operatori compatti
Luca Tomassini
Operatori lineari su uno spazio di Hilbert ℋ vicini in un senso opportuno agli operatori di dimensione finita, ovvero agli operatori che mandano ℋ in un sottospazio [...] finita. Gli operatori compatti giocano un ruolo importante in numerose appliacazioni, in primo luogo nella teoria delle equazioni intergrali. Più precisamente, un operatore di uno spazio di Hilbert ℋ (con prodotto scalare (∙,∙) che induce una norma ...
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autovalore
autovalóre [Comp. di auto- e valore] (a) [ALG] [ANM] (a) Data una trasformazione lineare f di uno spazio vettoriale V in sé stesso, è uno scalare s tale che, per qualche v∈V vale la relazione [...] di proporzionalità s, che è detta a. di f associato all'autovettore v. (b) Per estensione, nella teoria delle equazioni differenziali o integrali (che spesso possono essere espresse in termini di applicazioni o trasformazioni lineari di uno spazio ...
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integrare
integrare [Lat. integrare, der. di integer "intero" e quindi "aggiungere qualcosa in modo da rendere intero" oppure, specific., der. di (summa) integralis "integrale" e quindi "sottoporre all'operazione [...] di integrazione"] [ANM] (a) Riferito a una funzione, calcolarne un integrale. (b) Riferito a un'equazione differenziale o a un sistema di equazioni differenziali, determinarne la soluzione, cioè sinon. di risolvere. ...
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Matematico tedesco (Königsberg 1862 - Gottinga 1943). È la figura più notevole della matematica della prima metà del Novecento e forse dell'intero secolo. A Königsberg frequentò l'università con [...] numeri; 1899-1903: fondamenti della geometria; 1904-09: tematiche di analisi (principio di Dirichlet, calcolo delle variazioni, equazioni integrali, problema di Waring); 1912-16: fisica teorica e fondamenti della fisica relativistica; dopo il 1918 ...
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Matematico (Bologna 1681 - ivi 1761), fratello di Eustachio. Insegnò a Bologna, ove fu successore di B. Cavalieri e di P. Mengoli. Autore del trattato De constructione aequationum differentialium primi [...] esposti i principali risultati raggiunti da Newton, da Leibniz, dai Bernoulli e dall'autore stesso nello studio delle equazioni differenziali e dei fondamenti del calcolo integrale. Nel 1742 succedette al fratello nella soprintendenza alle acque del ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Matematica pura e applicata nel XVIII secolo
Ivor Grattan-Guinness
Matematica pura e applicata nel XVIII secolo
Nel presente volume la determinazione cronologica 'Settecento' [...] 600 pagine in quarto ciascuno. Il testo era in gran parte libero da simboli, anche se talvolta veniva riportata qualche equazione; era seguito da eccellenti tavole e anche da un indice analitico.
Il primo volume arrivava fino al XVII secolo. Dopo ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. La matematizzazione della biologia e la biomatematica
Giorgio Israel
La matematizzazione della biologia e la biomatematica
Le sorgenti concettuali [...] François Verhulst (1804-1849), che non soltanto tradusse per la prima volta la legge di Malthus in formula matematica ‒ ovvero nell'equazione differenziale dp/dt=mp(t), dove p(t) esprime il numero di individui della popolazione all'istante t e m è il ...
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integrazione
integrazióne [Der. del lat. integratio -onis, dal part. pass. integratus di integrare (←), "atto ed effetto dell'integrare"] [ANM] (a) Per una funzione, l'operazione che porta a determinarne [...] di questo, si parla di i. definita, indefinita, multipla, ecc. (→ integrale); (b) per un'equazione differenziale o un sistema di equazioni differenziali, procedimento che porta a determinarne la soluzione, cioè sinon. di risoluzione. ◆ [ELT] Il ...
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parallelismo
parallelismo [Der. di parallelo] [ALG] La condizione di enti (rette, vettori, piani, ecc.) che sono paralleli tra loro o ad altri enti. ◆ [FTC] In varie discipline tecniche, modo di funzionare [...] ax+by+c=0 e a'x+b'y+c'=0, la condizione di p. è ab'-ba'=0; (b) per due piani di equazioni ax+by+cz+d=0 e a'x+ b'y+c'z+d'=0, è ab'-a'b=ac'-a'c=bc'-b'c=0; (c) per una retta di parametri direttori l, m, n e un piano ax+by+cz+d=0, è al+bm+cn=0; (d ...
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Biologia
C. morfogenetico Area dell’embrione, o del primordio di un germoglio, dotata della capacità di dare origine a un determinato organo; per es., i c. morfogenetici dell’arto posteriore danno origine [...] c. più elementarmente noti, se, per es., C è il c. razionale, C̅ è il cosiddetto c. dei numeri algebrici (radici di equazioni a coefficienti razionali). Dire che non tutti i numeri reali sono algebrici, equivale a dire che il c. reale non può essere ...
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equazione
equazióne s. f. [dal lat. aequatio -onis, der. di aequare «uguagliare»]. – Propr., uguaglianza, uguagliamento, pareggiamento. Il termine, raro con uso generico (si adopera tuttavia, a volte, nel linguaggio letter. e in frasi di tono...
sistema
sistèma s. m. [dal lat. tardo systema, gr. σύστημα, propr. «riunione, complesso» (da cui varî sign. estens.), der. di συνίστημι «porre insieme, riunire»] (pl. -i). – 1. Nell’ambito scientifico, qualsiasi oggetto di studio che, pur...