SCIENZA
Pietro Corsi
(XXXI, p. 154)
Storia della scienza. - La storia della s. è una disciplina che sta vivendo un momento di grande vitalità ed espansione. In Italia, come in altri paesi e in particolare [...] 1957) esaminava l'organizzazione della s. nell'Inghilterra vittoriana, mentre Dupree (1957) ricostruiva la storia non lineare ai filosofi nel congresso di filosofia del 1911, non era tuttavia contrario ad appoggiare le iniziative dello stesso Enriques ...
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ROMANZO
Bruno LAVAGNINI
Ferdinando NERI
F. G.
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Emerico VARADY
Oriente. - Se la differenziazione del romanzo dalla novella va cercata in una diversità quantitativa, cioè in una maggiore lunghezza [...] de Bernay; e in quella forma di poema, a cui non era estraneo l'esempio classico, si vennero atteggiando le favole d'armi e di romanzi sulla decadenza e gli sviluppi della società vittoriana; Gilbert K. Chesterton, arguto moralista (The Napoleon ...
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(fr. ballade; sp. balada; ted. Ballade; ingl. ballad).
La ballata antica. - In Italia. - La ballata è un componimento poetico d'origine popolare, collegato con il canto e la danza (detto anche canzone [...] sé, la liricità ingenua ma profonda da cui la forma poetica era sorta; soltanto la chiarì con la sua arte in una sovrana purità Nella stessa Inghilterra il bene educato gusto borghese dell'epoca vittoriana non le fu più propizio; e, se taluni motivi ...
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Il complesso ambito delle a. a. va posto in relazione con le diverse espressioni utilizzate per indicare le arti quando il processo creativo non è fine a sé stesso ma è volto alla realizzazione di oggetti [...] all'industria e al concetto di ornamento si sviluppò nell'Inghilterra vittoriana e vide tra i suoi protagonisti H. Cole, direttore del oggi (MIAAO) ha quindi risposto a un'esigenza che era ormai emersa da tempo e indicata anche nella Carta di ...
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Scrittore inglese, nato il 4 dicembre 1795 a Ecclefechan (Dumfriesshire), morto a Londra il 4 febbraio 1881: personalità complessa, internamente agitata e discorde, ma di elementare potenza, tale che nemmeno [...] è naturale che spiacesse a qualche critico dell'età vittoriana, e anche all'acuto ma compassato Arnold. C.: History of his Life in London, voll. 2, 1884. (Il Froude era stato designato dal C. stesso come suo futuro biografo e editore delle sue carte; ...
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SWINBURNE, Algernon Charles
Mario PRAZ
Poeta, nato a Londra il 5 aprile 1837, ivi morto il 10 aprile 1909. Discendeva da antica e nobile famiglia del Northumberland che fino alla fine del Settecento [...] secondo grado, lady Jane Henrietta, figlia del conte di Ashburnham, che era stata educata in parte in Francia e in Italia e amava la litania che poi i giovani, in reazione alla società vittoriana, che aveva trovato il suo ideale in Tennyson, ...
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RUSKIN, John
Mario Praz
Critico d'arte e riformatore sociale, nato a Londra l'8 febbraio 1819, morto a Brantwood (Lake District) il 20 gennaio 1900. Di genitori scozzesi (erano cugini), trovò nella [...] 1849) il R. dava eloquente espressione a un gusto che si era andato formando in Inghilterra per un decennio, i cui principi erano già una delle più tipiche e sgradevoli manifestazioni dell'età vittoriana. Più tardi il R. tentò di declinare la ...
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Poeta e critico inglese, nato il 24 dicembre 1822 a Laleham (Middlesex), morto il 15 aprile 1888 a Liverpool. Figlio del dottor Thomas Arnold, direttore della scuola di Rugby dal 1828, crebbe in un ambiente [...] ebbe grande fortuna) della beata Inghilterra vittoriana, soddisfatta delle proprie magnifiche sorti e campo l'A. risentì l'influsso di Ewald e di Renan).
Non più felice era il clima in cui fiorì la poesia dell'A. Quel conflitto tra arte e vita ...
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MOORE, George
Walter STARKIE
Salvatore ROSATI
Scrittore irlandese, nato nel 1853 a Moore Hall, presso Ballyglass (Mayo); morto a Londra il 23 gennaio 1933. Seguendo una presunta vocazione per la [...] il M. utilizzò le proprie esperienze degli ambienti artistici di pittori.
Vi era nel M. il proposito di contrapporre la libertà del verismo ai limiti convenzionali dell'arte vittoriana; ma solo il secondo romanzo, A Mummer's Wife (1885), notevolmente ...
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Espressione attenuata a cui si ricorre in luogo dell'espressione usuale per riguardi religiosi ovvero sociali. (Eufemia era chiamato dai Greci il silenzio sacro che durante i sacrifizî l'officiante proclamava, [...] per cui era stato foggiato; tende perciò a essere sostituito da eufemismi meno consunti. Cimitero era in origine ne è stato fatto, per esempio, in Inghilterra, nell'età vittoriana.
Ecco le principali categorie semantiche in cui si hanno eufemismi:
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