Poeta portoghese (Setúbal 1765 - Lisbona 1805); scrisse numerose poesie in vario metro, elegie, epistole, canzoni, anacreontiche, ecc., quasi tutte d'amore. La fedeltà formale ai canoni dell'Arcadia non [...] gli impedì di tradurre nelle sue Rimas (3 voll., 1791-1804) sensibilità e ricchezza d'ispirazione; un certo gusto del macabro e del teatrale dà spesso ai suoi versi un'intonazione preromantica. Largo interesse ...
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Umanista e diplomatico veneziano (n. Venezia - m. ivi 1586). Tradusse in italiano le epistole di Cicerone a Marco Bruto (1556) e, nel 1558, stampò a Venezia, dopo averli tradotti, due dialoghi di Platone. [...] Segretario di Alvise Mocenigo, ambasciatore a Roma, dal 1558 al 1560, in tale anno fu nominato segretario del senato. Seguì poi Marcantonio Barbaro nella legazione a Carlo IX (1561), ebbe infine numerosi ...
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Letterato (Vicenza 1755 - Pavia, secondo decennio del sec. 19º), autore di liriche, poemetti, traduzioni (Orazio, Epistole), e di scritti sulla lingua italiana. ...
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Musicista e verseggiatore (Parigi 1450 circa - Vincennes 1525) della scuola dei "Rhétoriquers", canonico della Sainte-Chapelle; scrisse epistole, un Débat de deux dames sur le passetemps de la chasse des [...] chiens et oyseauex (pubbl. 1526), Chantz royaulz (pubbl. 1527) e numerosi altri componimenti poetici, e verseggiò per Francesco I la Chronique française (da Faramondo fino ad Ugo Capeto) continuata poi ...
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Erudita (Venezia 1465 circa - ivi 1558). Padrona della lingua greca e latina, scriveva versi elegantissimi, componeva orazioni ed epistole (che ci sono rimaste), disputava di scienza e filosofia; conosceva, [...] come pochi allora, Aristotele. Era ritenuta un portento. Pare che il senato veneto si opponesse alla sua partenza, quando Isabella d'Aragona nel 1488 la voleva alla sua corte. Alle ristrettezze economiche ...
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Novelliere (n. Caravaggio, ultimo ventennio 15º sec. - m. dopo il 1557). Oltre a un mediocre canzoniere (Sonetti, strambotti, epistole e capitoli, 1508), lasciò una raccolta di 75 novelle intrammezzate [...] da altrettanti enigmi in ottava rima, Le piacevoli notti (2 parti, 1550-53), che si fingono esposte da una brigata di dame e gentiluomini raccolti nell'isola di Murano intorno a Ottaviano M. Sforza, vescovo ...
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Sacerdote zoroastriano (sec. 9º d. C.), al quale si attribuiscono sia il Dātistān-i dīnīk, sia le cosiddette tre Epistole di Mānūčihr, discutenti innovazioni del rituale mazdaico. Questi due testi di letteratura [...] religiosa pahlavica, sicuramente databili, sono importanti per la storia della tradizione religiosa persiana dopo la conquista islamica ...
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Uomo di legge e rimatore perugino (sec. 14º); la sua opera poetica appartiene senza dubbio al periodo 1320-50; scrisse tre epistole latine, una canzone e venticinque sonetti (due di questi in tenzone con [...] altri rimatori perugini) ...
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Letterato e pedagogista (Chiari 1476 - Venezia 1553). Insegnò a Caravaggio, Bergamo (1508-1524), Vicenza, Venezia. Restano di lui, assai stimato dai contemporanei, epistole, orazioni, opuscoli di varî [...] argomenti, un trattato pedagogico De instauratione scholarum (1551); ma l'opera sua capitale sono i cinque libri De numero oratorio (post., 1554), nei quali detta norme per conseguire armonia ed eleganza ...
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Visir e letterato arabo musulmano (m. Hamadān 970), ministro dei principi buwaihidi di Persia; celebre per la sua prosa ornata, attestata dalle elaboratissime epistole. ...
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epistola
epìstola s. f. [dal lat. epistŭla o epistŏla, gr. ἐπιστολή, der. di ἐπιστέλλω «inviare»]. – 1. a. Comunicazione scritta, missiva; è in genere sinon. dotto di lettera, con cui si alterna per indicare la corrispondenza privata o ufficiale...
epistolare
agg. [dal lat. tardo epistolaris, der. di epistŏla «lettera»]. – Di lettera, di lettere; che consiste di lettere o si svolge per mezzo di lettere (sempre nel sign. di « lettere missive»): corrispondenza e. (o semplicem. corrispondenza),...