Figura retorica, che consiste nel porre una considerazione o una sentenza, per lo più in forma esclamativa, a conclusione d'un discorsti. È una specie di "morale della favola" frequente nel parlar comune e non rara nei poeti ...
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L’epifonema (dal gr. epíphō´nēma «voce aggiunta», composto da epí «su, sopra» e phōnē´ «voce») è una figura retorica che consiste in un’espressione sentenziosa, di tenore universale, posta di solito a [...] il Novecento a farne uso ricorrente, per il mutato rapporto dello scrittore col circuito interno ed esterno dei testi. Così, l’epifonema entra a far parte di un tipo di testo poetico in cui non si riserva soltanto lo spazio di una conclusione ...
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epifonema
Francesco Tateo
È la ‛ sententia ' che conclude enfaticamente una narrazione o un'argomentazione, mettendone in rilievo il senso. Generalmente l'e. assume la forma dell'esclamazione (" narratae [...] rei vel probatae summa acclamatio " la definiva Quintiliano [VIII V 11], ma Gervasio di Melkley (v.), includendo questa figura nel " proverbium " e designandola anche come " tautoparonomion ", la distingueva ...
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Amiclate
Manlio Pastore Stocchi
Personaggio minore del Bellum civile di Lucano (V 515 ss.). Povero pescatore dell'Epiro, una notte ospita Cesare con tranquilla semplicità nella misera capanna dove, [...] ", v. 526) e alla presenza di tanto uomo. L'ovvia significazione dell'episodio è sottolineata da Lucano stesso in un lungo epifonema (vv. 527-531) di cui l'esegesi medievale del poema rilevò l'interesse moralistico (cfr. p. es. Arnulfi Aurelianensis ...
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cieco
Emilio Pasquini
. Aggettivo e sostantivo di largo impiego in D., anche per le possibili fruizioni nel traslato, e assai più frequente in poesia che in prosa.
Riferito a mancanza di vista reale [...] tutto tramato su questo tema della ‛ cecità ', con abili variazioni semantiche e persino un aggancio all'orbita sostantivale, per l' epifonema conclusivo: E sì come colui che è cieco de li occhi sensibili va sempre secondo che li altri [il guidano, o ...
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Qual che voi siate, amico, vostro manto
Mario Pazzaglia
. Sonetto responsivo di D. a Per pruova di saper di Dante da Maiano (ma il Santangelo inverte le attribuzioni). Lo schema (abba abba; cde edc) [...] alla captatio benevolentiae, costituita dalla lode e dall'atteggiamento di umiltà, e il gusto, nella conclusione, dell'elegante epifonema; cui s'aggiungono le risorse della raffinata electio verbale e stilistica, cioè la replicatio (saver, v. 3 ...
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La sentenza è un enunciato in forma concisa, il cui contenuto ha un valore generale che non necessita di passaggi probatori. La sentenza appartiene al dominio delle figure retoriche di pensiero (➔ retorica), [...]
«Nulla può piacere che non sia conveniente» (Quintiliano, Inst. or. I, 11, 11)
In una forma meno scolpita, l’epifonema è esemplificato modernamente da Mortara Garavelli (1988: 250) nel seguente esempio di ➔ Carlo E. Gadda:
(14) Montale e Ungaretti ...
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Curione, Gaio Scribonio (Curio)
Manlio Pastore Stocchi
Tribuno della plebe nel 50 a. C., sembra essere noto a D. soltanto attraverso il poema di Lucano, donde sono mutuate le notizie riferite in If XXVIII [...] 98-99).
Il giudizio di Lucano, indubbio ma ancora abbastanza implicito nella pagina ora ricordata, si esprime durissimo in un epifonema che conclude la narrazione della morte di C. in Africa, nel libro IV. Dall'insieme emerge un fosco ritratto del ...
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Aposiopesi o reticenza (dal gr. aposiṓpēsis, dal verbo aposiōpáō «mi interrompo, taccio»; in latino si traduce reticentia «reticenza») è la figura retorica che consiste nell’improvvisa interruzione di [...] Ancora in Montale si può notare come l’uso dell’aposiopesi preluda a un tempo di riflessione interno al testo per risolversi nell’epifonema finale:
(6) e qualcosa che va e tropp’altro che
non passerà la cruna …
Occorrono troppe vite per farne una
(Le ...
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La figura etimologica è una figura retorica grammaticale e insieme semantica che consiste nell’accostamento di due parole aventi la stessa radice (da cui il lat. figūra etymologĭca per indicare una medesima [...] 80). In altri casi la figura si presta a fornire compattezza al verso, a intensificarlo emotivamente e a sintetizzarlo nell’➔epifonema, che è posto insolitamente all’inizio, come accade nel celeberrimo verso «Amor, ch’a nullo amato amar perdona» (Inf ...
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epifonema
epifonèma s. m. [dal lat. epiphonema, gr. ἐπιϕώνημα, der. di ἐπιϕωνέω «esclamare, parlare»] (pl. -i). – Frase esclamativa in forma di sentenza e per lo più enfatica, con cui si conclude un discorso; per es.: Ecco i bei vantaggi che...