Termine introdotto dagli stoici con cui, distinguendola dalla definizione, che riguarda l’essenza universale di una cosa, essi indicavano un discorso riferito all’individualità della cosa La d. (ὒπογραφή) [...] simboli incompleti, ossia come espressioni che non hanno un significato autonomo. Secondo Russell la struttura logica di un enunciato descrittivo deve essere resa esplicita mediante una parafrasi nella quale la d. scompare. Da questo punto di vista ...
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logica aletica
logica aletica (dal greco alétheia, «verità») particolare → logica modale, che non si limita, come la logica classica, a determinare se una proposizione è vera o falsa, ma si spinge a [...] simbolica ◊P rappresenta l’espressione «è possibile che P». Aggiungendo gli operatori aletici ai connettivi del linguaggio degli enunciati, si possono ottenere espressioni quali ¬◊(A ∨ B ⇒ C) che può essere tradotta con la frase: «non è possibile ...
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Heine-Pincherle-Borel, teorema di
Heine-Pincherle-Borel, teorema di noto anche come teorema di Heine-Borel (o a volte riferito al solo Borel, come teorema di Borel), afferma che un insieme chiuso e limitato [...] si può estrarre alcuna sottosuccessione convergente: si prenda per esempio xn = sin(n πt) in C0([0, 1]). Il teorema fu inizialmente enunciato da Heine per un rettangolo e fu esteso da S. Pincherle ed É. Borel a un insieme chiuso e limitato qualsiasi ...
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Linguistica
Forme o parole postulate Quelle forme o parole antiche, di solito contrassegnate con asterisco, che non sono documentate in alcun testo, ma di cui viene ragionevolmente supposta l’esistenza [...] più comunemente ricordate con il nome di principi.
Euclide distinse tra assiomi (verità evidenti o nozioni comuni) e p. (enunciati che esprimono ciò che si chiede di ammettere e che riguarda l’esistenza di determinati enti geometrici). Nella logica ...
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Diritto
Attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato. In senso più ampio, tutta l’attività che si svolge dinanzi all’autorità giudiziaria per giungere [...] i g. in assertori, problematici e apodittici, a seconda che la relazione tra soggetto e predicato fosse di realtà (enunciazione di uno stato di fatto contingente), di possibilità o di necessità. Per quanto in una mutata prospettiva gnoseologica, Kant ...
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Vicino Oriente antico. Causalita e intervento magico
Francesca Rochberg
Ivan Starr
Alfonso Archi
Cristiano Grottanelli
Claudio Saporetti
Causalità e intervento magico
La divinazione mesopotamica
di [...] l'evento predetto, sembra minare l'intera struttura logica dei presagi. Quantomeno il ricorso alla preghiera e alla magia trasforma gli enunciati dei presagi in formule del tipo "se x, allora y (a meno che z)", dove z è il rituale namburbi per ...
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La civilta islamica: antiche e nuove tradizioni in matematica. La teoria delle parallele
Christian Houzel
La teoria delle parallele
Secondo la def. 23 che Euclide fornisce nel Libro I degli Elementi, [...] a un'altra linea retta] si avvicina [alla seconda] dalla parte in cui si forma l'angolo acuto". In questo enunciato ‒ chiaramente ripreso dalla versione dello Pseudo-Ṭūsī ‒ l'angolo acuto è quello formato dalla retta inclinata e da una perpendicolare ...
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Michele Taruffo
Abstract
Si analizzano i vari aspetti del tema, con riferimento alla regola generale sull’onere della prova e i suoi vari limiti oggettivi. Si analizzano inoltre le numerose eccezioni [...] è senz’altro quello spagnolo dopo l’introduzione, nel 2000, della nuova Ley de Enjuiciamiento Civil. L’art.217 della LEC enuncia nei primi commi la regola generale relativa all’onere della prova, in termini analoghi a quelli del nostro art.2697, ma ...
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L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] a un momento nel passato (per questo nella tradizione grammaticale è considerato tempo relativo per eccellenza). Ciò significa che un enunciato con l’imperfetto raramente può star da solo senza riferirsi a un ancoraggio temporale, implicito o no. Si ...
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così
Riccardo Ambrosini
1. Le 690 attestazioni di c., di cui 371 nelle opere in poesia e 319 in quelle in prosa, comprendono le 47 occorrenze nella Vita Nuova (incluse le 9 in poesia), le 44 nelle Rime [...] nel Purgatorio; 61 volte su 77 nel Paradiso).
2. Le funzioni più diffuse di c. sono quella di riferimento a un enunciato precedente, riassunto dall'avverbio per lo più collocato al principio di un periodo, e quella comparativa (v. oltre, 2.2.). Meno ...
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enunciato
s. m. [propr., part. pass. di enunciare, sostantivato con valore neutro]. – In generale, le parole con cui si enuncia una questione, un problema, un argomento: formulare, dettare l’e. del tema d’italiano; in partic., e. di un teorema,...
enunciare
(o enunziare) v. tr. [dal lat. enuntiare, comp. di e-1 e nuntiare «annunciare», der. di nuntius «messaggio»] (io enùncio o enùnzio, ecc.). – Esprimere, manifestare un concetto, esporre lo stato di una questione, per lo più con una...