Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Umanesimo e Rinascimento
Riccardo Fubini
Francesco Petrarca e i presupposti della storiografia umanistica
La storiografia umanistico-rinascimentale, come del resto la storiografia di ogni età, non può [...] sua capacità di insegnamento morale. È questa non per nulla l’epoca che solleva al rango dei più grandi storici il retore latino della Ora, tale utilitarismo e tale insofferenza verso le tradizioni feudali e cavalleresche – tratti, come si è veduti, ...
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Liber constitutionum
Ortensio Zecchino
sommario: I. La storia esterna 1. Promulgazione. 2. Attività preparatoria e giuristi impegnati. 3. Entrata in vigore. 4. Fonti. 5. Prime reazioni. II. Il testo [...] verso le Costituzioni sveve.
Se a ridare loro slancio in epoca aragonese era stata l'idea di uno stato accentrato che contrastava le spinte centrifughe della feudalità, nel Settecento il motivo dominante fu l'aspirazione alla totale indipendenza ...
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Gregorio XIII
Agostino Borromeo
Ugo Boncompagni nacque a Bologna il 1° gennaio 1501, quinto figlio di Cristoforo, ricco mercante della città, e di Angela Marescalchi. Studiò giurisprudenza all'Università [...] durante l'intero pontificato di G., le funzioni che, in epoca successiva, saranno quelle del cardinale segretario di Stato. Lo stesso approvati dal pontefice nel 1580.
Nemmeno la revisione dei titoli feudali, decisa da G. il 1° giugno 1580, andava ...
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BONIFACIO VIII, papa
Eugenio Dupré Theseider
Non si conosce la data di nascita di Benedetto Caetani, il futuro B. VIII: forse è da situare nel quarto decennio del Duecento (1235?). Nacque quasi certamente [...] . Erano in urto, a causa soprattutto di quel singolare rapporto feudale che li univa. Nel 1294 a Edoardo I era stato tolto passare.
Seguirono altri intelligenti provvedimenti, che fecero epoca nella storia istituzionale della Francia: la convocazione, ...
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SICILIA, REGNO DI
GGiuseppe Galasso
Fu nel Regno di Sicilia che Federico II esplicò più pienamente le sue qualità e le sue vedute di uomo di stato. Nessun paragone è possibile, al riguardo, con l'attività [...] del sec. XV in poi. Il Regno era una monarchia feudale in cui la forza dei particolarismi sociali e territoriali non era e non con ciò a cui essi fanno pensare per altre epoche storiche: una preoccupazione che troppo spesso si vede trascurata dagli ...
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SISTO IV
Giuseppe Lombardi
Francesco della Rovere nacque a Celle in Liguria, in località Richetti, il 21 luglio 1414, da Leonardo († 1430) "accimator panni" (così qualificato in diversi atti notarili: [...] C. Bianca, Appendice II, pp. 49-50). È certo dunque che, all'epoca, della Rovere "pauper erat" (B. Platynae, p. 403) e che venne Napoli il papa ridusse nell'aprile 1472 il tributo feudale tradizionalmente versatogli dal Regno a puri atti di ...
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Germania, Regno di
WWolfgang Stürner
I. Condizioni e contesti fondamentali
A) Estensione e sviluppo demografico; sfruttamento della terra e insediamento a oriente
Gli atti della cancelleria imperiale [...] Malgrado i saldi limiti imposti dal contesto, quest'epoca segna la prima grande fioritura della letteratura tedesca, che ) e il giuramento di fedeltà. Di conseguenza il vincolo giuridico feudale diretto, da allora in poi, fu determinante anche per il ...
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Le particolarità del Mezzogiorno cristiano e cattolico
Giuseppe Galasso
Sommario: Una premessa ▭ Le particolarità cristiane e cattoliche del Mezzogiorno ▭ La svolta tridentina ▭ L’orma duratura di Trento [...] il 1140; con il riconoscimento dell’alta sovranità feudale della Chiesa di Roma su questa nuova formazione in Storia della Chiesa, diretta da H. Jedin, VII, La Chiesa nell’epoca dell’Assolutismo e dell’Illuminismo, Milano 1975, p. 646.
67 Ibidem, pp ...
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L'ETÀ CONTEMPORANEA
La prima metà dell'Ottocento. Orientamenti generali: principi e realtà Il ritorno di Pio VII a Roma, il 24 maggio 1814, fu accompagnato dal sincero entusiasmo dei Romani, tutt'altro [...] lo Schönborn era considerato il tipico rappresentante del mondo feudale in ritardo, il partito del Lueger aveva i suoi punto il 25 gennaio 1959 egli avesse la sensazione di aprire un'epoca nuova per la Chiesa. Certo l'idea appare nell'esortazione del ...
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Socialismo
Maurizio Degl'Innocenti
Il termine e il problema delle origini
Anche se sarebbe più corretto parlare di 'socialismi' (più che di 'socialismo') per la varietà e l'evoluzione, nel XIX e nel [...] lo più a sfondo rurale, che con la crisi del sistema feudale si formarono in Inghilterra, in Boemia e in Westfalia, fino al operaia-nazione, iniziato oltre un secolo fa, nell'epoca dell'industrializzazione diffusa. Nel codice genetico del socialismo ( ...
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masnada
s. f. [dal provenz. maisnada, che è il lat. *mansionata (cfr. lat. mansio -onis «soggiorno, dimora», da cui il fr. maison «casa» e l’ital. magione)]. – 1. Nel medioevo: a. L’insieme dei servi ministeriali, originariamente schiavi,...
arimannia
arimannìa s. f. [der. di arimanno]. – 1. In epoca feudale, censo reale e personale dovuto al sovrano in segno di sudditanza, così detto forse perché lo pagavano i liberi (arimanni). Anche, l’imposta sulle proprietà e sulle persone...