Poeta latino (n. Roma 82 - m. 47 a. C.), figlio dell'annalista Licinio Macro, amico di Catullo; del cenacolo dei poetae novi. Compose epigrammi, epillî, fra cui il poemetto mitologico Io, epitalamî, elegie [...] in morte di Quintilia (forse sua moglie); di queste, esaltate da Catullo e poi da Quintiliano, è rimasto un sol verso: pare che iniziassero in Roma il passaggio dall'elegia di carattere narrativo a quella ...
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Grammatico e poeta ellenistico (secc. 4º-3º a. C.), autore di tre libri di glosse (cioè studî su vocaboli e locuzioni) e quattro di poesie varie, tra cui alcuni epillî (l'Apollo, la Gorgo, più celebrata, [...] in esametri; i Mesi, in metro elegiaco) di contenuto mitologico e carattere ricercato; ne restano pochi frammenti. Interi restano alcuni epigrammi nell'Antologia Palatina e tre carmi figurati (technopaegnia), ...
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Grammatico e poeta latino (1º sec. a. C.); venuto dalla Gallia Cisalpina a Roma, fu grammaticus fortunato e ricco, per morire poi vecchissimo in miseria. Fu amico di Furio Bibaculo, al quale è attribuito [...] un epigramma in sua lode. Critico di poesia e poeta egli stesso, fu autore dei due epillî Lydia e Diana (o Dictynna) per noi perduti, che costituirono il manifesto poetico dei poetae novi. ...
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Poeta latino (n. Forum Iulii, od. Fréjus, 69 a. C. - m. 26 a. C.). Fu con Ottaviano alla battaglia di Azio e come premio dell'opera prestata venne fatto prefetto d'Egitto; ma, esaltatosi per la sua fortuna, [...] lo fece condannare. G. allora si uccise. Fu poeta alessandrineggiante, ammiratore di Euforione di Calcide di cui tradusse o ridusse degli epillî; amico di Partenio di Nicea, che gli dedicò le sue Passioni d'amore, e di Virgilio, che lo celebrò nella ...
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L'epillio, breve componimento d'indole epica scritto in esametri, è, accanto all'elegia narrativa, una delle forme caratteristiche della poesia alessandrina. Fu Callimaco a stabilirne le leggi (Hymn., [...] 25° sulla lotta di Eracle col leone di Nemea; un altro carme tuttavia di quella silloge si può ancora riferire in massima agli epillî, ed è il 22°, in onore dei Dioscuri, in fine del quale (v. 218 segg.) si hanno da parte del poeta dichiarazioni che ...
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Poeta greco (4º-3º sec. a. C.). T. è uno dei maggiori, forse il maggiore poeta dell'età ellenistica. Scrisse molto: inni, elegie, liriche, giambi, epigrammi. Il genere per il quale diventò famoso già nell'antichità [...] suoi. Di questi, 8, a contenuto pastorale e agreste, si possono considerare propriamente bucolici, 4 sono poemetti epico-mitologici (epilli), 3 sono mimi, 3 componimenti lirici (in metro e dialetto eolico), 1 carme erotico, 2 encomi. Il metro usato ...
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GRECIA (A. T., 82-83)
Giotto DAINELLI
Mario SALFI
Fabrizio CORTESI
Giacomo DELITALA
Arthur HABERLANDT
Giotto DAINELLI
Pino FORTINI
Giotto DAINELLI
Luigi CHATRIAN
Margherita GUARDUCCI
Doro LEVI
Luigi [...] futuro Filadelfo. Fu autore di studî linguistici e filologici (Glosse, ecc.), ma nel medesimo tempo compose elegie e poemetti - epillî - in cui si esprimeva il gusto del tenue, del grazioso, dello squisito. Una sua raccolta di elegie, intitolata alla ...
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Poeta greco, vissuto verso la fine del sec. II a. C. Non abbiamo dirette notizie della sua vita, ma probabilmente ha valore cronologico la serie canonica dei bucolici, nella quale si trova per ultimo. [...] , gli altri frammenti non ci permettono di determinare (salvo il fr. 3) neppure se si tratti di veri idillî bucolici o di epillî, e se fossero o no dialogati. Il poeta si compiace di chiamare i proprî carmi "piccole canzoni" o "piccoli canti d'amore ...
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CROTTI, Elio Giulio
Roberto Ricciardi
Nacque a Cremona verso la fine del sec. XV dalla nobile famiglia Crotta o Grotta, che già in passato si era segnalata in Cremona per la sua rimarchevole partecipazione [...] libri e i tre Stromatum libri contenenti carmi di vario genere, il poemetto Veneres dedicato a G. B. Giraldi e l'epillio Hirtipiles, in cui una giovane donna lamenta che una tempesta abbia rovinato il suo giardino ed enumera le piante e i fiori ...
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Poeta latino del sec. V d. C., le cui opere furono molto lette e imitate nel Medioevo. Nacque forse a Cartagine, dove certamente fu educato e passò la più parte della vita esercitando con successo l'avvocatura. [...] può attribuire con certezza il carme Aegritudo pedicae.
I Romulea comprendono dieci componimenti poetici di carattere diverso; tre epillî mitologici (II Hglas, VIII De raptu Helenae, X Medea), tre declamazioni retoriche (IV, V, IX), due epitalamî (VI ...
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epillio
epìllio s. m. [dal lat. tardo epyllium, gr. ἐπύλλιον, dim. di ἔπος: v. epos]. – Breve componimento poetico in esametri, caratteristico dell’età alessandrina (e imitato anche da poeti latini), di argomento epico e mitologico, ricco...
poemetto
poemétto s. m. [dim. di poema]. – 1. Poema di limitata estensione, di solito costituito dalla narrazione di una breve vicenda o da una rappresentazione in sé conclusa, caratterizzato, più che dalla solennità, da una ricerca di eleganza...