Umanista (Venezia 1450 circa - Gurk 1535); nel 1489 ebbe una cattedra all'univ. di Parigi, ma, implicato in acerbe polemiche, accusato di condotta immorale e di eresia, nel 1496 fuggì in Inghilterra e [...] fu poi prof. di diritto romano a Vienna (1494-99) e a Praga (1500-1501). Fattosi ecclesiastico, percorse una rapida carriera in Ungheria, acquistando una grande influenza presso la corte, che gli affidò ...
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Letterato (Modena 1505 circa - Chiavenna 1571). Lettore di diritto a Modena dal 1532, fu nel 1560 processato e condannato in contumacia dall'Inquisizione, forse anche per effetto delle accuse di eresia [...] lanciategli contro da A. Caro in una famosa polemica. Vagò dal 1560 in Francia, Svizzera, Austria, accolto da Massimiliano II, cui dedicò la traduzione e il commento della Poetica di Aristotele (1570), ...
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Poeta e matematico portoghese (Lisbona 1744 - ivi 1787); ottenne nel 1773 dal marchese di Pombal la cattedra di geometria all'università di Coimbra; ma, caduto il suo protettore, fu accusato di eresia [...] per il poema A voz da Razão (1778) e imprigionato. Dopo cinque anni di reclusione, finì la sua vita in un convento, dove scrisse i Princìpios mathemáticos (post., 1790), sintesi di aritmetica, algebra, ...
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Poeta (La Stellata, presso Ferrara, tra il 1500 e il 1503 - ivi 1543 circa). Noto fino al sec. 18º con lo pseudonimo Marcello Palingenio Stellato. Sotto Paolo III, in seguito a processo di eresia, le sue [...] ossa furono dissepolte e bruciate: la causa di ciò fu il poema Zodiacus vitae, scritto tra il 1520 e il 1534, costituito da divagazioni morali, metafisiche, astronomiche, con frequenti spunti satirici ...
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Poeta (Modena 1455 circa - Longiano 1527), il cui vero nome era Sasso de' Sassi. Seguace di Serafino Aquilano, scrisse in latino epigrammi ed elegie, e in volgare soprattutto sonetti e strambotti. Ebbe [...] anche interessi teologici e subì un processo per eresia. ...
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Letterato (n. Serravalle, oggi Vittorio Veneto, 1500 circa - m. dopo il 1583). Scolaro di G. Delminio, lo plagiò in parte nella sua Tipocosmia (1561). Si schierò dalla parte del Bembo nelle Lettere in [...] difesa della lingua volgare (1540). Per accusa d'eresia (1565), dovette lasciare l'Italia e passò in Inghilterra. ...
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Umanista e uomo politico inglese (Lincolnshire 1525 circa - Londra 1581). Master of arts a Cambridge (1549), lasciò l'Inghilterra durante la restaurazione cattolica; nel 1555 fu a Padova. Sembra che prima [...] del 1557 si recasse a Roma e vi subisse (1559) la tortura per accuse di eresia. Tornato nel 1560 a Londra, ebbe da Elisabetta cariche importanti: fu inviato come ambasciatore in Portogallo (1567) e nei Paesi Bassi (1574 e 1576); prese parte ai ...
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Scrittrice fiamminga (Anversa 1493 - ivi 1575). È la maggiore poetessa del sec. 16º nei Paesi Bassi. Nella maniera dei "Rhétoriqueurs" scrisse 3 volumi di Refreinen ("Ritornelli", 1528, 1548 e 1567): nei [...] primi due difende da ardente cattolica la Chiesa e sfoga la sua ira contro l'espandersi dell'eresia e l'opera funesta di Lutero. Il terzo volume contiene lodi di Gesù e di Maria, meditazioni sulla morte ed esortazioni a una vita migliore. ...
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Astrologo e poeta (n. forse ad Ancarano, presso Ascoli Piceno, 1269 - m. Firenze 1327). Insegnò astrologia in varie città d'Italia: da Bologna fu costretto ad allontanarsi nel 1324, come eretico, passò [...] poi a Firenze al servizio di Carlo di Calabria, ma qui, sotto la stessa accusa di eresia, fu processato e arso vivo. La sorte tragica e i suoi atteggiamenti bizzarri crearono presto intorno a lui una leggendaria fama di mago. Le sue opere (De ...
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Scrittore indiano (sec. 11º d. C.), al cui nome è legato il dramma Prabodhacandrodaya ("Il levarsi della conoscenza [simile a] luna") che, nella storia del teatro indiano, è l'esempio più notevole di dramma [...] allegorico. In esso viene glorificato il trionfo della verità e della fede visnuitica sopra l'errore e l'eresia, e i personaggi sono tutti personificazioni di concetti astratti (Discernimento, Errore, Rivelazione, Egoismo, Ipocrisia, ecc.). ...
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eresia
ereṡìa (pop. tosc. reṡìa) s. f. [dal lat. haerĕsis (nel sign. eccles.), gr. αἵρεσις, propr. «scelta», der. di αἱρέω «scegliere»]. – 1. Dottrina che si oppone a una verità rivelata e proposta come tale dalla Chiesa cattolica e, per estens.,...
eresiare
ereṡïare (o reṡïare) v. intr. [der. di eresia] (aus. avere), pop. tosc. – Dire bestemmie o grossi spropositi: non mi far e.; dovevi sentire come eresiava.