La dinastia dei califfi, succeduta a quella degli Omayyadi (Ommìadi), che tenne il califfato fino alla caduta definitiva di questo per opera dei Mongoli nel 656 dell'ègira (1258 d. C.). Il suo nome ("i [...] dei vasti beni demaniali. Le finanze venivano amministrate con ordine e con rigore, benché non sussistesse una distinzione netta tra l'erario pubblico e i "beni della corona": i bilanci dell'entrata di alcuni anni del sec. IV dell'ègira (X d. C ...
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LINCOLN, Abraham
Howard R. Marraro
Sedicesimo presidente degli Stati Uniti d'America, nato a Big South Fork (contea La Rue, nello stato di Kentucky), il 12 febbraio 1809; morto a Washington, il 15 aprile [...] il nuovo presidente, era spaventosa: ben armati i sudisti, mal provvisto e debole l'esercito federale; l'erario vuoto; il credito pubblico al più basso livello; molti funzionarî governativi simpatizzanti con i separatisti; discordi le fazioni ...
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VITRUVIO (Vitruvius Pollio)
Francesco Pellati
La fama di V. è quasi unicamente affidata al suo trattato (i Dieci Libri di Architettura), che, ove se ne eccettuino alcune epitomi da esso derivate (Faventino, [...] altari degli dei. Col libro V comincia a trattare dei luoghi pubblici e particolarmente del foro, delle basiliche, dell'erario, del carcere, della curia, dei teatri, dei portici, dei bagni, delle palestre e dei porti. Particolarmente importanti sono ...
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SETTIMIO SEVERO (L. Septimius Severus)
Arnaldo Momigliano
Imperatore romano dal 193 al 211 d. C. Nacque l'11 aprile 146 a Leptis Magna da una famiglia appartenente all'ordine equestre, che, se anche [...] nelle mani dell'imperatore sia con l'aggregare l'amministrazione dell'agro pubblico al patrimonio, sia col ridurre l'erario a quasi semplice cassa della città di Roma, diminuendo ancora le sue entrate dalle provincie. La crisi monetaria svelatasi ...
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GLADSTONE, William Ewart
Luigi Villari
Uomo politico britannico, nato a Liverpool il 29 dicembre 1809, fu educato a Eton e a Christ Church (Oxford), dove si laureò nel 1831, e fin da giovane s'interessò [...] il G. fu senza rivali nella lunga teoria degli uomini di stato e di finanza britannici. Rigido tutore dell'erario, intransigente nell'esigere la massima regolarità nell'amministrazione, riuscì col suo tipo di eloquenza a interessare il pubblico ai ...
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. S. Antonio il Grande (v.), che pure viene considerato a buon diritto come uno dei padri del monachismo, certissimamente non ha mai scritto una regola né dato una qualsiasi organizzazione federativa alle [...] accingersi alla cura pastorale. Fu la rovina della vera vita regolare. Questa circostanza, e il fatto che parecchi monaci si erario compromessi nelle vertenze tra la S. Sede e il patriarca Giuseppe VI ‛Audo a proposito della questione del Malabar (v ...
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ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] di magistrati e ufficiali del Comune, per fare o no stanziamenti, riforme, ordinamenti; che avevano frodato per sé l'erario pubblico, o se ne erano serviti "contra summum pontificem et dominum Karolum pro resistencia sui adventus vel contra statum ...
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Trasporti e comunicazioni
Stefano Maggi
Le vicende del Risorgimento furono accompagnate dal dibattito sulle strade ferrate. Dopo il 1830, infatti, si cominciò a discutere sempre di più sul ruolo del [...] risparmi postali dovuti all’utilizzo dei treni al posto delle carrozze a cavalli e al netto degli introiti per l’erario derivanti dalle ferrovie, come tasse sui trasporti, sui biglietti e sulla «ricchezza mobile», cioè sui redditi delle società. Uno ...
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Lorenzo Zoppoli
Abstract
La voce affronta tre profili dell’ampia tematica della flexicurity: la genesi di tale indirizzo di riforma del diritto del lavoro nell’ambito delle politiche dell’Unione europea [...] possono sostenere solo bilanci pubblici finanziariamente solidi e che, comunque, non possono essere accollati unicamente al pubblico erario, ma vanno distribuiti tra le parti sociali. Del tutto conseguente è che non può esservi flexicurity senza ...
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FEA, Carlo
Ronald T. Ridley
Figlio di Giuseppe e di Margherita Guarini, nacque a Pigna, allora nella contea di Nizza (oggi in prov. di Imperia), il 4 giugno 1753 (la data esatta è in d'Ossat, che pubblica [...] sprone d'oro al patriottismo romano (s. n. t.), in cui invitava l'aristocrazia romana a ricambiare, mediante generosi contributi all'Erario, i benefici ricevuti dallo Stato in tempo di pace.
Dopo l'assassinio del generale L. Duphot (28 dic. 1797), il ...
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erario1
eràrio1 s. m. [dal lat. aerarium, der. di aes aeris «rame; denaro»]. – 1. In origine, il tesoro e l’archivio del popolo romano (che fin dai primi tempi della repubblica ebbe sede nel tempio di Saturno nel Foro), in cui si conservavano...
erario2
eràrio2 s. m. [dal lat. aerarius, der. di aes aeris «rame; denaro», di solito usato al plur. aerarii -orum]. – Nell’antichità romana, nome dato ai cittadini che non avevano proprietà fondiaria e perciò erano esclusi dalle tribù, dall’esercito...