Truffaut, François
Vittorio Giacci
Regista e critico cinematografico francese, nato a Parigi il 6 febbraio 1932 e morto a Neuilly-sur-Seine (Parigi) il 21 ottobre 1984. Cinema e vita furono per T. una [...] ammirazione per taluni registi (Jean Renoir, Orson Welles, Jean Vigo, Roberto Rossellini, Ingmar Bergman, Charlie Chaplin, ErnstLubitsch, Carl Theodor Dreyer, Max Ophuls, Jean Becker), come da odio altrettanto assoluto per altri (Jean Delannoy ...
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Warner Bros. Pictures
Giuliana Muscio
Casa di produzione statunitense, fondata nel 1923 dai fratelli Harry, Albert, Sam e Jack Warner. Fin dal 1907 i fratelli Warner avevano avviato diverse attività [...] , ma anche The marriage circle (1924; Matrimonio in quattro) e Lady Windermere's fan (1925; Il ventaglio di lady Windermere) di ErnstLubitsch. Nel 1925 la casa si fuse con la Vitagraph Company of America, che aveva teatri di posa anche a Brooklyn e ...
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METRO GOLDWYN MAYER
Giuliana Muscio
Metro Goldwin Mayer (MGM)
Casa di produzione statunitense, lo studio di maggior profitto e popolarità del cinema classico. La compagnia d'origine era la Loew's Inc., [...] Mamoulian, Anna Karenina (1935) di Brown, Camille (1937; Margherita Gautier) di Cukor, fino alla commedia Ninotchka (1939) di ErnstLubitsch (lanciato dalla frase "Garbo laughs!"). Ma nel 1936 Thalberg morì e lo stile della casa cominciò a cambiare ...
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Comparse
Mino Argentieri
Nel linguaggio teatrale e cinematografico sono così indicate le persone che appaiono sulla scena, isolate, in gruppo o in massa, senza prendere la parola, dilettanti o mestieranti [...] per l'imponenza dell'apparato scenografico e gli scenari affollati e movimentati. L'insegnamento fu raccolto dovunque: dai tedeschi (ErnstLubitsch con Madame Dubarry, 1919, e Anna Boleyn, 1920, Anna Bolena; Fritz Lang con Die Nibelungen, 1924, La ...
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Reisch, Walter
Patrick McGilligan
Sceneggiatore e regista austriaco, di origine ebraica, naturalizzato statunitense, nato a Vienna il 23 maggio 1903 e morto a Los Angeles il 28 maggio 1983. Nel corso [...] in équipe. Collaborò così con Brackett e Billy Wilder alla sceneggiatura dell'intramontabile Ninotchka (1939) diretto da ErnstLubitsch e interpretato da Greta Garbo, commedia romantica e venata di allusioni politiche che vede come protagonista un ...
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Laughton, Charles
Guido Fink
Attore teatrale e cinematografico inglese, naturalizzato statunitense, nato a Scarborough (Yorkshire) il 1° luglio 1899 e morto a Hollywood il 15 dicembre 1962. Fu famoso [...] The sign of the cross, e l'ammirevole perfezione raggiunta nello stesso anno in un ruolo di pochi minuti nell'episodio diretto da ErnstLubitsch nel film collettivo If I had a million (1932; Se avessi un milione), L. decise di ritornare in patria per ...
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Paramount Pictures
Giuliana Muscio
Casa di produzione cinematografica statunitense, considerata la maggiore, in struttura e profitti, tra le majors. La società originaria, costituita nel 1914 da W.W. [...] firma registica si affermò, in quanto la realizzazione dei film più prestigiosi era affidata ad alcuni registi-produttori, come ErnstLubitsch, Rouben Mamoulian e DeMille, e, in seguito, Billy Wilder. La P. P. incoraggiò quindi lo sviluppo del modulo ...
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Lombard, Carole
Anton Giulio Mancino
Nome d'arte di Jane Alice Peters, attrice cinematografica statunitense, nata a Fort Wayne (Indiana) il 6 ottobre 1908 e morta nei pressi di Las Vegas (Nevada) il [...] Non desiderare la donna d'altri) di Garson Kanin. Il capolavoro To be or not to be (1942; Vogliamo vivere) di ErnstLubitsch, l'ultimo film della L., uscì soltanto dopo la sua tragica morte, avvenuta in un incidente aereo. In questa splendida e amara ...
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Preminger, Otto (propr. Otto Ludwig)
Marco Pistoia
Regista e produttore cinematografico austriaco, naturalizzato statunitense, nato a Vienna il 5 dicembre 1906 e morto a New York il 23 aprile 1986. Tra [...] stesso periodo, tra i quali A royal scandal (1945; Scandalo a corte), remake di Forbidden Paradise (1924) di ErnstLubitsch, Centennial summer (1946; Bellezze rivali), Forever Amber (1947; Ambra), That lady in ermine (1948; La signora in ermellino ...
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La vita è bella
Giacomo Manzoli
(Italia 1997, colore, 120m); regia: Roberto Benigni; produzione: Elda Ferri, Gianluigi Braschi per Melampo; sceneggiatura: Vincenzo Cerami, Roberto Benigni; fotografia: [...] la cosa avviene nel contesto di un vero e proprio tabù, il male assoluto rappresentato dall'Olocausto. Come del resto era già accaduto a ErnstLubitsch ai tempi di To Be or not to Be e al contemporaneo Train de vie (Train de vie ‒ Un treno per vivere ...
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