Dottore della Chiesa, vescovo e patrono di Milano (Treviri 333 o 340 - Milano 397). È una delle massime figure di vescovo del 4° secolo. Governatore imperiale, fu proclamato vescovo di Milano (374) e divenne [...] una chiesa; A. resistette (385), ma il conflitto si fece più aspro l'anno dopo, quando, venuto a Milano un vescovo eretico, Aussenzio, A. per non cederla al nuovo venuto fece occupare la basilica Porzia dalla folla, la quale ravvivata nella sua fede ...
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PIETRO Gallo
Marina Benedetti
PIETRO Gallo. – Per questo personaggio eminente della Chiesa catara di Vicenza, definito vescovo a partire probabilmente dal 1214-15, non si hanno informazioni precise [...] dove un Decreto edilizio del 1208 attesta una «domus patarinorum» (Lomastro Tognato, 1988, p. 65) ossia una casa di eretici catari. La sua appartenenza alla Chiesa catara di Vicenza è accreditata da alcune tra le più importanti summae inquisitoriali ...
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CAMOGLI (Camulio, Camullio), Niccolò
Valerio Marchetti
Nato, probabilmente nel secondo o nel terzo decennio del sec. XVI, da una ricca famiglia patrizia genovese e sposatosi con una facoltosa valtellinese [...] 1892, pp. 306-307; T. Schiess, Bullingers Korrespondenz mit den Graubündnern, III, Basel 1906, pp. 252-253, 256, 258; D. Cantimori, Eretici italiani del Cinquecento, Firenze 1939, pp. 290-291, 295-296, 307, 310-312, 316-319, 331, 434; R. H. Bainton ...
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Ambrogio, santo
Vescovo di Milano, di cui è patrono (Treviri 333 o 340-Milano 397). È una delle massime figure della cristianità. Governatore di provincia, fu proclamato vescovo di Milano (374) e divenne [...] autorevole dell’episcopato dell’Italia settentrionale. Fu autore di molte opere a carattere esegetico, dogmatico e teologico. Avversario di eretici (tra cui gli ariani e i manichei), pagani e dissidenti, fu difensore del primato della Chiesa di Roma ...
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ALCIATI DELLA MOTTA, Giovanni Paolo
Domenico Sella
Nato a Savigliano (Saluzzo) da nobile famiglia intorno al 1515-20, abbracciò da giovane la carriera delle armi. Venuto a contatto con un gruppo di [...] Hozjusz (Hosius), il re, il 7 Bg. 1564,con l'editto di Parczew espelleva i riformati stranieri. L'A., con altri eretici italiani, si rifugiò in Moravia, poi a Danzica, dove visse, probabilmente esercitando la professione di medico, fino al 1573 o più ...
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Umanista (Orléans 1509 - Parigi 1546); prese parte alla disputa sul ciceronianismo, scrivendo un Dialogus contro Erasmo; la sua opera maggiore sono i Commentariorum linguae latinae libri duo (1536-38). [...] fu la sua attività di stampatore a Lione (dal 1538): si caratterizzò subito come editore dei libri più anticonformisti o apertamente "eretici": dal Gargantua dell'amico Rabelais agli scritti del Marot, a opere di riformati, ecc., per questo D. fu ...
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Benedettino (Beauvais 1080 circa - Verdun 1148), abate di Vézelay (1130-31), fu creato (1138) cardinale-vescovo di Ostia da Innocenzo II e inviato come legato in Inghilterra dove presiedette il concilio [...] di Westminster (13 dic. 1138). Nel 1140 riunì in Antiochia un sinodo che depose il 2º patriarca latino Radulfo. Nel 1145 combatté in Francia gli eretici. Rientrato a Roma, accompagnò Eugenio III nel suo viaggio in Francia, durante il quale morì. ...
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Teologo controversista (Cremona fine sec. 12º - Bologna 1260 circa). Dopo essere stato magister artium e prof. della univ. di Bologna, entrò nell'ordine domenicano indottovi dal beato Reginaldo, suo amico. [...] della sua morte (1221), fondò (1228) il convento di S. Guglielmo a Cremona, distinguendosi nella lotta contro gli eretici di Lombardia, che ne attentarono anche alla vita. Ritornato a Bologna, scrisse (1240 circa) la Summa adversus Catharos et ...
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Umanista e riformatore (Roma 1521 - Basilea 1590). Segretario di Francesco d'Avalos, marchese di Pescara, lo abbandonò per sottrarsi ai rigori dell'Inquisizione e si rifugiò dapprima a Basilea, presso [...] 1558) e nuovamente a Basilea. Formatosi alle idee di J. Valdés, subì poi l'influsso dello spiritualismo religioso degli eretici italiani suoi amici (F. Sozzini, Curione, Aconcio, Ochino ed altri), senza tuttavia abbandonare, come appare probabile, la ...
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Teologo francescano (n. presso Zamora 1495 - m. Bruxelles 1558); celebre predicatore e consigliere di Carlo V e Filippo II, teologo del card. Pacheco nel concilio di Trento, si segnalò come eresiologo [...] e penalista (Adversus omnes haereses libri XIV, 1534; De iusta haereticorum punitione, 1547; De potestate legis poenalis, 1550), per cui fu chiamato princeps poenalistarum e haeresiomastix ("frusta degli eretici"). ...
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eretico
erètico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo haeretĭcus, gr. αἱρετικός, propr. «che sceglie»; v. eresia] (pl. m. -ci). – 1. Chi, pur facendo parte di una chiesa o confessione religiosa, si fa promotore, sostenitore o seguace di un’eresia;...
eretismo
s. m. [dal gr. ἐρεϑισμός, der. di ἐρεϑίζω «eccitare, irritare»]. – In medicina, termine generico per indicare una condizione di ipereccitabilità: e. cardiaco, e. psichico.