BACILE
M. Di Berardo
Recipiente di forma concava e dimensioni variabili destinato alla raccolta di liquidi, il cui uso prevalente risulta legato - nella liturgia come in ambito profano - all'abluzione [...] IV (827-844) alla chiesa di S. Callisto a Roma (Lib. Pont., II, p. 80) - la loro estesa adozione risulta attestata, a partire dal sec presso Mitilene), marcato con il bollo dell'imperatore Eraclio (613-629/630).Interpretabile come estrema derivazione ...
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PAVIMENTO
A. Bagnera
Lungo tutto il corso del Medioevo si perpetuarono in larga misura le tecniche tradizionali di pavimentazione degli edifici pubblici e privati ereditate dall'Antichità e la decorazione [...] . Mus.), con scene mitologiche (ratto di Europa, Eracle e Auge, Afrodite marina). Recenti scoperte nella regione X. Barral i Altet, D. Gaborit-Chopin, Le monde roman. 1060-1220, II, Les Royaumes d'Occident, Paris 1983, pp. 145-154 (trad it. Mosaico ...
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PONTE
V. Galliazzo
Le strutture di attraversamento note con il nome generico di p. possono assumere forme, caratteristiche e aspetti molto diversi tra loro, offrendo la possibilità di essere indagate [...] medesimo secolo, per perfezionarsi in seguito forse all'epoca di Eraclio (610-641): essa fu generata dal fatto di aver , n.s., 4, 1964, pp. 47-64; s.v. Djisr, in Enc. Islam2, II, 1965, p. 569; J. Sourdel-Thomine, s.v. Djisr Banāt Ya῾ḳūb ; Djisr al- ...
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CLASSICISMO
F. Pomarici
Il fenomeno del c. nell'arte medievale è una vicenda articolata e ricca di sfaccettature, che si snoda non solo all'insegna dell'alternanza fra sopravvivenze, recuperi, copie [...] legata al programma di regno dell'imperatore Eraclio. Sempre a officine costantinopolitane, ma della Isacco. Classicismo e curiosità scientifica tra Arnolfo di Cambio e Giotto, AM, s.II, 1, 1987, pp. 1-56; E. Bassan, L'architettura del monastero ...
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SARCOFAGO
R. Farioli Campanati
N. Bock
SARCOFAGO L’uso di arche sepolcrali in pietra o marmo, di varia tipologia, per lo più a carattere monumentale e variamente decorate, che trova origine nell’Antichità [...]
Nello stesso clima si colloca la scelta del re di Sicilia Ruggero II, che nel 1145 fece portare due s. in porfido nel duomo di , in materiale pregiato, sono: il c.d. s. di Eraclio (Istanbul, Arkeoloji Müz., inv. nr. 6227; Farioli Campanati, ...
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CIPRO
A. Weyl Carr
(gr. ΚύπϱοϚ; lat. Cyprus)
Isola del Mediterraneo orientale, situata a breve distanza dalle coste meridionali dell'Asia Minore e da quelle siriane, C. è costituita morfologicamente [...] contro Golia è vista come immagine esemplare della vittoria di Eraclio sui Persiani, eccellenti esempi di ripresa di modelli dell'argenteria ; F. de' Maffei, Icona, pittore e arte al Concilio Niceno II, Roma 1974, pp. 133-135; A.H.S. Megaw, Byzantine ...
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PISTOIA
P. Carofano
(lat. Pistorium, Pistoriae, Pistoria)
Città della Toscana occidentale, capoluogo di provincia, situata alle pendici dell'Appennino.
Urbanistica, architettura e scultura
Sorta come [...] Giovanni Battista e Francesco, il Compianto sul corpo di Cristo ed Eraclio che porta la croce (Boskovits, 1970; Neri Lusanna, 1993 1974, 296, pp. 3-26; id., Per la pittura pistoiese del Trecento. II. Il maestro del 1336, ivi, 27, 1976, 321, pp. 3-15; ...
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COPIA
H.L. Kessler
La c. fu il principale mezzo a disposizione del Medioevo per portare nell'arte del momento elementi che erano molto lontani o che rischiavano di perdersi, oggetti distanti, opere [...] commissionato da Anicia Giuliana nel 512. Sotto l'imperatore Eraclio (610-641) fu rievocata un'età dell'oro attraverso 329-341; I. Sevčenko, The Illuminators of the Menologium of Basil II, DOP 16, 1962, pp. 243-276; H. Swarzenski, The Role ...
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CALICE
C. Barsanti
Bicchiere di forma particolare, usato nella liturgia per la consacrazione del vino nel corso della messa. Il termine deriva dal gr. ϰύλιξ 'coppa' (Braun, 1932, p. 20) e appare già [...] . V, 1, 1905, pp. 188-190; H. Leclercq, s.v. Calice, in DACL, II, 2, 1910, coll. 1595-1645; J. Baudot, s.v. Calice ministériel, ivi, coll. Dalton, 1901, tav. XXII) e datato al regno di Eraclio (610-641) in considerazione del fatto che a esso era ...
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GIARDINO
M. Bernardini
Il g., una volta abbandonato, soggetto alle incursioni degli estranei e del tempo, si cancella facilmente; anche le strutture più consistenti che lo caratterizzano (fontane, bacini, [...] famosi i g. delle grandi corti: non solo di quella sveva di Federico II, ma anche di quella di Carlo I d'Angiò a Napoli. Per un giardini. La distruzione di questi complessi, operata da Eraclio nel 628, ne rende purtroppo difficile oggi l' ...
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