L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] , nelle forme dette rizoatone o arizotoniche, l’accento può trovarsi sulla vocale tematica (che con la radice forma il tema verbale, per es. -a- in cant-a-re) o sulla desinenza (ossia la porzione di parola che varia per la flessione): nel primo caso ...
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In riferimento all’apertura della bocca, allo spazio tra lingua e palato e all’apertura delle labbra le ➔ vocali possono essere aperte o chiuse (nella letteratura meno recente le prime possono esser definite [...] parti «partito»; la seconda nell’ingl. [bɪt] bit «pezzetto». Esiste una vocale semichiusa, notata con il simbolo [e], presente ad es. nel franc. [eˈte] été «estate». Per la serie anteriore arrotondata, quelle chiuse sono [y] e [ʏ], vocale abbassata e ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] al singolare ma non al plurale: quest’uomo ma non *quest’uomini. A ciò si aggiungono le oscillazioni dell’uso: tal eliso, per es., è scritto con apostrofo non meno spesso di quanto lo sia senza: tal altro, tal’altro e perfino talaltro; quale si trova ...
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In linguistica, unità a. o elementi a.: quelle unità linguistiche che, usate isolatamente, non hanno un significato proprio (come, per es., i fonemi); frase a.: frase che viola le regole semantiche di [...] sono quelle arti le cui manifestazioni si ritengono apprezzabili senza il riferimento a un precostituito sistema di simboli semantici: tali, per es., sono le arti figurative, in contrapposizione ad arti semantiche, come la poesia o la narrativa. ...
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In linguistica, lo stesso che apocope, ossia caduta di uno o più fonemi in fine di parola.
In grammatica italiana, caduta di vocale (o di sillaba) finale che avvenga tanto davanti a vocale quanto davanti [...] un ampio uso del t., anche quando la parola troncata non si appoggi né per il senso né per l’accento a quella che segue (per es., Piacemi al men ch’e’ miei sospir sian quali Spera ‘l Tevero e l’Arno E ‘l Po, Petrarca). Nei casi in cui secondo l’uso ...
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I nomi di risultato sono nomi deverbali (➔ deverbali, nomi; ➔ nominalizzazioni) che denotano il risultato del processo espresso dai corrispondenti verbi base (➔ azione, nomi di). Per es., il nome costruzione [...] quelli in cui il nome denota un processo e un oggetto, ove però l’oggetto non è il risultato dell’evento. Ad es., nell’interpretazione non processuale, il nome pranzo denota ciò che è consumato durante il processo e non il suo risultato:
(7) processo ...
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Segno grafico in forma di virgoletta (’), che nell’ortografia italiana si adopera normalmente per indicare: a) l’elisione di una vocale finale, per es. l’arte; b) l’aferesi di una vocale iniziale seguita [...] (di fronte alle forme dà, fa, sta, va); quando il troncamento di un’intera sillaba lascia la parola con terminazione vocalica, come, per es., be’ per bene, di’ per dici, po’ per poco ecc. L’a. non viene segnato quando la caduta di una vocale finale ...
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Ciascuno degli enti astratti che costituiscono una successione ordinata e che, fatti corrispondere ciascuno a ciascun oggetto preso in considerazione, servono a indicare la quantità degli oggetti costituenti [...] p(n) che per ogni n. naturale n dà il numero delle partizioni di n ossia il numero di modi in cui n può ottenersi come somma di n. naturali: per es. g5 = 7 perché 5 può ottenersi in 7 modi: 5 = 4+1 = 3+2 = 3+1+1 = 2+2+1 = 2+1+1+1 = 1+1+1+1+1. È stato ...
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] a qui», e 6, «dopo rispetto ad ora»), oppure a un luogo o a un momento rilevante nel contesto dato (ad es., «dietro relativamente allo spazio definito dalla macchina» in 4).
È inoltre interessante notare come l’affinità fra avverbi e preposizioni si ...
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Verbi derivati (detti anche fattitivi) che esprimono un’azione non compiuta dal soggetto ma fatta compiere ad altri (per es., addormentare rispetto a dormire). L’indoeuropeo possedeva almeno una formazione [...] di causativi, per mezzo del suffisso -ei̯o, dalla radice con vocalismo o; molto diffusa in hindī, se ne conservano tracce in greco e in latino ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...