Nella lingua quotidiana, il termine mitigazione, applicato a un evento o a uno stato, ha un presupposto negativo: quel che viene mitigato è un fenomeno atmosferico avverso (ad es., i rigori dell’inverno, [...] fase della sua storia. La decisione sulla scelta ‘appropriata’ investe la struttura linguistica anche in modi molto sottili: è così, ad es., che si determina il grado in cui un atto linguistico è diretto o indiretto (Searle 1975), su una scala che va ...
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In linguistica, verbo, aggettivo o sostantivo che deriva da un nome (per es. amoreggiare da amore, economico da economia, benzinaio da benzina). ...
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In linguistica, aggiunta di qualche fonema alla fine di una parola; per es., in italiano antico -e nelle forme ossitone: fae, faroe, ameroe, piue, tue ecc., e talora -ne, come in sine, none, quine. È detta [...] anche paragoge ...
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Nella grammatica greca, relativo a parola con l’accento circonflesso sull’ultima sillaba (es. ὁποῦ); properispomena è la parola che ha tale accento sulla penultima (es. σῶμα).
I verbi p., secondo gli antichi [...] grammatici, sono i verbi greci che terminano in -άω, -έω, -όω e, nella forma contratta, in -ῶ ...
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In linguistica, alterazione di pronuncia che tocca sistematicamente intere classi di articolazioni (per es., tutte le consonanti sorde, tutte le consonanti sonore ecc., salvo eventualmente quelle che si [...] più antico (2ª L.). Le due L. sono state e sono tuttora argomento di indagine così che la concezione odierna diverge per molti aspetti da quella dominante nel 19° secolo. Anche altre lingue presentano analoghe e indipendenti L. (per es., l’armeno). ...
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Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] maggior parte delle parole è formata da un morfo lessicale accompagnato da uno o più affissi, di cui almeno uno flessivo (per es., libr+o, cas+ett+a, ri+puli+tur+a) (➔ flessione). In casi come bar o ieri la parola è morfologicamente indecomponibile e ...
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Il termine sandhi indica i processi fonetici che intervengono tra segmenti contigui al confine di morfema o di parola: nel primo caso, si tratta di sandhi interno (alla parola) o sandhi morfologico (per [...] è prodotto come se si trattasse di un secondo tono, cioè ascendente, anche se si scrive nǐ in Hanyu Pinyin.
Altro es. di sandhi tonale è il cosiddetto downdrift («scivolamento»), vale a dire il fenomeno per cui in una sequenza fonica in cui sillabe ...
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In grammatica, modello di declinazione o di coniugazione dato dai manuali di studio (per es., in latino, la flessione di rosa, di rivus ecc., per le declinazioni; di amare, monere ecc., per le coniugazioni); [...] perfetto, supino, infinito, da cui derivano tutti gli altri tempi (per es., il p. del verbo pingĕre: pingo -is, pinxi, pictum, sostituirsi gli uni agli altri nello stesso contesto: per es., dato il segno mangio una pera, mangio intrattiene rapporti ...
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Attributo di disciplina che utilizza nell’indagine teorica l’elaboratore elettronico come sistematico strumento di lavoro, per es. la meccanica c., la linguistica c.; si dice c. anche il procedimento che [...] alle interazioni mutue fra tutti i componenti.
In altri casi ancora, per studiare il comportamento di un’ampia ‘popolazione’ (per es., per studiare la funzione di distribuzione di fascio di particelle che si propaga all’interno di un dato sistema, la ...
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In linguistica, si dice di fonema che viene dopo la vocale tonica: per es., nella voce libro i fonemi b, r, o sono postonici. In diacronia, i fonemi in posizione p. presentano spesso un’evoluzione particolare. ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...