Logica genetica della morfogenesi nel metazoi: l'esplosione cambriana
Antonio García-Bellido
(Centro Biologia Molecular, Universidad Autonoma de Madrid, Madrid, Spagna)
I metazoi presentano un'enorme [...] margini, la sostituzione della lunghezza d'onda e la crescita per diamorfosi, in modo tale che le condizioni dell' entelechia possono essere raggiunte (come osservato in Drosophila). Se la rigenerazione avviene nello stesso modo in altri artropodi (e ...
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Cellula
Jean Brachet
Massimo Aloisi
di Jean Brachet, Massimo Aloisi
Cellula
Fisiologia della cellula
di Jean Brachet
Sommario: 1. Introduzione storica. Metodi per lo studio della cellula. 2. Il citoplasma: [...] , Lucrezio: non esisteva ragione filosofica per supporre l'esistenza di unità biologiche, mentre concetti come forza vitale, entelechia e altri fornivano una facile spiegazione delle differenze fra gli organismi viventi e la materia inerte. Si può ...
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meccanicismo
Ogni concezione che consideri l’accadere, sia fisico sia spirituale, come il prodotto di una pura causalità meccanica e non preordinato a una superiore finalità.
Le concezioni filosofiche
Nel [...] alla quale, come sua forma, conferisce attività vitali più o meno elevate. L’anima, nella definizione aristotelica, è propriamente l’«entelechia», o «atto perfetto di un corpo che ha la vita in potenza», ossia è la realizzazione finale della capacità ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La biologia dello sviluppo, o embriologia, è la scienza che studia i processi che portano [...] delle condizioni ambientali e che è definito non dalla quantità di materiale cromosomico ma da un principio immateriale, la entelechia.
Oggi sappiamo che la contrapposizione tra la teoria di Roux, secondo cui la differenziazione e lo sviluppo sono ...
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PORTA (o Porzio, dal cognome latinizzato Portius, Porcius), Simone
Guido Calogero
Filosofo e medico, nato a Napoli nel dicembre del 1496 e ivi morto il 27 agosto 1554. Seguace del Pomponazzi (o, piuttosto, [...] valore hanno le interpretazioni che nel De mente il P. dà dei concetti aristotelici di movimento, energia ed entelechia; e, soprattutto, l'analisi delle varie formulazioni concernenti l'intelletto, l'unità della cui funzione egli si sforza ...
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ARCHITETTURA - Secoli 13°-14°
D. Kimpel
A. Cadei
L'importanza per l'Occidente del sistema architettonico gotico sta in sintesi nel fatto che tale sistema fu l'unico - prima dei tempi moderni - a sviluppare [...] è solo il prodotto di un epidermico mutamento del gusto, sottomesso pertanto a un inconsapevole Stilwollen o a una 'entelechia stilistica' autonoma. Lo stile di un edificio infatti venne scelto la maggior parte delle volte del tutto coscientemente ...
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vita
La condizione di ciò che vive, cioè degli organismi dotati di una forma specifica, di una costituzione chimica determinata, capaci di conservare, ed eventualmente reintegrare, la propria forma e [...] , teorizzata in partic. da Descartes e da Hobbes, ma avversata da Leibniz (che riprende il concetto aristotelico di entelechia, per definire la monade), si contrappone tuttavia, già a partire dal 18° sec., il vitalismo (➔), in cui confluiscono ...
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FERRERIO, Giovanni
Enrico Peruzzi
Nasce nel 1502 a Riva presso Chieri (Torino) da Martino e Caterina Finelli.
Nessuna notizia sulla sua vita è nota prima del suo trasferimento a Parigi, avvenuto nel [...] afferenti al problema dell'immortalità affrontato da Pico: la prima sulla corretta interpretazione del termine ἐντελέχεια (Appendixde entelechia, pp. 49-55), la seconda sulle prove dell'immortalità addotte dai testi biblici (Appendix altera ... in ...
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Meinecke, Friedrich
Domenico Conte
Tra i maggiori se non il maggiore storico tedesco del Novecento, nacque a Salzwedel nel 1862 e morì a Berlino nel 1954. Secondo Meinecke, M. è una personalità «storico-mondiale» [...] ’opera del 1924 si apre, dopo un’importante introduzione sull’«essenza della ragion di Stato», culminante addirittura nel concetto di «entelechia», proprio con un capitolo su M., che ne domina così in certo modo la struttura, anche essendovi l’autore ...
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LEIBNIZ (da preferire questa grafia all'altra Leibnitz), Gottfried Wilhelm von
Giuseppe CARLOTTI
Giovanni Vacca
Spirito multiforme e di attitudini veramente universali, fu grande sopra tutto come scienziato [...] e inoltre qualcosa di attivo, una forza primitiva, che dia al principio passivo il suo compimento e la perfezione (entelechia). La materia perciò deve considerarsi non come vera sostanza, ma come phaenomenon bene fundatum, il cui fondamento reale è ...
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entelechia
entelechìa (o entelècheia) s. f. [dal lat. tardo entelechīa, gr. ἐντελέχεια, da ἐν τέλει ἔχειν «essere compiuto, essere in atto», o da ἐντελὲς ἔχειν «essere in modo compiuto, perfetto»]. – Nella filosofia aristotelica, lo stato...
neovitalismo
s. m. [comp. di neo- e vitalismo]. – Teoria dei fenomeni vitali propugnata dal biologo e filosofo ted. Hans Driesch (1867-1941), che, rimodernando i concetti dell’antico vitalismo aristotelico, sosteneva che i processi vitali...