Oratore e poeta sacro bizantino del sec. VIII. Nato a Damasco verso il 660, quindicenne entrò nel monastero del Santo Sepolcro di Gerusalemme, divenendo poi notaro e vice economo di quella basilica (donde [...] di ristabilire il monotelismo come dottrina ufficiale: ma poco dopo, sotto Anastasio II fautore dell'ortodossia, ripudiò l'eresia, rivendicando in una poesia giambica la dottrina delle due nature e volontà in Cristo. Dopo un trentennio di operoso ...
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Frate cisterciense e celestino, nato a Parigi nella seconda metà del '500. Uomo d'irrequieta e violenta natura, coraggioso in guerra e travolgente oratore sul pergamo, fu chiamato da Enrico III l'"empereur [...] discorso intitolato Le pourtraict royal de Henry le Grand (Parigi 1610). Dopo un periodo d'apparente quiete, cadde in sospetto di eresia, e a Roma, dove s'era recato nel settembre del 1611, veniva arrestato per ordine dell'Inquisizione: e, secondo il ...
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GRIMANI, Giovanni
Gino Benzoni
Luca Bortolotti
Nasce a Venezia l'8 luglio 1506, concordano, forse ripetitivamente, i genealogisti, laddove, per Paschini, vede la luce attorno al 1500. È figlio di Girolamo [...] di B. Bertoli, Venezia 1992, ad ind.; M. Hochmann, Peintres et commanditaires à Venise…, Rome 1992, ad ind.; A. Olivieri, Riforma e eresia a Vicenza…, Roma 1992, ad ind.; Storia di Venezia, VI, a cura di G. Cozzi - P. Prodi, Roma 1994, pp. 24, 142 ...
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CORRER, Giovanni
Angelo Baiocchi
Nacque a Venezia il 20 maggio 1533 da Angelo di Giovanni e da Paola di Vettore Vallaresso, che si erano sposati nel 1522.
Il padre percorse una buona carriera nell'amministrazione [...] , che deve pur sempre rimanere un fattore decisivo di equilibrio in Italia ed in Europa; preoccupata dall'espandersi della eresia, che corrode le strutture di qualsiasi Stato; ma nel contempo attenta a frenare ogni eccesso, politico edideologico, del ...
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CASTELVETRO, Lelio
Albano Biondi
Figlio, assieme a Giovanni, Giacomo, Ireneo e Giulio, di Niccolò banchiere (m. 1576) e Liberata Tassoni, nacque in Modena forse nel 1553, se adottiamo il dato della [...]
Fonti e Bibl.: Fondamentale T. Sandonnini, Lodovico Castelvetro e la sua famiglia, Bologna 1882, pp. 259-268 (in app. docum. sull'eresia in Modena). A Modena, Bibl. Estense, Fondo Campori, ms. γ V, 4, 7, 17: Prove d. geneal. d. fam. Castelvetri, cc ...
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CASTIGLIONE, Guarnerio
Valerio Marchetti
Nato a Cuvio (Varese) intorno al 1520, era figlio di Battista, un nobile che apparteneva a un ramo della famiglia dei Castiglioni di Olona. Nella città natale [...] delle proprietà del C. e annunciò il loro incameramento da parte del S. Uffizio. Siccome faceva risalire le accuse di eresia a un periodo precedente l'alienazione dei beni (1549) annullava i diritti dei compratori, che cercarono di offrire somme in ...
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Pio
Frédéric Ieva
Nobile famiglia di origine modenese, tenne la signoria di Carpi dal 1328 al 1527.
L’attenzione di M. – a parte un’allusione indiretta a Manfredo I P. come vicario imperiale di Modena [...] incline al mecenatismo. Sostenne anche un’aspra polemica contro Erasmo da Rotterdam, accusandolo di aver dato una base teorica all’eresia luterana e soprattutto di aver creato una profonda frattura tra l’Umanesimo e la teologia, con la sua pretesa di ...
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Storico, nato a Rieti il 22 marzo 1898. Ha studiato all'università di Roma alla scuola di P. Fedele e di E. Buonaiuti. Ha insegnato nelle università di Lubiana e di Messina; dal 1947 è titolare di storia [...] da Siena (Roma 1940) accompagnato da varî studî cateriniani e dalla storia di Roma Dal Comune di popolo alla signoria pontificia (1252-1377) (Bologna 1952). Importanti anche i suoi contributi allo studio della eresia e della città nel Medio Evo. ...
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. Il termine (da adozione) designa, nella storia del dogma cristiano, due gruppi di eresie diverse. In senso stretto, indica le dottrine cristologiche predicate in Ispagna al tempo di Carlo Magno; ma Adolfo [...] 'egli ha ottenuto; dunque, "se adottiva è la nostra filiazione da Dio, tale deve essere stata la sua".
Contro l'eresia che si diffondeva nei suoi stati, Carlo Magno volle intervenire. Felice si dovette difendere in un concilio, tenuto a Ratisbona nel ...
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SALMERÓN (o Salmerone), Alfonso
Pietro Tacchi Venturi
Teologo, nato a Toledo l'8 settembre 1515, morto a Napoli il 18 febbraio 1585. Studiò prima ad Alcalá, poi dal 1533 a Parigi. D. Laínez, col quale [...] nel 1552, e divenutovi popolare e accetto ai viceré spagnoli e alla nobiltà, si applicò a disperdere i semi di eresia sparsi nelle classi più colte da Giovanni Valdés; negli anni più maturi, libero dalle fatiche del pergamo, pose mano a riordinare ...
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eresia
ereṡìa (pop. tosc. reṡìa) s. f. [dal lat. haerĕsis (nel sign. eccles.), gr. αἵρεσις, propr. «scelta», der. di αἱρέω «scegliere»]. – 1. Dottrina che si oppone a una verità rivelata e proposta come tale dalla Chiesa cattolica e, per estens.,...
eresiare
ereṡïare (o reṡïare) v. intr. [der. di eresia] (aus. avere), pop. tosc. – Dire bestemmie o grossi spropositi: non mi far e.; dovevi sentire come eresiava.