) e in (2) (un esempio scritto):
(1) LUC: sabato mattina / all’undici / eccotelo [...] sì / almeno tu stai bene / per tutte le feste //
CLA: ah //
EST: palestra? tutto a posto? («Estetista», in Scarano 2004: es. 41)
nello scritto sono più frequenti gli enunciati nominali con un’estensione da media a ampia:
(6) Nessun quadro alle pareti ...
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Linguistica
Caratteristica di: a) segni grafici (lettere, gruppi di lettere, ideogrammi) diversi che rappresentano lo stesso suono: per es., in ital. il c- di cuore e il q- di quota; b) parole che, pur [...] «cento» e sang «sangue»; c) gruppi di parole, o frasi intere, che pur avendo diversa composizione sono uguali come suono: per es., «la morale» e «l’amorale».
Musica
Musica che più voci o strumenti eseguono all’unisono o all’ottava. L’o. si riscontra ...
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Nome o cognome derivato dal nome del padre per mezzo di un suffisso. Così per es., presso gli antichi Greci, Eacide, Pelide, Atride, cioè «figlio di Eaco, di Peleo, di Atreo». In alcune lingue, in particolare [...] nella lingua russa, il p. (Ivanovič, Ivanovna, rispettivamente «figlio, figlia di Ivan») è parte obbligata del nome. Nelle lingue semitiche, il p. consiste nel nome del padre preceduto dal sostantivo ben, ...
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I segnali discorsivi (detti anche marcatori di discorso) sono elementi linguistici (parole, espressioni, frasi), di natura tipicamente pragmatica, diffusi in specie nella ➔ lingua parlata, che, a partire [...] e le sue funzioni.
Una funzione tipica dalla parte del parlante sarà quindi la presa di turno (v. il ma nell’es. 11); simmetricamente, per l’interlocutore sarà tipico l’uso di un segnale discorsivo per interrompere (v., in tab. 1, rispettivamente I ...
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Non è facile trovare una collocazione precisa del linguaggio militare nell’ambito dei ➔ linguaggi settoriali. Meglio sarebbe parlare di un linguaggio settoriale composito poiché, come avviene anche per [...] il nome, e che è prova di una forte esigenza del mercato; un’esigenza diffusa in tutto il territorio nazionale: ad es., l’edizione Grassi del 1833 esce a Torino seguita da un edizione napoletana del 1835). A questi vanno aggiunti i dizionari usciti ...
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L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] scritta conosciuti e sentiti come particolarmente prestigiosi, primo fra tutti quello della burocrazia, il cui influsso si rileva, per es., in stilemi come con la presente vengo a dirti …, o nell’uso di firmare (o anche semplicemente di presentarsi ...
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In linguistica, nell’aspetto verbale, si dice azione m. quella concepita come concentrata in un punto del tempo (per es., morì), contrapposta all’azione durativa o continuata vista nel suo estendersi nel [...] fonetica, sono dette m. le consonanti il cui effetto acustico si può manifestare soltanto in un periodo di tempo breve (per es., p, t), a differenza delle consonanti continue, per le quali l’effetto acustico può essere esteso in un tempo di lunghezza ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...