(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] in settentrionale e meridionale. Quest’ultimo fu scritto e parlato nello Yemen da almeno il 1° millennio a.C. sino all’epoca islamica ed è ora estinto, salvo qualche traccia nei dialetti sudarabici di Mahra e Socotra. L’arabo settentrionale, la cui ...
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Musicologo tedesco, nato a Dresda il 5 gennaio 1919. Dopo gli studi di musicologia con R. Münnich a Weimar, con M. Schneider a Halle e infine con H.J. Moser a Jena, dove ha conseguito il dottorato nel [...] delle singole opere si integra così in una più ampia descrizione e problematizzazione dei procedimenti compositivi propri di un'epoca e di una cultura. Impulsi fondamentali sono venuti dall'opera di E. a svariati campi degli studi musicali, dalla ...
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Scienza greco-romana. Armonica
Andrew Barker
Armonica
La scienza armonica nel IV secolo
Dallo studio delle fonti greche si evince che i fenomeni musicali iniziarono a essere considerati secondo un [...] Isagoge harmonica di Cleonide e nel Libro I del De musica di Aristide Quintiliano (scrittore greco, autore di un trattato di musica, la cui epoca è per alcuni il II sec. d.C., per altri il III o addirittura il IV), sono i più completi. Il primo è il ...
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GIRAUD, Fiorello
Roberto Staccioli
Nacque a Parma il 22 ott. 1870, figlio del tenore Lodovico e di Maria Givoni.
Il padre, Lodovico, nato a Parma il 2 marzo 1846, era di condizioni sociali umilissime. [...] ), e ancora nella Jone di Petrella (Glauco). La sua carriera di tenore si svolse prevalentemente nei piccoli, ma all'epoca prestigiosi, teatri di provincia: vengono registrate sue presenze al teatro Municipale di Piacenza, nel corso della stagione di ...
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Honegger, Arthur Oskar
Marta Tedeschini Lalli
Compositore svizzero, nato a Le Havre il 10 marzo 1892 e morto a Parigi il 27 novembre 1955. Esponente del gruppo dei Sei, che si riunì negli anni Venti [...] e V. D'Indy. Già negli anni della formazione entrò in contatto con i maggiori rappresentanti delle avanguardie artistiche dell'epoca, delle quali Parigi era divenuta il centro. Legato alla grande tradizione classica, H. non fu tra i membri più ...
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Marco Bussagli
Futurismo
«È dall’Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro
manifesto di violenza travolgente
e incendiaria col quale fondiamo
oggi il futurismo»
(Filippo Tommaso Marinetti)
Il [...] e le Forme uniche di continuità dello spazio di Boccioni: sono differenze […] che rispecchiano il modo di pensare di un’epoca ed esemplificano il punto di vista dal quale gli uomini vedevano il mondo» (p. 7). La rappresentazione della figura umana ...
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GIULINI, Carlo Maria
Giuseppe Rossi
Nacque a Barletta il 9 maggio 1914, secondogenito di Ernesto e Antonia (Antonietta) Festner, e fu battezzato il 17 dello stesso mese con i nomi di Carlo Maria Giovanni. [...] guerra Ernesto fu richiamato alle armi e trasferì la famiglia a Ponti sul Mincio, dove possedeva delle terre. A quell’epoca risale il primo interesse del bambino per la musica: a quattro anni, affascinato per strada dal violino suonato da un ...
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DEL PUENTE, Giuseppe
Carlo Matteo Mossa
Nacque a Napoli il 30 genn. 1841. Secondo alcuni autori (La musica. Diz.; Enc. d. musica Ricordi), compì gli studi musicali da autodidatta, mentre secondo altri [...] vero che nell'estate del medesimo anno il D. fu scelto per affiancare Adelina Patti (cantante indiscussa e la voce più pagata dell'epoca) sulle scene del Covent Garden: il 23 giugno fu Assur nella Semiramide di G. Rossini, e il 14 luglio "repeated a ...
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POLLINI, Cesare
Vitale Fano
POLLINI, Cesare. – Nacque a Padova il 13 luglio 1858, da Luigi de’ Pollini e da Luigia dei conti de’ Cassis-Faraone.
Fu pianista, compositore, direttore d’orchestra, didatta [...] ; intorno ai vent’anni realizzò i suoi primi lavori, che furono apprezzati dal violinista Antonio Bazzini, all’epoca professore di composizione nel Conservatorio di Milano.
Il 29 giugno 1879 prese parte al concerto inaugurale del neocostituito ...
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CHIESA, Melchiorre
Cesare Orselli
Vissuto fra la prima e la seconda metà del sec. XVIII, si hanno scarse notizie sulla sua vita. Nato forse a Firenze (un manoscritto raccolto dal musicologo tedesco [...] che il C. non può essere nato dopo il 1740, conconsiderato il normale corso di studi di un musicista in quell'epoca.
Fu stimato maestro di cappella in numerose chiese milanesi: S. Maria presso S. Satiro, S. Giorgio al Palazzo, S. Maria Fulcorina ...
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epoca
època s. f. [dal gr. ἐποχή, propr. «sospensione, fermata», der. di ἐπέχω «trattenere»]. – 1. Propr., punto fisso nella storia, segnato da qualche avvenimento memorabile, da cui si comincia a contare una nuova serie di anni; o spazio...
epoche
epochè s. f. [traslitt. del gr. ἐποχή (v. epoca)]. – In filosofia, la sospensione dell’assenso e, più in generale, del giudizio, considerata dagli scettici antichi come necessaria, data l’assoluta incertezza di ogni conoscenza concernente...