L’interpretazione del negozio giuridico è l’interpretazione (v. Teoria generale dell'interpretazione) che ha ad oggetto gli atti di autonomia privata: centrale è, a tale riguardo, l’interpretazione del [...] ad esempio, le pratiche generali in uso nel luogo di conclusione del contratto). Di fondamentale importanza è il principio enunciato dall’art. 1366 c.c., tradizionalmente ascritto ai criteri di interpretazione oggettiva, in base al quale il contratto ...
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assioma
assioma proposizione che si assume come vera e a partire dalla quale, tramite una catena di deduzioni, si dimostrano altre proposizioni dette teoremi. Mentre fino al xviii secolo gli assiomi [...] un sistema di assiomi si dice completo per una teoria se, nel linguaggio di quella teoria, è sempre possibile dimostrare un enunciato A o la sua negazione ¬A. Tra i più importanti risultati della ricerca logica del xx secolo va annoverato il teorema ...
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Relativismo e nuovi paradigmi filosofici
Aldo Giorgio Gargani
Premessa
Il relativismo si è originato nella cultura del continente europeo, ma oggi, all’inizio del 21° sec., esso costituisce uno dei [...] ? Questa è semplicemente l’idea che potrebbe esserci un linguaggio che esprime proposizioni vere che non sono espresse da alcun enunciato di lingua inglese. Questa tesi non è più inconsistente della tesi che vi siano proposizioni vere che non abbiamo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Paradossi e antinomie
Roberto Limonta e Rolando Longobardi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Accanto all’analisi sistematica delle teorie [...] lo portiamo con noi”. (Eraclito, Sulla natura, 22 DK B 56).
L’antinomia (antí, contro e nómos, norma) è un enunciato tale per cui sia la sua affermazione che la sua negazione implicano una contraddizione; non nega quindi alcun principio logico ma ...
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BAMMACARO, Nicola
Mario Gliozzi
Nacque a Napoli nella prima metà del sec. XVIII; nel 1746 era professore straordinario di filosofia nell'università di Napoli e faceva parte dell'effimera accademia istituita [...] sull'elettricità pubblicati in Italia, sia per la polemica che ne seguì con l'abate J.-A. Nollet. Questi aveva enunciato nel 1745 la teoria delle effluenze ed affluenze, con la quale spiegava i pochi fenomeni elettrostatici allora noti come dovuti a ...
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Scholz
Scholz Heinrich (Berlino 1884 - Monaco di Baviera 1956) teologo, filosofo e logico tedesco. Studiò a Berlino e a Erlangen. Insegnò teologia e filosofia della religione a Berlino e successivamente [...] argomentazioni metafisiche o teologiche del passato, come per esempio il celebre argomento ontologico di sant’Anselmo d’Aosta riassunto nell’enunciato che Dio è «Id quo maius cogitari nequit» (ciò di cui non si può pensare il maggiore). Dal punto di ...
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. Nelle scienze sperimentali e nella matematica, che ad esse fornisce i mezzi per le schematizzazioni teoriche, il concetto di "costante" si contrappone a quello di "variabile". In un qualsiasi fenomeno [...] sono sufficienti per individuarli, sia perché nell'enunciato del problema figurano dati variabili. Il conoscere quanto Gordan, Theorie der Abelschen Functionen, Lipsia 1866).
Ecco l'enunciato esatto del prmcipio di Plücker e Clebsch: Se un sistema ...
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PRIGOGINE, Ilya
Chimico nato a Mosca il 25 gennaio 1917. Ha studiato chimica e fisica all'università libera di Bruxelles, dove fin da studente cominciò a interessarsi di termodinamica chimica sotto la [...] statistica. Si è occupato specialmente delle proprietà fondamentali dei processi irreversibili e degli stati di non equilibrio; ha enunciato in particolare il teorema della minima produzione di entropia negli stati stazionari, ciò che ha portato a un ...
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algebra combinatoria
algebra combinatoria o combinatoria algebrica, settore di studi che utilizza metodi combinatori, cioè di ordinamento e conteggio, per lo studio di problemi algebrici o, viceversa, [...] K. Gödel nel 1931, in un’epoca ben lontana dall’avvento dei moderni computer (→ Gödel, teorema di), ma mentre l’enunciato non dimostrabile formulato da Gödel non aveva significato matematico diretto, quello formulato da Paris e Harrington lo ha. ...
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Quine
Quine Willard Van Orman (Akron, Ohio, 1908 - Boston, Massachusetts, 2000) filosofo e logico statunitense. Laureatosi in matematica sotto la guida di A.N. Whitehead, ha studiato negli anni Trenta [...] logico): la dicotomia di verità analitica e verità sintetica e il riduzionismo, la tesi, cioè, secondo la quale ogni enunciato dotato di significato è equivalente a un complesso logico di termini osservativi o, quanto meno, è associabile a un insieme ...
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enunciato
s. m. [propr., part. pass. di enunciare, sostantivato con valore neutro]. – In generale, le parole con cui si enuncia una questione, un problema, un argomento: formulare, dettare l’e. del tema d’italiano; in partic., e. di un teorema,...
enunciare
(o enunziare) v. tr. [dal lat. enuntiare, comp. di e-1 e nuntiare «annunciare», der. di nuntius «messaggio»] (io enùncio o enùnzio, ecc.). – Esprimere, manifestare un concetto, esporre lo stato di una questione, per lo più con una...