Antropomorfismo
Sante Di Giorgi
Marco Aime
Marco Bussagli
Il termine antropomorfismo (dal greco ἄνθρωπος, "uomo" e μορϕή, "forma") designa, in senso lato, la tendenza a conferire aspetto umano alla [...] a.C. Gli esempi potrebbero moltiplicarsi chiamando in causa anche oggetti comuni quali, per es., le lucerne con il volto di satiro; allude all'abbondanza dei fianchi che si rastremano negli arti inferiori. Considerati l'epoca e l'ambito culturale ...
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Altare
J.H. Emminghaus
E. Zanini
INQUADRAMENTO GENERALE
di J.H. Emminghaus
Superficie piana, talvolta a livello del suolo, più spesso elevata, su cui si compiono sacrifici, semplici offerte o sacrifici [...] di calpestio, nella parte orientale dell'aula di riunione della comunità, non si sono trovate assolutamente tracce di incassi. In seguito misure relativamente ridotte. Anche la scelta dei materiali si modificò in epoca post-costantiniana e per l'a. ...
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NICCOLÒ III
Franca Allegrezza
Giangaetano (Giovanni Gaetano) Orsini nacque a Roma, tra il 1212 e il 1216, da Matteo Rosso di Giangaetano e Perna Caetani. Figlio secondogenito della coppia, era stato [...] come arbitro per la definitiva separazione dei diritti comuni mantenuti fino ad allora indivisi dalla famiglia aveva toccato il suo apice. Meno favorevole fu per lui l'epoca successiva. L'eccezionale durata del conclave di Viterbo - dal dicembre ...
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Shintoismo
Silvio Vita
Introduzione
Il termine 'shintoismo' è stato diffuso nel secolo scorso dai primi interpreti moderni della cultura giapponese che lo utilizzarono per indicare il complesso delle [...] Alla fine i partecipanti consumano il cibo in un banchetto comune con il quale termina il periodo in cui vigono le d'acqua, dal continente. Nei sepolcri dei grandi capitani già da quest'epoca troviamo gli strumenti liturgici propri del culto ...
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CURCI, Carlo Maria
Giacomo Martina
Nato a Napoli il 4 sett. 1810 da Vincenzo e Costanza De Ferrante, entrò nella Compagnia di Gesù il 13 sett. 1826, e fu ordinato sacerdote il 1° nov. 1836. Il carattere [...] il probabilismo, dottrine comuni nell'Ordine, rivendicando celeri e regolari in un'epoca in cui mancava un servizio postale 36, I; 37, II; 38, V (fra cui due inediti dei C.: Sopragli studi teologici nella C. di G.; Alcune poche considerazioni sopra ...
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LUBICH, Chiara
Paolo Marangon
Fondatrice del movimento dei Focolari, nacque a Trento il 22 gennaio 1920 da Luigi Lubich e Luigia Marinconz, secondogenita di quattro figli: Gino, il maggiore, Liliana [...] pioniere dell’ecumenismo in Italia.
Affermava: «Questa è l’epoca in cui nei cristiani di tutte le denominazioni si sveglia e alla solidarietà con i poveri in contatto con le comunitàdei Focolari, dall’altro la stessa vita interna alle aziende ...
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Estasi
Marco Margnelli e Enrico Comba
L'estasi (dal greco ἔκστασις, "stato di stupore della mente", da ἐξίστημι, "uscire di sé") è una forma particolare di esperienza psicologica, il cui nucleo centrale [...] sia in epoca contemporanea, e sembra dovuta a un meccanismo neuropsicologico (cessazione della comunicazione tra le estasi più recenti e contemporanee è più facile osservare la fissazione dei muscoli in un gesto o in un atto che il soggetto stava ...
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Cultura ebraica
Piero Morpurgo
Una valutazione della cultura ebraica e del suo rapporto con la produzione federiciana non può prescindere dalla profonda influenza che il mondo ebraico ebbe nel contesto [...] X, furono intensi i rapporti epistolari dei medici ebrei tra la Puglia, la fine di impedire che agissero di comune accordo giacché la diversità delle lingue causa l'idioma arabo che impararono nelle antiche epoche in cui gli Ismailiti dimoravano lì" ...
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Pasquale I, santo
Andrea Piazza
Verosimilmente il giorno dopo la morte di Stefano IV, avvenuta il 24 gennaio 817, fu eletto papa Pasquale. Dapprima suddiacono e poi presbitero nel "Patriarchium", acquisì [...] Teodora, madre del pontefice. Il rinnovo dei luoghi di culto in Roma si intrecciò secondo forme che richiamano l'epoca tardo-antica: si tratta di di E. Pontieri, IV, Il medioevo feudale, comuni e monarchie, il tramonto delle autorità universali del ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] nel Vangelo (Mat. 16, 18), nel senso di «comunitàdei credenti in Cristo», mentre nel greco classico il significato era quello della lingua.
Nell’Italia settentrionale, nel Duecento, epoca in cui circolava la letteratura profana provenzale negli ...
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statuto2 s. m. [dal lat. tardo statutum, forma neutra del part. pass. statutus di statuĕre «stabilire»]. – 1. ant. Ciò che è stato stabilito, disposto, deliberato, e che perciò può acquistare valore di legge o comunque di norma: sì s’innoltra...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...