Scrittore latino cristiano originario dell'Africa (n. 280-285 circa). Dotato di notevole vigore, V. utilizza, negli scritti teologici ed esegetici, la sua cultura retorica e filosofica nell'ambito di una [...] "). Di grande importanza le traduzioni (perdute) del De regressu animae di Porfirio e di alcuni libri delle Enneadi di Plotino. Tra le opere scritte dopo la conversione ricordiamo tre trattati relativi alla controversia trinitaria (De generatione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel periodo umanistico l’uomo si sente vivere in un universo popolato di forze occulte [...] da Cosimo de’Medici.
Nel 1463 inizia la traduzione latina dei dialoghi platonici, e nel 1484 inizia la traduzione delle Enneadi di Plotino, a cui faranno seguito traduzioni di Giamblico, Proclo, Porfirio, Michele Psello e altri autori greci, nonché ...
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fato
Nozione solitamente definita in correlazione o in contrapposizione a quelle di provvidenza, destino, libertà, determinismo; tuttavia, il precisarsi del concetto di f. come preordinamento irrevocabile [...] v)vedere»; lo slittamento verso questa seconda accezione si attua in relazione a temi medioplatonici e plotiniani (Enneadi, III, 2-3), e soprattutto alle problematiche cristiane legate, altresì, alla questione del destino personale.
Dallo stoicismo ...
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eternita
eternità
Nel suo primo e più semplice significato il termine indica l’infinita estensione del tempo; in senso più proprio e specifico, significa assoluta atemporalità, cioè durata scevra da [...] addice l’«è», come «immobilmente identico», di contro alle cose generate, che si danno nel fluire del tempo. Plotino (Enneadi, III, 7, 5) insiste sul carattere della simultaneità insito nell’idea dell’e., mentre Proclo, commentando il passaggio del ...
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bene
Nella storia della filosofia è possibile distinguere due diverse concezioni del b.: una oggettivistica e metafisica, e una soggettivistica. Il massimo esponente della prima è Platone, per il quale [...] la dottrina platonica, concepisce il b. come la prima ipostasi dell’Uno, e lo considera come causa dell’essere e della scienza (Enneadi, VI, 7, 16). Una cosa è quindi buona nella misura in cui partecipa del b. supremo, derivando da esso per via ...
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TEOGONIA (gr. ϑεογονία: ϑεός "dio" e γονή "generazione")
Nicola Turchi
È la narrazione della nascita degli dei, quale si trova nelle credenze mitiche di tutte le religioni naturali di popolazioni sia [...] Anatolia), in triadi (Anu, Bel, Ea in Babilonia; Osiride, Iside, Oro in Egitto; Brahma, Višnu, Rudra nell'India neobrahmanica), in enneadi (Atûm [Rî‛e], Šôw, Tfêne, Gêbb, Nûte, Sêth, Nefti, Osiride, Iside in Eliopoli di Egitto).
Bibl.: V. cosmogonia. ...
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mito
Dal gr. μῦϑος «parola, discorso, racconto, favola, leggenda». Nel pensiero filosofico il termine indica, già dall’antichità, il racconto fantastico che non prevede dimostrazione e in questo senso [...] Alessandrino, Stromata, 9, 56, 5), che in Plotino è ormai acquisito («a ciò alludono i misteri e i miti degli dei», Enneadi, V, 1, 7), potenzia l’impiego dell’allegoria in ambito filosofico, ma comporta, al tempo stesso, l’introduzione di una teoria ...
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platonismo
La filosofia, la dottrina, il pensiero di Platone, negli sviluppi e nelle rielaborazioni che si susseguirono nel corso dell’antichità, nonché gli influssi che il pensiero platonico ha esercitato [...] cominciarono le traduzioni, fino alla versione completa dei dialoghi platonici fatta da Ficino, che tradusse in latino anche le Enneadi e molti altri testi neoplatonici. Fu larghissima la fortuna dei nuovi testi e profonda l’influenza del p. nel ...
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entusiasmo
Dal gr. ἐνϑουσιασμός, der. di ἐνϑουσιάζω «essere ispirato», da ἔνϑεος, comp. di ἐν «in» e ϑεός «dio». Termine che presso i Greci indicava la condizione di chi era «invaso da una forza o furore [...] separazione tra l’anima e il corpo, avvicinando l’e. a quello stato che viene più propriamente designato come estasi (Plotino, Enneadi, V, 6, 4). Nell’epoca della Riforma furono detti entusiasti, con una punta di spregio, gli adepti di alcune sette ...
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nous
Traslitt. dal gr. νοῦς «intelletto, mente, ragione». Anassagora chiamò n. la divina ragione ordinatrice del mondo, il quale è il risultato del processo originato dal moto vorticoso prodotto nel [...] Recuperando istanze sia platoniche sia aristoteliche, i neoplatonici tenderanno a individuare nel n. la seconda delle tre ipostasi, dopo l’Uno e prima dell’Anima, alla quale il n. fornisce le forme razionali (Plotino, Enneadi, V, 9, 2-4; VI, 8, 17). ...
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enneade
ennèade s. f. [dal lat. tardo enneas -ădis, gr. ἐννεάς -άδος, da ἐννέα «nove»], letter. – 1. Raccolta di nove cose; in partic., libro diviso in nove partizioni o capitoli: le Enneadi (gr. ᾿Εννεάδες), i sei gruppi, di nove scritti ciascuno,...
n-adico
n-àdico ‹enneàdico› agg. [comp. della lettera n (con il valore che ha in matematica) e -adico di monadico, diadico, triadico, ecc.] (pl. m. -ci). – In matematica, sinon. di poliadico.