Imperatore romano dal 306 al 337. Nacque probabilmente nel 280, da Costanzo Cloro e da Elena, a Naisso (Mesia); visse prima alla corte di Diocleziano, seguì poi il padre in Britannia e alla sua morte fu [...] , a Milano (313) emanò il decreto di tolleranza verso i cristiani. Morto Massimino, C. e Licinio furono i soli capi dell' e quella del denarius, con il cui potere d'acquisto era connessa la capacità economica della piccola borghesia e degli strati ...
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Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 87 (2017)
Gerardo Nicolosi
RESSMAN, Francesco Costantino Giuseppe. – Nacque a Trieste il 15 maggio 1832 da Ignazio e da Giuseppina Wöeger.
Rimasto orfano ancora adolescente, erede di una cospicua fortuna, affidato alle cure di un tutore, si iscrisse alla facoltà politico-legale dell’Università di Padova, dove ... ...
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Saggista e autrice teatrale italiana (n. Melito Porto Salvo, Reggio Calabria, 1973). Laureata in Lettere presso l’Università degli Studi della Calabria nel 1997, nel 2006 ha conseguito il dottorato in Arts et Sciences de l¹Art presso l’Université Paris 1 – Panthéon Sorbonne. Già docente di Semiologia ... ...
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(Flavius Valerius Constantinus)
Costantino I
detto il Grande (Flavius Valerius Constantinus) Imperatore romano (Naisso 280 ca.-Nicomedia 337). Figlio di Costanzo Cloro, visse prima alla corte di Diocleziano, seguì poi il padre in Britannia e alla sua morte fu acclamato imperatore dall’esercito (306), ... ...
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Tommaso Gnoli
Il primo imperatore romano cristiano
Costantino I, che governò dal 306 al 337, fu il primo imperatore romano ad abbracciare la fede cristiana. Avviò importanti riforme in campo economico e ricostruì la città di Bisanzio, ribattezzandola Costantinopoli. Con lui si fa iniziare il periodo ... ...
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Costantino
David Miller
Figlio di un Giovanni, proveniva da famiglia di origine siriana, ma apparteneva al clero romano, dove aveva percorso la sua carriera ecclesiastica, raggiungendo il grado di suddiacono regionario (O. Bertolini, Roma di fronte a Bisanzio, p. 381). Anche se le fonti non dicono ... ...
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S. Manacorda
Imperatore romano, nato a Naisso (od. Niš, in Serbia) nel 280, Flavio Valerio C. regnò dal 306 al 337. Nel 306 fu acclamato imperatore dall'esercito in Britannia, ma soltanto in seguito alla sconfitta di Massenzio a ponte Milvio (312) gli venne riconosciuto il titolo dal Senato di Roma. ... ...
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Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 30 (1984)
Rudolf Hüls
Non conosciamo nulla circa la data e il luogo di nascita di questo vescovo succeduto nella sede di Arezzo ad Arnaldo, che viene ricordato per l'ultima volta dalle fonti a noi note nel marzo del 1060. C. dovette essere stato consacrato intorno all'ottobre del 1061, secondo quanto si può ... ...
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Enzo Petrucci
Imperatore dal 306 al 337, C. è una di quelle eccezionali personalità che vengono assunte come simbolo di una svolta storica e per cui l'esaltazione dei contemporanei (in questo caso Lattanzio ed Eusebio da Cesarea) dà l'avvio alla formazione di un mito che sopravviverà a lungo nella ... ...
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Scultore, nato in Romania nel 1876. Studiò arte a Bucarest sino al 1902. Si recò a Parigi nel 1904, dove studiò, con Mercier, all'Ècole des Beaux-arts, che poi lasciò (1906) per consiglio del Rodin. Per un certo periodo lavorò nello studio di Rodin, da cui eredita probabilmente la simbologia fallica ... ...
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Uomo politico romeno, nato a Craiova nel 1871. Entrato nella carriera diplomatica nel 1897, vi rimase fino al 1913; eletto senatore nel 1914, ha da allora fatto più volte parte del governo. Ministro della Giustizia, poi delle Finanze e dell'Interno dal 1918 al 1920 nei due gabinetti Averescu, col quale ... ...
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Imperatore romano dal 306 al 337.
La vita. - Nascita e giovinezza. - C. fu figlio dell'imperatore Costanzo Cloro e di una donna di umile condizione, Elena, che S. Ambrogio (De obitu Theodosii, c. 42) indica come un'ostessa (stabularia) e che la maggior parte degli storici ritiene la concubina di Costanzo ... ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito [...] dell'umanesimo petrarchesco, inteso a una conciliazione e fusione tra ideali pagani e cristiani della vita, e i Rerum memorandarum libri, ambedue incompiuti. Opera autonoma era il De gestis Cesaris, poi inserito nel De viris (cui si può anche ...
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Dottore della Chiesa, filosofo e teologo, vescovo d'Ippona e santo (Tagaste in Numidia, od. Sūq-Ahras in Algeria, 13 nov. 354 - Ippona, od. Bona, 28 ag. 430); fu uno dei quattro grandi Dottori della Chiesa [...] si sforzasse a dare veste filosofica al manicheismo, nel quale era però rimasto semplice uditore. Passò poi, abbandonando la madre, cultura per sé non è indispensabile, poiché le virtù cristiane si realizzano anche al di fuori di esse. Necessaria è ...
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Poeta (San Mauro, od. San Mauro P., 1855 - Bologna 1912). Con la sua ricerca linguistica audacemente sperimentale, P. aprì la strada alla rivoluzione poetica del Novecento. Con la raccolta Myricae, la [...] definiva il suo modo di intendere e di fare poesia: il segreto era di affidarsi a uno sguardo nuovo come quello di un bambino che paganità pervasa dagli oscuri presagi della futura morale cristiana. Del resto la tendenza alla gnomica morale e ...
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Filosofo e teologo (Roccasecca 1225 o 1226 - Fossanova 1274). Fanciullo, oblato nel monastero di Montecassino, studiò poi a Napoli ove ebbe maestri (la notizia è di G. Tocco) Martino di Dacia e Pietro [...] chiamato synteresis. L'etica naturale si corona poi nell'etica cristiana ispirata al principio dell'amore di Dio.▭ La politica lectio divina e alla meditazione sulla sacra pagina, si era iniziata una teologia sistematica), T. utilizza in teologia la ...
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Nome assunto da Joseph Ratzinger (Marktl am Inn, Baviera, 1927 - Città del Vaticano 2022) dopo la sua elezione papale. Entrato in seminario nel 1939, dal 1946 al 1951 ha studiato filosofia e teologia a [...] , scelto come fondamentale punto di riferimento per le radici cristiane della cultura e della civiltà europea. Le priorità del Chiesa locale, ma anche del modo in cui il problema era stato gestito dai loro superiori, preoccupati di «evitare gli ...
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Riformatore religioso della Svizzera (Wildhaus, Toggenburg, 1484 - Kappel 1531), fondatore della Chiesa propriamente detta riformata, l'espansione e il rafforzamento della quale si devono invece all'opera [...] in vista d'un rinnovamento etico-religioso della vita cristiana, e polemizzando politicamente contro la curia avida di denaro cerimonie", con una riunione di canonici (fra i quali Z. era stato nominato dal senato nel 1521) e cittadini per rompere ...
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Figlio primogenito (n. 742 - m. Aquisgrana 814) di Pipino il Breve, re dei Franchi, e di Bertrada; alla morte del padre (768) ebbe l'Austrasia e la Neustria al nord de l'Oise, e l'Aquitania in comune col [...] predominante; infatti più che uno stato vero e proprio, l'Impero era un ideale politico-religioso, che dava dignità e forza di difensore della cristianità al consacrato, strettamente unito perciò nel suo compito al papato. Il carattere dell'Impero ...
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Filosofo (Figline Valdarno 1433 - Careggi 1499). Autore di un ampio lavoro di traduzione e di commento dell'opera di Platone, di Plotino e degli scritti ermetici, fece conoscere alla cultura europea un [...] più ambiguo si faceva il suo atteggiamento, pronto come egli era a ossequiare i potenti, fossero questi i Medici o i tradizione religiosa pagana ed ebraica, la filosofia greca e cristiana; non quindi in particolari dottrine, poiché, analizzata ...
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Fondatore della religione islamica (La Mecca 570 circa - Medina 632). È considerato dai musulmani il sigillo dei profeti, cioè colui che ha concluso il ciclo della rivelazione iniziata da Adamo. M., figura [...] ebbe altre mogli, tra cui la sua preferita ῾Ā'isha (v.). Era questo un modo per ottenere con diplomazia l'appoggio di varî clan tribali opponendosi agli elementi ostili di Medina, ebrei e cristiani, dapprima consenzienti al monoteismo islamico. È in ...
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era
èra s. f. [dal lat. tardo aera «numero, cifra», propr. plur. di aes aeris «bronzo, rame»]. – 1. La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli. Più particolarm., in cronologia, sistema di computo del tempo che prende...
cristiano
agg. e s. m. [dal lat. Christianus, gr. Χριστιανός]. – 1. agg. a. Di Cristo, come fondatore del cristianesimo: religione, fede c.; èra c. (o èra volgare), l’età che ha inizio con la nascita di Cristo. b. Detto di persona, che ha...