Umanista tedesco (Eichstätt 1470 - Norimberga 1530). Studiò in Italia, soprattutto a Padova e a Pavia. Stabilitosi a Norimberga nel 1497, fu incaricato di numerose missioni diplomatiche; per i comuni interessi [...] conosciuti in Italia. Dapprima partigiano di Lutero, assunse poi una posizione più prudente, paragonabile a quella di ErasmodaRotterdam. Figura tra le più rappresentative dell'umanesimo tedesco, se ne fece solerte promotore, in particolare con una ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] delle lettere di s. Paolo e nel 1516 ErasmodaRotterdam pubblicò una nuova edizione del vangelo. Anche l' e gli uomini alla fine del XVI secolo, in Nuova storia della Chiesa, diretta da L.J. Rogier-R. Aubert-M.D. Knowles, III, Torino 1996, pp. ...
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Il Rinascimento. Il contesto culturale e istituzionale
Cesare Vasoli
Il contesto culturale e istituzionale
La crisi politica e religiosa europea tra Trecento e Quattrocento
Tracciare un quadro sintetico [...] , volto anche allo studio critico dei testi sacri e della tradizione teologica. Ne fu esemplare propugnatore ErasmodaRotterdam, il maggiore protagonista della cultura umanistica europea, alla quale impresse la sua vocazione irenistica e la ...
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GIUSTINIAN, Sebastiano
Giuseppe Gullino
Secondogenito di Marino di Alvise e Cassandra Gradenigo di Piero di Angelo, nacque a Venezia nel 1459. Il padre non aveva percorso una carriera politica particolarmente [...] di R. Brown, London 1867-73, ad indices; M. Sanuto, Diarii, I-XXXI, XXXIII-LVIII, Venezia 1879-1903, ad indices; ErasmodaRotterdam, Opus epistolarum, a cura di P.S. Allen - H.M. Allen, II, Oxonii 1910, pp. 514-517; Relazioni di ambasciatori veneti ...
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BORGO (Burgo), Andrea
Gerhard Rill
Appartenente a una famiglia di mercanti residente in Cremona sin dal sec. XII, nacque il 7 o l'8 sett. 1467, verosimilmente in Cremona. Della sua famiglia sono noti [...] erano pronti a rinunciare alla richiesta del concilio in favore di un arbitrato di dotti nel senso della proposta di ErasmodaRotterdam. Come rappresentante di Ferdinando alle trattative di Bologna della fine del 1529 il B., in un primo momento, non ...
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BORRONE, Broccardo
Giovanni Busino
Nato a Busseto (Parma) verso la prima metà del sec. XVI, studiò a Padova. Come chierico incaricato dell'insegnamento delle umanità fece parte del seguito di Girolamo [...] Cortigiana dell'Aretino e tre opere di ErasmodaRotterdam, cioè i Colloquiorum familiarium opus, la re cattolico a stanziare un congruo contributo in favore dell'opera assistenziale creata da s. Francesco di Sales.
Verso la metà dell'autunno il B. ...
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Lutero, Martino
Teologo e iniziatore della Riforma in Germania (Eisleben 1483-ivi 1546). Figlio di un minatore divenuto agiato imprenditore, studiò a Magdeburgo, Eisenach e nell’univ. di Erfurt (1501-05), [...] l’abolizione dell’ordine sacro confermava la dottrina del sacerdozio universale e abbatteva le pretese teocratiche della Chiesa. ErasmodaRotterdam, che aveva fino allora guardato a L. con prudente simpatia, osservò che la rottura era ormai ...
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civiltà e civilizzazione
Adriano Prosperi
Cultura, civiltà, identità
Cultura, civiltà, identità: tre termini dalle storie diverse e riferiti a contenuti diversi ma che nascono dalla volontà di definire [...] distinguere colui che viveva nel contesto urbano dall’abitante del contado. Il termine fu consacrato dal titolo di un diffusissimo scritto di ErasmodaRotterdam (De civilitate morum puerilium), dove si riportava l’elenco delle pratiche e dei costumi ...
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ALBERGATI, Vianesio
Giuseppe Alberigo
Nacque a Bologna da Fabiano presumibilmente nell'ultimo decennio del sec. XV e si addottorò, sempre a Bologna, in entrambi i diritti nel 1516. Circa in questo periodo [...] attribuisce all'Albergati (General Catalogue, II, 635). Il saggio non è che una traduzione ridotta dell'Enconzium rnoriae di ErasmodaRotterdam, senza alcuna originalità nè di concezione, nè di stile. L'autore anzi non fa alcun cenno all'opera dell ...
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Umanesimo
Periodo storico le cui origini, secondo una prospettiva più ampia e prevalente, sono rintracciate dopo la metà del sec. 14° e culminato nel 15°: tale periodo si caratterizza per un più ricco [...] dell’antico, mentre la filologia tende a una posizione egemonica fra le discipline umane, quasi assorbendole in sé (da L. Valla ad A. Poliziano, a ErasmodaRotterdam). È l’U. civile dei cancellieri, ed è l’U. pedagogico dei fondatori di scuole (i ...
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erasmiano
(ant. eràsmico) agg. – Di Erasmo da Rotterdam (1466 o 1469-1536), celebre umanista olandese che diffuse in Europa gli ideali dell’umanesimo italiano e propugnò una graduale riforma della Chiesa, mediante un ritorno al primitivo spirito...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...