Società di massa
Luciano Pellicani
Massa, uomo-massa, società di massa
Le ricerche sui gruppi i cui membri agiscono in modo simile pur non essendo i gruppi medesimi strutturati hanno fatto emergere [...] . Tanto più che i grandi mezzi di comunicazione di massa sono proprietà dei 'signori dell'economia', i quali, per des Umbaus, Leiden 1935 (tr. it.: Uomo e società in un'epoca di ricostruzione, Milano 1959).
Mannucci, C., La società di massa, Milano ...
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Antropologia culturale
Francesco Remotti
L'antropologia culturale (espressione utilizzata dagli studiosi nordamericani) o sociale (come la definiscono invece gli autori di scuola britannica) ha come [...] è presente ovunque nella cultura: dai fenomeni di comunicazione ai rituali, dalla parentela alla politica, dalla tecnologia là dei confini individuali del suo organismo, ovvero nello spazio sociale della cultura. Se per l'antropologia dell'epoca ...
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Maschera
Enrico Comba
Introduzione
L'impiego di maschere e travestimenti è un fenomeno frequente, riscontrabile pressoché in tutte le culture umane. Tuttavia la maschera sembra rinviare soprattutto [...] maschere hanno un importante ruolo cerimoniale, esse rinviano a un'epoca originaria, a un tempo primordiale in cui la terra era più in zone selvagge e montane, tra i boschi. La comunitàdei fedeli di Dioniso, il tiaso, è composta da una moltitudine ...
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Dahrendorf, Ralf. - Nasce nel maggio del 1929 ad Amburgo. Cresciuto sotto il nazismo, ma educato da un padre convinto socialdemocratico, ha tempo di svolgere la sua parte nella resistenza. Consegue la [...] della ragione anche in mezzo alle tempeste scatenate nella loro epoca dai profeti». Ebbene, con Erasmiani Dahrendorf, Ralf si è Francia, e uno dei pochissimi che non furono tentati dall’ “oppio degli intellettuali”, il comunismo e il totalitarismo in ...
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Estasi
Marco Margnelli e Enrico Comba
L'estasi (dal greco ἔκστασις, "stato di stupore della mente", da ἐξίστημι, "uscire di sé") è una forma particolare di esperienza psicologica, il cui nucleo centrale [...] sia in epoca contemporanea, e sembra dovuta a un meccanismo neuropsicologico (cessazione della comunicazione tra le estasi più recenti e contemporanee è più facile osservare la fissazione dei muscoli in un gesto o in un atto che il soggetto stava ...
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Cultura ebraica
Piero Morpurgo
Una valutazione della cultura ebraica e del suo rapporto con la produzione federiciana non può prescindere dalla profonda influenza che il mondo ebraico ebbe nel contesto [...] X, furono intensi i rapporti epistolari dei medici ebrei tra la Puglia, la fine di impedire che agissero di comune accordo giacché la diversità delle lingue causa l'idioma arabo che impararono nelle antiche epoche in cui gli Ismailiti dimoravano lì" ...
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abitazione
Margherita Zizi
Una casa, tanti usi
Sin dalla preistoria l'uomo sente il bisogno di procurarsi dei rifugi, ricavandoli da ripari naturali, come le grotte, o costruendoli con i materiali che [...] afferma gradualmente nel mondo occidentale in epoca medievale e resta ancora oggi uno dei più diffusi. L'apertura dell' costoso e raro sino al Quattrocento, il vetro diventa di uso comune per le finestre delle case solo a partire dal Cinquecento.
Gli ...
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nomadismo
Tipica forma di esistenza sociale che implica spostamenti periodici per la sopravvivenza e la riproduzione del gruppo. La raccolta di vegetali selvatici, prima, e la caccia di erbivori gregari [...] , che a quell’epoca costituiva ancora il modo di vita caratteristico della totalità delle comunità umane, venne infatti Settanta del 20° secolo. La variabilità degli spostamenti dei gruppi di raccoglitori e cacciatori in relazione alla distribuzione ...
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Il complesso delle persone che hanno comunanza di origine, di lingua, di storia e che di tale unità hanno coscienza, anche indipendentemente dalla sua realizzazione in unità politica.
N., nazionalità, [...] comuni e collocati a un livello di civiltà inferiore a quello del populus romano. In epoca Ministri e il potere giudiziario a giudici elettivi (art. 3 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino francese del 1789; tit. III, ...
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Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] «forme di vita» dei vari «giochi linguistici» che presiedono alla comunicazione, alle relazioni interindividuali nonché un’immagine della storia della scienza in cui ogni epoca ha propri presupposti metafisici, propri criteri conoscitivi, proprie ...
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statuto2 s. m. [dal lat. tardo statutum, forma neutra del part. pass. statutus di statuĕre «stabilire»]. – 1. ant. Ciò che è stato stabilito, disposto, deliberato, e che perciò può acquistare valore di legge o comunque di norma: sì s’innoltra...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...