Secondo le edizioni più recenti, quasi sempre nella forma ‛ onestade ' (ma onestà in Rime LXXXVI 4, e onestate in Cv I VIII 8). E al plurale, e in rima, onestadi, in Pd XXXI 51. Per il corrispondente latino, [...] in lei è fontalemente l'onestade; e perciò può essere un ente astratto, se non proprio personificato, che il poeta vede in compagnia si parla di un particolare tipo di o. (il bene morale che si acquista nel donare agli altri), possiamo dire che ora ...
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necessità Carattere, qualità, condizione di ciò che non può non essere o essere diversamente da come è.
Filosofia
Nel mondo greco, il termine corrispondente a n., ἀνάγκη, è adoperato inizialmente per [...] contrapposizione parmenidea della realtà vera e necessaria dell’ente alla realtà ‘secondo opinione’ del mondo empirico n. diversa e superiore, cioè dalla n. della legge morale.
Nell’ambito della riflessione contemporanea la n. è stata considerata ...
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teologia In senso largo, ogni dottrina relativa a Dio, o agli dei, o più genericamente alla religione. In senso stretto, con riferimento alla religione cristiana, la riflessione intorno al dato rivelato.
La [...] scritti di Tommaso sono d’ordine propriamente filosofico (De ente, De principii naturae). Anche se egli intende, come Erasmo consacra il meglio dei suoi sforzi a lavori di educazione morale e spirituale, coinvolgendo l’uno nell’altra umanesimo e t. ...
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Attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi.
Economia
Tipi di impresa
Dal punto di vista economico le i. si distinguono in imperfette e perfette, a seconda [...] nell’i., subordinatamente solo ai vincoli di ordine giuridico e morale ai quali deve o dovrebbe sottostare. Nelle i. individuali, Dà luogo a i. pubblica l’attività svolta da un ente pubblico in regime di concorrenza, effettiva o potenziale, qualora ...
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Diritto
Situazione derivante da un determinato rapporto o da una determinata norma per la quale un soggetto giuridico può essere chiamato a rispondere della violazione colposa o dolosa di un obbligo giuridico.
R. [...] atti compiuti dal dipendente sono sempre riferibili alla volontà dell’ente, per cui quest’ultimo e non la persona fisica è per la parte non ripristinabile, e soddisfazione per il danno morale.
Il diritto dello Stato leso di esigere la riparazione ...
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Diritto
S. del contribuente Legge ordinaria (l. 212/2000) le cui disposizioni esprimono i principi generali dell’ordinamento tributario, riconducibili agli art. 3, 23, 53 e 97 Cost., che dovrebbero essere [...] , attuato con modalità occulte o comunque invasivo della sfera della personalità morale (art. 2, 3, 4, 5, 6); la tutela in ’organizzazione interna delle Regioni, indica i fini che l’ente intende perseguire e detta le regole fondamentali a cui essa ...
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Bioetica
Principio-guida dell’azione morale, che include diversi significati: autodeterminazione, autodecisione, diritto alla libertà e alla riservatezza. Tematizzato in particolare nell’ambito della teoria [...] dell’attività amministrativa connessa alla riscossione da parte dell’ente locale, sia il potere di variazione dell’importo del essenza razionale (ossia della sola forma universale della legge morale, che è il dovere), escludendo ogni impulso sensibile ...
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Dell'ordinamento giuridico si hanno sostanzialmente tre concezioni. La teoria normativa, che fa capo a H. Kelsen, lo definisce come un complesso o sistema di norme giuridiche positive generali (leggi formali) [...] S. Romano, lo identifica con la istituzione, ossia con un ente o corpo sociale reale ed effettivo coincidente con il diritto oggettivo non contraddicano ai principî e alle norme dello stato (morale, buon costume, ordine pubblico) e perseguano i suoi ...
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In senso concreto, organo o ente istituito per un determinato fine; in senso astratto, ordinamento sociale, religioso, morale, politico, fondato su una legge o accettato per tradizione.
Diritto
I. ecclesiastiche [...] come i riti religiosi e il linguaggio come la lingua italiana). Ciascuna i. sociale implica un insieme di norme di carattere morale, abitudini, consuetudini o norme dello Stato, a cui gli individui ritengono di doversi attenere.
La genesi delle i ...
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In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. [...] Fichte, F. Schelling e G.W.F. Hegel, la capacità dell’ente finito di cooperare al processo di creazione dell’oggetto.
Nel 20° sec. l’i., verità certe sia sul piano gnoseologico sia su quello morale. Nel 20° sec., invece, l’intuizionismo di Bergson non ...
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ente
ènte s. m. [dal lat. tardo ens entis, in funzione di part. pres. del verbo esse «essere»]. – 1. a. Nel linguaggio filos., ciò che esiste, ciò che è in assoluto senz’altra determinazione: e. reale, finito, creato; e. immaginario, ideale;...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...