regola
règola [Der. del lat. regula, da regere "guidare diritto"] [LSF] (a) Modo di svolgersi ordinato e costante di una classe di fenomeni, da prendersi come norma di casi specifici. (b) Enunciato che [...] indica il procedimento per alcuni calcoli e per risolvere taluni problemi matematici (per es., r. di derivazione) o fisici basandosi su certe leggi (per es., la r. delle tre dita). Per le r. non ricordate ...
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istruzione
istruzione insieme alla → dichiarazione, è una delle modalità di passaggio delle informazioni a un elaboratore elettronico, utilizzata dai linguaggi di programmazione. Entrambe appartengono [...] di azione sui dati o sulle variabili, mentre la dichiarazione è un enunciato di controllo su essi. In un programma la parte dichiarativa precede sempre quella esecutiva contenente le istruzioni. In ogni linguaggio di programmazione esistono vari ...
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Liouville, criterio di
Liouville, criterio di (per la trascendenza di un numero) in teoria dei numeri, esprime una condizione sufficiente per stabilire che un dato numero è un → numero trascendente. [...] Il criterio, enunciato e dimostrato da J. Liouville, si può così formulare: se a ∈ R, con 0 < a < 1 e se esistono due interi positivi pi, qi tali che:
allora il numero a è trascendente. ...
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Per tipi illocutivi si intendono i tipi di azioni che si eseguono nel proferire parole. L’atto illocutivo, detto anche atto illocutorio (in ingl. illocutionary act), è uno degli aspetti dell’atto linguistico: [...] va fatta tenendo conto degli indicatori illocutivi. Nelle conversazioni è importante tenere conto della sequenza di turni in cui l’enunciato è inserito e in particolare della risposta che riceve, che indica il modo in cui esso è stato preso dal ...
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De Zolt
De Zolt Antonio (Conegliano, Treviso, 1847 - Milano 1926) matematico italiano. Studioso di geometria e docente al liceo Parini di Milano, è noto per il cosiddetto principio (o postulato) di De [...] Zolt, enunciato in un opuscolo, pubblicato a Milano nel 1881 (→ De Zolt, principio di). ...
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] sintattici), le strutture assolute vanno viste in una dimensione pragmatica: partecipano all’articolazione informativa dell’enunciato (➔ dato/nuovo, struttura), fornendo informazioni di sfondo, che costituiscono il quadro entro cui va inteso ...
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se e solo se
sé e sólo sé [ALG] [FAF] Uno dei connettivi logici, e precis. equivalenza logica o bicondizionale logico, di simb. ↔; agisce su due enunciati A e B trasformandoli nell'unico enunciato (doppia [...] implicazione) A ↔ B che risulta vero se A e B sono entrambi veri o entrambi falsi, e falso in ogni altro caso ...
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PREDICATO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giacomo DEVOTO
. Col latino praedicatum Boezio tradusse il termine logico di καρτηγούμενον o di κατηγόρημα, messo in uso da Aristotele. Questo significava [...] letteralmente "ciò che viene asserito, enunciato", ed era definito appunto come "ciò che si afferma nei riguardi di un soggetto" (ὑποκείμενον, subiectum). Soggetto e predicato erano perciò i due termini, o "noemi", che risultavano connessi nella ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. I teoremi di incompletezza di Godel
Carlo Cellucci
I teoremi di incompletezza di Gödel
Nei giorni 5-7 settembre 1930 ebbe luogo a Königsberg [...] ;
3) se T è coerente allora φ è vero.
Per dimostrare tale risultato si noti anzitutto che, per il teorema del punto fisso, esiste un enunciato φ tale che:
a) S⊦φ↔¬PrT(⌈φ⌉).
1) Supponiamo che T⊦φ. Allora esiste una derivazione di φ in T, dunque per un ...
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quantificatore
quantificatore in logica, termine che indica il corrispettivo formale di locuzioni quali «per ogni», «esiste», «esiste un» ecc. L’introduzione di quantificatori in una scrittura formale [...] Frege l’intuizione che i quantificatori possano essere pensati come denotanti concetti di concetti. Si consideri per esempio l’enunciato «qualcosa si muove»: lo si può parafrasare dicendo che il concetto denotato da «si muove» ha estensione non vuota ...
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enunciato
s. m. [propr., part. pass. di enunciare, sostantivato con valore neutro]. – In generale, le parole con cui si enuncia una questione, un problema, un argomento: formulare, dettare l’e. del tema d’italiano; in partic., e. di un teorema,...
enunciare
(o enunziare) v. tr. [dal lat. enuntiare, comp. di e-1 e nuntiare «annunciare», der. di nuntius «messaggio»] (io enùncio o enùnzio, ecc.). – Esprimere, manifestare un concetto, esporre lo stato di una questione, per lo più con una...