Archeologo (Pigna, Ventimiglia, 1753 - Roma 1836). Sacerdote, studiò diritto civile e canonico alla Sapienza, ma si dedicò di preferenza agli studî di archeologia. Fu commissario delle Antichità di Roma [...] (1801). Diresse in Roma numerosi scavi (per es., nel Foro Romano) di cui pubblicò le relazioni, e compì indagini su monumenti (il Pantheon) e località antiche (Ostia, Porto); scrisse su argomenti di epigrafia e di topografia romana, curò una ristampa ...
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Filosofo e critico letterario ungherese (Kaposvár 1814 - Sárospatak 1868); dal 1851 fu prof. di filosofia e letteratura a Sárospatak. Scrisse poesie e novelle, ma è noto soprattutto per una raccolta di [...] canzoni e leggende popolari (Népdalok es mondák "Canti popolari e proverbî", 3 voll., 1846-48), per i suoi studî sulla storia della letteratura ungherese (Egy századnegyed a magyar irodalomból "Un quarto di secolo di letteratura ungherese", 1859-63; ...
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Scrittrice ungherese (Nagykároly 1880 - Budapest 1918); esordì con liriche (Versek "Poesie", 1903; Kaffka Margit könyve "Il libro di M. K.", 1906; Utólszor a lyrán "L'ultima volta sulla lira", 1912), ebbe [...] poi grande successo coi romanzi Szinek és évek (1912; trad. it. Colori e anni, 1981), Mária évei ("Gli anni di Maria", 1913), Hangyaboly ("Formicaio", 1917), acuta analisi della società della sua epoca. ...
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Frontenac, Louis de Buade, conte di Palluau e di
Militare e governatore coloniale francese (Saint-Germain-en-Laye 1620 ca.-Québec 1698). Distintosi nella fase finale della guerra dei Trent’anni e in [...] successive spedizioni (per es., nel 1669 a Creta), divenne governatore della Nuova Francia (1672-82), dove cercò di arricchirsi con il commercio delle pellicce. Richiamato in patria per le proteste dell’élite coloniale, fu rinviato in Canada nel 1689 ...
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Scrittore peruviano (Sartimbamba 1909 - Lima 1967); propagandista dell'APRA, imprigionato nel 1931 e nel 1933, nel 1934 riparò all'estero. Ha scritto poesie, novelle e romanzi: La serpiente de oro (1935), [...] Los perros hambrientos (1938), El mundo es ancho y ajeno (1941). Nel 1959 pubblicò le Novelas completas. Costante nell'opera di A. sono stati gli intenti di mostrare il rapporto tra la cultura andina e la natura e di riflettere nei temi della sua ...
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Scrittore ungherese (Szklabonya 1847 - Budapest 1910). Lasciò la carriera amministrativa per il giornalismo; fu a lungo deputato al parlamento. Osservatore acuto, nelle sue opere (Tót a tyafiak "Compari [...] slovacchi", 1881; A jó palócok "I buoni palóc", 1882; Urak és parasztok "Signori e contadini", 1886; A beszêlő köntös "Il mantello che parla", 1889; Szent Péter eser nyöje "L'ombrello di s. Pietro", 1895; A vén gazember "Il vecchio farabutto", 1906; ...
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Scrittore austriaco (n. Maria Saal, Carinzia, 1944), di padre italiano. Ha raggiunto vasta notorietà con la serie televisiva Alpensaga (in collab. con W. Pevny, 1976-80; pubbl. in 3 voll., 1980). Ha scritto [...] poesie (In meinem Kopf schreit es, 1980; In Namen der Liebe, 1995), ma soprattutto drammi, nei quali, ricorrendo spesso al dialetto viennese, rappresenta con crudezza l'intolleranza e la corruzione della società contemporanea (Rozznjogd, 1973; Tod ...
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Pensatore (Königsberg 1730 - Münster 1788). Influenzati dal pietismo, i suoi temi nodali si concentrano nell'interpretazione della Scrittura e in un senso profondo dei valori dell'evoluzione storica e [...] delle sue forme più primitive, sensibili, passionali: onde, per es., la sua valutazione del carattere prelogico del linguaggio. H. fu un precursore: diversi suoi temi (il senso dell'angoscia, la fede come scandalo della ragione, ecc.) si ritrovano in ...
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Scrittore ebreo polacco (Zgierz, Łódź, 1859 - Berlino 1922). Prosatore di grande purezza stilistica, predilesse la forma del racconto breve. Il conflitto tra il mondo della tradizione ebraica e la società [...] moderna è il tema principale dei suoi scritti, per es., del romanzo Be-Yom ha-Kippūr ("Nel giorno del Kippur", 1881). Buon conoscitore della cultura europea, tradusse in ebraico la lirica inglese e la prosa russa. Fu l'editore del settimanale ...
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Matematico (n. Firenze 1744 - m. 1825). A 20 anni fu chiamato a insegnare matematica all'univ. di Pisa; più tardi divenne matematico del granduca a Firenze, e quindi, in sostanza, sovrintendente alle opere [...] pubbliche. Si distinse nella matematica applicata (per es., al F. si debbono studî notevoli sulla teoria delle volte) e anche per alcune sue ricerche di matematica pura (contributo alla teoria degli integrali ellittici, uso di metodi infinitesimali ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...