Ceramografo attico operante entro l'ultimo venticinquennio del 6º sec. a. C. al servizio di importanti vasai. Si conoscono una quarantina di vasi firmati (in un solo caso anche come vasaio), e gliene sono attribuiti una sessantina. Personalità centrale nella prima generazione dei pittori a figure rosse, E. decora in prevalenza coppe e piatti, con soggetti mitologigi, dionisiaci, di banchetto e di palestra, ...
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Ceramista attico attivo nella prima metà del sec. 5º a. C. Nella sua officina lavorarono varî pittori: Epitteto, le due mani anonime del cosiddetto gruppo di Sirisco (intorno al 470 a. C.), e un pittore [...] detto di P., cui viene attribuito uno scifo a Berlino, con Eracle che va a scuola di musica da Lino, che trova confronti stilistici con molti altri vasi ...
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Pittore di vasi attici, del primo periodo dello stile severo; attivo intorno al 525-500 a. C. Il suo stile è affine a quello di Epitteto. ...
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Ceramista attico (fine sec. 6º a. C.) della cerchia dei maestri miniaturisti del tardo stile a figure nere; lavorò tuttavia soprattutto con i maestri a figure rosse del ciclo di Epitteto. Tre coppe da [...] lui firmate come vasaio mostrano di essere dipinte da una stessa mano, tanto che si è distinto un "Pittore di E.", a cui si sono attribuiti altri vasi di uno stile preciso ma convenzionale, con scene bacchiche, ...
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Pittore di vasi attici (fine sec. 6º a. C.) dallo stile severo a figure rosse. La sua firma compare su quattro tazze con una figura sola nel tondo interno. Appartiene al gruppo di Epitteto. ...
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Proprietario di fabbrica di vasi attici (fine sec. 6º a. C.) del periodo di transizione dalla tecnica a figure nere a quella a figure rosse. Fu forse, in un momento iniziale della sua attività, socio più [...] idria (ora a Parigi), con Eracle sulla quadriga in lotta col leone nemeo. I vasi a figure rosse furono dipinti da Olto, Epitteto e dal "pittore di Nicostene". La tazza più bella uscita dalla sua officina, con scene di Amazzoni e con Tanato e Ipno che ...
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KEBES, Pinax di (Κέβητος Θηβίου πίναξ; Cebetis Tabula)
Red.
Dialogo filosofico nel quale è descritto un quadro allegorico il cui tipo iconografico trova riscontri in opere d'arte pervenuteci. Il dialogo [...] anche da Luciano (Rhet. praec., 6 e De merc. cond., 42), venne aggiunto come appendice agli scritti di Epitteto. È interessante documento del concetto antico dell'allegoria (v. allegoria; personificazione).
Il titolo del dialogo deriva dal fatto che ...
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Vedi MARCO AURELIO dell'anno: 1961 - 1995
MARCO AURELIO (M. Aurelius Antoninus)
L. Vlad Borrelli
Imperatore romano. Nato nel 121 d. C. col nome di M. Annio Vero dal padre omonimo e da Domizia Lucilla, [...] (Τὰ εἰς ἐαυτὸν), meglio noti come Ricordi, lasciò una forte impronta della sua personalità ispirata all'ascetismo del tardo stoicismo di Epitteto.
Si deve al concorso di varie circostanze, se l'iconografia di M. A. è tanto più ricca di quella degli ...
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FORTUNA
F. Pomarici
Dea pagana (gr. Týche) che gli scrittori cristiani, in primo luogo Agostino, condannarono decisamente come cieca dispensatrice di felicità terrena, fino a considerarla uno strumento [...] epoca moderna (Carli, 1979, p. 143ss.) - che mostra la ruota della F. tra quattro medaglioni con le immagini di Epitteto, Aristotele, Seneca ed Euripide (Thomas, 1984).Nell'ambiente cortese del Gotico internazionale la F. fu uno dei motivi prediletti ...
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ACHILLE
P. Bocci
Eroe greco, figlio di Peleo e della dea Teti, protagonista dell'Iliade e di altri poemi ciclici quali le Ciprie e l'Etiopide. Tutta la vita dell'eroe è minuziosamente rappresentata [...] Berliner Maler, Berlino 1930, tavv. xxix, xxx, xxxi; Hoppin, Red fig., 1, 131, n. 61; U. Ciotti, Una nuova opera firmata di Epitteto, in Arti figurative, ii, 1946, pp. 1, 2, 8; A. Bruhl, Oltos, tav. i; G. Foti, Rilievo fittile locrese con monomachia ...
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enchiridio
enchirìdio s. m. [dal lat. tardo enchiridion, gr. ἐγχειρίδιον, propr. «che si tiene in mano»], raro. – Manuale (la fortuna del termine risale all’Encheiridion o Manuale di Epitteto), libro di piccolo formato contenente la trattazione...
massima1
màssima1 s. f. [dal lat. maxĭma (sententia), propr. «sentenza di carattere generale»]. – 1. a. Giudizio che si trae dall’esperienza pratica e si assume come norma generale dell’agire; anche il detto, la sentenza che esprime tale giudizio:...