Riformatore inglese (n. nel Somerset fine sec. 15º - m. Gloucester 1555). Monaco cistercense, la lettura di H. Zwingli e di J. H. Bullinger lo portò (1539) al protestantesimo; fuggì nel continente e fu [...] prescritto e di assumere l'ufficio di vescovo di Worcester (1552). H. si oppose al tentativo del Northumberland di escludere Maria Tudor dal trono; tuttavia fu da questa, dopo il suo avvento (1553), fatto giudicare come eretico. Fu arso vivo. ...
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Uno dei più famosi protestanti italiani nei primordî della Riforma, nato in Faenza verso il 1520. Fornaio di professione, un grande desiderio della cultura, unito a indole ardente e amante di novità, lo [...] avute con B. Ochino (v.) non tardarono a fargli abbracciare in pieno la causa della Riforma. Ma la sua opera di propaganda eretica in Faenza (a reprimere la quale s. Ignazio di Loiola mandava nel 1545 uno dei suoi primi compagni, il Broët) non ebbe ...
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CARACCIOLO, Galeazzo
E. William Monter
Nacque a Napoli, unico figlio maschio di Colantonio, marchese di Vico dal 1531, e di Giulia della Lagonessa nel gennaio del 1517.
Il C. venne perciò educato con [...] Il C. però rifiutò facendo notare a Colantonio che la parola del papa non poteva essere considerata vincolante quando riguardava gli eretici, e la sua decisione si rivelò ben presto saggia: Paolo IV infatti (che era anche prozio paterno del C.) in un ...
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GALEAZZO da Trezzo
Alessandro Pastore
Visse nella prima metà del Cinquecento, prevalentemente a Sant'Angelo Lodigiano, un popoloso centro rurale dello Stato di Milano, nella diocesi di Lodi, che fu [...] , vicario generale di G.A. Simonetta vescovo di Lodi, e si concluse il 14 nov. 1551 con la condanna di G. come eretico ricaduto nell'errore luterano e con la sua consegna al braccio secolare, il podestà di Lodi Lucio Decio. L'atto proseguiva con l ...
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GIOVANNI da Lugio (Luio)
Gabriele Archetti
Nacque nel Bergamasco, secondo quanto afferma Raniero Sacconi, che lo chiama "Iohannes de Lugio Bergamensis" (p. 51). Molto probabilmente infatti G. proveniva [...] Diocesi di Bergamo, a cura di A. Caprioli - A. Rimoldi - L. Vaccaro, Brescia-Gazzada 1988, pp. 94 s.; G.G. Merlo, Eretici ed eresie medievali, Bologna 1989, pp. 95 s.; E. Pásztor, G., in Lexikon des Mittelalters, IV, München-Zürich 1989, col. 1458; R ...
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Filosofo (Nola 1548 - Roma 1600). Filippo della famiglia dei Bruni, assunse il nome di Giordano entrando a 17 anni nel convento di S. Domenico a Napoli. Sospettato di eresia, riparò a Roma (1576), di qui, [...] a fare ammenda, ma, trasferito all'Inquisizione di Roma, e sottoposto a nuovo processo, rifiutò di ritrattarsi, onde fu come eretico condannato al rogo, che egli affrontò impavido a Roma in Campo de' Fiori. ▭ Alla radice della filosofia bruniana può ...
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Lucio III
Grado Giovanni Merlo
Non possediamo testimonianza alcuna sulla data di nascita del lucchese Ubaldo Allucingoli, anche se si può ragionevolmente pensare che fosse nato nel secondo decennio [...] dovrebbe riferirsi ai seguaci di Arnaldo da Brescia, benché esista più di una ragione per negare che, dopo la morte dell'eretico sul rogo, si sia perpetuata una qualche organizzazione da lui discendente o a lui ispirata. Più attendibile è la menzione ...
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ALGERIO (Algieri), Pomponio de
Mario Rosa
Nacque a Nola da Nicola Ambrogio verso il 1531. Studente a Padova, fu citato, nel maggio 1555,per sospetto di eresia, dinanzi all'inquisitore Girolamo Girello. [...] fermenti fra gli scolari dello Studio patavino, aderì solo il 14 marzo 1556 alla domanda del pontefice.
Condannato a Roma, come eretico impenitente, l'A. fu arso in piazza Navona il 19 ag. 1556.
L'episodio per alcuni suoi elementi più caratteristici ...
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Medico, filosofo e teologo (Vagli o Lucca 1532 - Cracovia 1602). Esule per motivi di religione, raggiunse i Grigioni; a Ginevra ebbe una cattedra di filosofia, poi di medicina; ma, entrato in polemica [...] , per le cause del decesso e la terapia impiegata, con il suo collega N. Buccella, anch'egli italiano ed eretico. Scrisse opere di medicina (Synopsis ... de tumoralium febrium natura, 1570; Disputatio de putredine, 1583) e in filosofia ebbe fama ...
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POGGI, Giuseppe
Ettore Rota
Giansenista, seguace di Scipione De' Ricci, democratico del periodo napoleonico. Nato a Piozzano, nel Piacentino, il 21 agosto 1761, compie i primi studî nel ginnasio di [...] della teologia agostiniana lo richiama a quello delle Pandette: e nel P. si viene foggiando il teologo giurista di stampo eretico, disposto a combattere i privilegi della curia e la mondanità della Chiesa, per l'integrità dei diritti dello stato e ...
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eretico
erètico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo haeretĭcus, gr. αἱρετικός, propr. «che sceglie»; v. eresia] (pl. m. -ci). – 1. Chi, pur facendo parte di una chiesa o confessione religiosa, si fa promotore, sostenitore o seguace di un’eresia;...
eretismo
s. m. [dal gr. ἐρεϑισμός, der. di ἐρεϑίζω «eccitare, irritare»]. – In medicina, termine generico per indicare una condizione di ipereccitabilità: e. cardiaco, e. psichico.