JAQUERIO, Giacomo
Simone Baiocco
Non si conoscono gli estremi biografici di questo pittore, figlio di Giovanni, attivo all'inizio del Quattrocento in ambito piemontese.
Poche sono le notizie sul padre [...] bottega) sia gli affreschi della sacrestia, dei quali soprattutto la Salita al Calvario ha potuto influenzare una generazione di epigoni jaqueriani attivi a partire dagli anni Trenta.
Nel 1411 lo J. risulta abitare a Ginevra, dove operava per Amedeo ...
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TOMA, Gioacchino
Matteo Bonanomi
Nacque il 24 gennaio 1836 in «strada S. Catterina» a Galatina, in Terra d'Otranto, figlio di Pietro (1803-1842), di professione medico, e di Petrina Strati (1812-1844).
La [...] – e gli garantì, con la sua vendita, un lauto guadagno.
Più in generale, la vicinanza allo stile di Morelli e dei suoi epigoni pose Toma in una situazione di insicurezza che avvertiva per una generale «mancanza di studi» (Toma, 1898, p. 54). Questa ...
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STARITA, Bruno
Federica De Rosa
– Secondogenito di quattro figli, nacque a Napoli il 19 marzo 1933, da Orazio, funzionario della pubblica amministrazione, e da Giuseppina Russo.
Di carattere introverso, [...] in quasi tutte le opere della fine del decennio, laddove il «verismo onirico», che contraddistingueva molti degli epigoni del surrealismo, fu abbandonato già nella seconda serie delle Metamorfosi, presentata da Cesare Vivaldi nel 1970. Qui ...
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DE LELLIS (De' Lelli, Lelli), Teodoro
Diego Quaglioni
Nacque, secondo le notizie date dal Mauro, a Treviso (e non a Teramo né a Terni, come si è spesso creduto e come sostenne il Sägmüller) nel 1428. [...] al concilio contro la scomunica comminatagli. L'opera, che è in sostanza una difesa del primato papale contro gli epigoni del conciliarismo e che, per la sua "intonazione violenta" venne giudicata dal Pastor "deplorevole" quanto l'attacco dello ...
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NARDI, Luigi
Fabio Zavalloni
– Nacque a Savignano di Romagna (attuale Savignano sul Rubicone) il 17 agosto 1777 da Giuseppe e da Barbara Vesi.
Sebbene non provenisse da una famiglia facoltosa, fu avviato [...] tomi De’ parrochi. Opera di antichità sacra e profana (Pesaro 1829), dove Nardi si scagliava contro quei tardi epigoni del giansenismo (bollati con il neologismo spregiativo di ‘parrochisti’) i quali, mettendo in discussione il vincolo di obbedienza ...
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CHIARIZIA, Ottavio Maria
Giuseppe Pignatelli
Nato a Sepino (Campobasso) il 22 ott. 1729, entrò nell'Ordine dei predicatori in giovane età. Portò a termine il noviziato e i primi studi nel convento di [...] "la maldicenza, e 'l disprezzo contra l'Ordine ecclesiastico, e la Corte di Roma" (p. 13), ma accusa i suoi epigoni anticuriali di aver travisato il suo pensiero cogliendone soltanto gli errori. Costoro nelle loro opere trattano di problemi che nulla ...
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PALUMBO, Onofrio
Giuseppe Porzio
PALUMBO (Palomba), Onofrio. – Non si conoscono gli estremi anagrafici esatti di questo pittore, probabilmente identificabile con quell’«Honofrio f(igli)o di Tiberio [...] tra Palumbo e Giuseppe Trombatore (Pavone, 2012, p. 110), misconosciuto pittore annoverato da De Dominici tra gli epigoni locali di Mattia Preti. Il documento, seppur privo di rilevanti particolari biografici, apre però uno squarcio sull’esistenza ...
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AVELLINO, Francesco Maria
Piero Treves
Nacque in Napoli il 14 ag. 1788, dall'architetto e ingegnere Gioacchino e da Rosalba Barba.
Educato alla scuola dei classici da Onofrio Gargiulli, cui doveva succedere [...] Museo e sovraintendente degli scavi del Regno, in questa carica aprendo la via che avrebbero percorsa i suoi epigoni Minervini e Fiorelli. Operosissimo collaboratore delle attività e pubblicazioni delle accademie Pontaniana ed Ercolanese, ideatore ed ...
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VERTUNNI, Achille
Fabrizio Vistoli
– Nacque a Napoli il 27 marzo 1826, secondogenito di Federico, funzionario presso il Servizio telegrafico del Regno delle Due Sicilie, erede di un’agiata famiglia [...] abbiano cominciato a esser ormai percepite come ‘antiquate’, specie al cospetto della pittura sfavillante e ammaliatrice degli epigoni di Mariano Fortuny Marsal, il maestro catalano prematuramente scomparso nel 1874. Con questi Vertunni e l’amico ...
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ALBERTAZZI, Adolfo
Alberto Asor Rosa
Critico e scrittore, nacque a Bologna di famiglia romagnola l'8 sett. 1866. Iscrittosi nel 1886 alla facoltà di lettere dell'università di Bologna, fu allievo del [...] bourgettiana e spiritualista, succeduta alla letteratura verista e positivista. Del resto, riallacciandosi al Manzoni attraverso i suoi epigoni, l'A. superava il carduccianesimo iniziale, e dava sfogo - come abbiamo detto - alle sue compresse qualità ...
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