L’epifonema (dal gr. epíphō´nēma «voce aggiunta», composto da epí «su, sopra» e phōnē´ «voce») è una figura retorica che consiste in un’espressione sentenziosa, di tenore universale, posta di solito a [...] il Novecento a farne uso ricorrente, per il mutato rapporto dello scrittore col circuito interno ed esterno dei testi. Così, l’epifonema entra a far parte di un tipo di testo poetico in cui non si riserva soltanto lo spazio di una conclusione ...
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La sentenza è un enunciato in forma concisa, il cui contenuto ha un valore generale che non necessita di passaggi probatori. La sentenza appartiene al dominio delle figure retoriche di pensiero (➔ retorica), [...]
«Nulla può piacere che non sia conveniente» (Quintiliano, Inst. or. I, 11, 11)
In una forma meno scolpita, l’epifonema è esemplificato modernamente da Mortara Garavelli (1988: 250) nel seguente esempio di ➔ Carlo E. Gadda:
(14) Montale e Ungaretti ...
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Aposiopesi o reticenza (dal gr. aposiṓpēsis, dal verbo aposiōpáō «mi interrompo, taccio»; in latino si traduce reticentia «reticenza») è la figura retorica che consiste nell’improvvisa interruzione di [...] Ancora in Montale si può notare come l’uso dell’aposiopesi preluda a un tempo di riflessione interno al testo per risolversi nell’epifonema finale:
(6) e qualcosa che va e tropp’altro che
non passerà la cruna …
Occorrono troppe vite per farne una
(Le ...
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L’epifrasi (dal gr. epíphrasis, formato da epí «su, sopra» e phrásis «parola, locuzione», nel senso di «parola aggiunta») è una figura retorica di tipo sintattico e di pensiero, che consiste nello spostare [...] è già stato enunciato. In questo senso, e in quanto collocata in posizione finale, l’epifrasi potrebbe confondersi con l’➔epifonema, ma se ne differenzia per i legami sintattici che crea con ciò che precede, come la corrispondente figura sintattica ...
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L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] altro, vv. 44-45); ovvero, come in Giuseppe Ungaretti, si rivela disponibile a mescolarsi con altre figure, ad es. con l’➔ epifonema («La morte / si sconta / vivendo»: “Sono una creatura”, in Il porto sepolto, vv. 12-14).
A metà Novecento l’uso dell ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] All’automobile da corsa”, vv. 1-3)
In altri casi, l’iperbole è sempre più dissimulata combinandola con la metafora e l’➔ epifonema, come in Dino Campana:
(18) Nel cuore della sera c’è
sempre una piaga rossa languente
(Canti orfici, “L’invetriata”, vv ...
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epifonema
epifonèma s. m. [dal lat. epiphonema, gr. ἐπιϕώνημα, der. di ἐπιϕωνέω «esclamare, parlare»] (pl. -i). – Frase esclamativa in forma di sentenza e per lo più enfatica, con cui si conclude un discorso; per es.: Ecco i bei vantaggi che...