Giureconsulto romano, nato da famiglia d'operai in Cremona, raggiunse le più alte cariche dello stato (consul suffectus nel 39 a. C.). Della sua opera fondamentale in 40 libri, i Digesta, sono state adoperate [...] nelle Pandette giustinianee due epitomi, l'una di Paolo, l'altra di giurista a noi ignoto. Larga parte delle dottrine ivi raccolte risale a Servio, suo maestro, ma non mancano atteggiamenti originali di Alfeno, quantunque sceverare l'opera del ...
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Opera («Sentenze di Paolo») della giurisprudenza postclassica romana, che un tempo si riteneva ispirata ad altra precedente del giurista classico Paolo Giulio, ma che oggi si fa per lo più risalire, almeno [...] ° e l’inizio del 4° sec. d.C. Contiene non solo passi di Paolo e di altri giuristi romani, ma anche epitomi di costituzioni imperiali, alcune delle quali emanate nel 5° sec., a testimonianza dei numerosi interventi di integrazione e aggiornamento che ...
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Giurista (seconda metà sec. 11º - primi sec. 12º), considerato il fondatore della scuola di diritto di Bologna. La renovatio da lui operata significò la nascita dello studio del diritto come scienza autonoma [...] studio dei testi giustinianei, i quali erano stati trascurati nei secoli dell'alto Medioevo, che li aveva conosciuti attraverso epitomi o estratti, o addirittura ignorati (come, con tutta probabilità, il Digesto). Il metodo di studio fondato dal I ...
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Nome con il quale è noto in Occidente il filosofo, giurista, medico e astronomo arabo di Spagna Abū l- Walīd Muḥammad ibn Rushd (Cordova 1126 - Marrākesh 1198). Tra le sue numerosissime opere sono celebri [...] dall'ebraico. Così è avvenuto per i suoi commenti ad Aristotele, divisi in tre gruppi: ampi, medi, ed epitomi. Indipendenti dall'esegesi aristotelica sono invece altre opere, come il già citatoTahāfut at-tahāfut , violenta confutazione di un libro ...
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Il diritto romano tra Oriente e Occidente
Salvatore Puliatti
Per cercare di comprendere le ragioni delle trasformazioni intervenute nel diritto e nelle conoscenze giuridiche nel periodo successivo all’età [...] del diritto e della pratica (manca infatti la sintesi del IV libro dedicato all’ormai superato processo formulare, limitandosi l’epitome ai primi tre libri dell’opera gaiana), l’altra ne è una semplice parafrasi, ossia un commento realizzato con l ...
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Vedi CODICE dell'anno: 1959 - 1994
CODICE (Codex)
Red.
Come forma di libro, il c. si può definire una collezione di fogli piegati e riuniti insieme e protetti, generalmente, da una copertina. Il c. cominciò [...] distingue tre classi fondamentali di mss. connessi genericamente all'Aratea, cioè sia al poema di Arato di Soli sia alle sue epitomi e traduzioni. L'unica copia greca è Invent. Gr. 1087. a) Codices Germanici, Basilea, A. N. iv, 19; Madrid, Bibl. Nac ...
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Il diritto prima e dopo Costantino
Salvatore Puliatti
Affrontare il tema del diritto nel periodo a cavallo dell’età costantiniana vuol dire confrontarsi con un’immagine stereotipa e ormai consolidata, [...] in Studia et Documenta Historiae et Iuris, 68 (2002), pp. 561-565, e di E. Dovere, De iure. L’esordio delle Epitomi di Ermogeniano, Napoli 20052, pp. 9-14.
71 Si trattava infatti di materiali provenienti, oltre che dal giurista Paolo, anche da altri ...
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GIUSTIZIA
P. Réfice
Nel Medioevo la g. era, in senso generale, la manifestazione dell'aequitas divina, la personificazione dell'ordine del creato e del suo mantenimento. Come tale veniva classificata [...] - in quanto sovrano-promulgatore-giudice - accanto ad altri, che figurano nella loro qualità di giuristi-estensori del testo (Epitome Aegidii, Leida, Bibl. der Rijksuniv., B.P.L. 114, c. 17v; Lex Romana Visigothorum, Lex Alamannorum, Parigi, BN ...
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SCIENZA GIURIDICA, REGNO DI SICILIA: L'EREDITÀ DI FEDERICO II
EEnnio Cortese
Nell'età angioina, apertasi poco dopo l'ingresso di Carlo I a Napoli con la 'rifondazione' dello Studio nell'ottobre del [...] curata nel 1475 da Francesco Del Tuppo. Ma ancora più significativo risulta essere l'episodio delle riduzioni del Liber a epitomi in volgare; la rara eleganza dei manoscritti ne conferma la provenienza da un giro nobiliare e di corte; l'esemplare ...
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