Colorazione ceruleo-verdastra assunta dagli organi vegetativi di alcune piante, determinata dalla presenza di uno strato epidermico ceroso-pruinoso con funzione protettiva, che maschera in parte il colore [...] verde sottostante. Tale colore, detto glauco, si osserva per es. nelle foglie dei giaggioli e di molte piante grasse. ...
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Denominazione generica (anche regolatore delle piante) delle sostanze organiche diverse da quelle nutritive, che, in piccole quantità, promuovono, inibiscono o, in qualche maniera, modificano processi [...] fisiologici che si svolgono nelle piante (crescita, fioritura ecc.). I f. di tipo ormonale vengono utilizzati, per es., per favorire l’allegagione e quindi aumentare le produzioni di colture orticole e frutticole, o favorirle in condizioni ambientali ...
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sepimento In embriologia e in anatomia animale e vegetale, tramezzo, setto, formazione divisoria che separa due parti o cavità di un organo oppure due porzioni di tessuto contigue.
Il termine è usato per [...] designare anche formazioni patologiche (per es., i s. fibrinosi in una cavità ascessuale). ...
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In botanica, che si dirige o sta verso la base (contrapposto ad acropeto), detto dello sviluppo di organi laterali di un asse (il fusto ecc.), quando i più giovani di essi sono vicini alla base dell’asse; [...] per es., lo sviluppo dei fiori in alcune infiorescenze. ...
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La scienza presso le civilta precolombiane. La natura della conoscenza e delle pratiche scientifiche nella civilta inca
Gary Urton
Jean-François Genotte
La natura della conoscenza e delle pratiche [...] e (1…5)=ch'ulla, 2 e (6…10)=ch'ullantin. In sintesi, in forza del principio di accoppiamento ciascun gruppo dispari (per es., 1…5) diviene 'completo' quando è congiunto con il suo 'successore/compagno' gruppo pari; in altri termini (1…5) (6…10) è un ...
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Biologia
Modificazione strutturale o funzionale di un organismo vivente.
In botanica, il termine si riferisce a ogni evidente modificazione nella conformazione esterna e nella struttura interna di uno [...] origini di determinate configurazioni naturali. Spesso, in questo caso, l’eroe della m. è un essere sovrumano, la cui trasformazione (per es., ascesa al cielo in forma di sole o di luna) equivale a un atto di creazione o organizzazione cosmica.
Se il ...
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Anatomia
Il più voluminoso elemento osseo del carpo (detto anche osso c. o grande osso). È connesso con i tre metacarpali mediani e con alcune ossa del carpo.
Botanica
Attributo di organo sottile che [...] termina in un rigonfiamento a guisa di capocchia di spillo: per es., peli c. sono i peli ghiandolari le cui cellule secernenti (talora ridotte a una sola) formano la capocchia, come nelle Labiate; stimma c., quello a forma di sferetta all’apice ...
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Insieme dei processi vitali interni delle piante che si svolgono anche quando le manifestazioni esteriori sono sospese nei periodi di riposo. Hanno particolare importanza i fenomeni di assorbimento radicale [...] di sostanze nutritive che hanno luogo in alcune piante (per es. grano) anche a temperature vicine a 0 °C, e che spiegano la pratica delle nitratazioni invernali. L’assorbimento di nitrati in inverno e il loro accumulo nella pianta rende quest’ultima ...
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In botanica, tipo d’infiorescenza a monocasio (anche detto cincinno o cima unipara scorpioide), nella quale gli assi successivi del simpodio non stanno tutti dallo stesso lato e sono obliqui rispetto all’asse [...] generatore, quindi disposti a zig-zag. Per es., le infiorescenze delle Borraginacee. ...
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Tipo di poliploidia (detta anche anfidiploidia), frequente nelle piante, derivante dall’unione di serie aploidi di cromosomi che derivano da specie diverse. È uno dei più importanti meccanismi evolutivi [...] nelle Angiosperme e ha dato origine a numerose varietà coltivate (per es. il grano). ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...