Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] , u; sc + i, e) e anch’essi possono assumere valore distintivo (per es., biscia ~ bisca, lagna ~ lana, voglia ~ vola).
Il mancato raddoppiamento grafico dell seguita da ia e io (la g è doppia, per es., in selvaggia o reggia, ma non in agio o malvagio ...
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Segno grafico ( ̀) che nella scrittura corrente dell’italiano si pone sull’ultima vocale di parole tronche e sui monosillabi che richiedono distinzioni di significato (per es. città) oppure sulle vocali [...] e, o toniche per indicare il timbro aperto (per es. liève; ➔ accento).
Nel greco, rappresenta l’attenuazione dell’accento acuto nelle parole ossitone che non siano seguite da interpunzione o da enclitica. ...
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Nella tradizione lessicografica, la definizione lessicale è la parafrasi usata per illustrare il significato di una voce lessicale (o lemma o, più raramente, entrata). Questa parafrasi è posta generalmente [...] elementi che condividono le proprietà dell’oggetto designato. Ad es., la parola pesce denota genericamente la classe degli elementi in contatto con oggetti di quel tipo: quindi, per es., dal bicchiere come contenitore al bicchiere come contenuto. La ...
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Si definisce posizione protonica la posizione occupata, all’interno di una parola, da segmenti o sillabe che precedono la sillaba in cui ricorre un accento primario (detta posizione tonica; ➔ accento). [...] di; cfr. Migliorini 1992: 261). Non si ha invece un modello chiaro per /o/, che più spesso si conserva (ad es., in portare o corona) oppure oscilla (come in obbedire / ubbidire, cfr. Mancarella 2001: 67).
Molte oscillazioni si mantengono anche nell ...
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Glottologo ed etnologo (Nagyszalók 1810 - Budapest 1891). Si occupò di linguistica e folclore ugro-finnico. Delle sue opere si ricordano A vogul föld és nép ("La terra e il popolo vogulo", 1864); Magyarország [...] ethnographiája ("Etnografia dell'Ungheria", 1876) ...
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Ipercorrettismo consistente nel modificare la pronuncia di una parola popolare e dialettale, secondo quella che si ritiene debba essere la pronuncia cittadina. Per es., in latino è un i. plaudĕre invece [...] di plōdere (il cui -ō- è antico), introdotto per evitare l’ō dialettale ...
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(o protonico) Si dice di fonema situato prima del fonema accentato. Risalendo indietro nella parola considerata si distinguono varie gradazioni o posizioni: per es. nella parola latina Augustodùnum, -to- [...] è l’ultima (o la prima) sillaba p., -gus- è la penultima (o la seconda) p., Au- è la terzultima (o la terza) pretonica ...
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Linguistica
Accordo delle sillabe finali, che forma la rima; talora s’intende per c. l’uguaglianza delle sole consonanti nella terminazione di due parole (per es., mare e dolore; padre e leggiadro), contrapposta [...] vocali.
Musica
Nel sistema tonale intervalli e accordi capaci di produrre un effetto d’affermazione e di riposo. Tali, per es., fin dalle antiche civiltà classiche, gli intervalli di ottava e di quinta ( c. perfette) e, fin dal Medioevo, quelli di ...
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In grammatica, verbo p., che costituisce da solo (a differenza del verbo copulativo) il predicato (verbale); complemento p., aggettivo o sostantivo che si riferisce al soggetto (complemento p. del soggetto, [...] p. dell’aggettivo, quando il collegamento tra l’aggettivo e il nome non avviene in modo diretto, ma per mezzo di un verbo (per es., il libro è interessante; si parla in questo caso di aggettivo predicativo); frase p., ridotta al solo predicato (per ...
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Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] pio pio per il pulcino; cfr. § 4); suoni comuni e movimenti ritmici sono parimenti espressi da forme fonosimboliche di questo tipo (ad es., drin per il suono di un campanello, vrum per il motore di una macchina, cic ciac per il rumore di un passo su ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...