terzina
Ignazio Baldelli
1. D., come ben si sa, è innovatore, dal di dentro, di schemi metrici ereditati dalla tradizione anteriore: basti pensare alle novità della sestina dantesca, rispetto al modello [...] terzina.
2. L'opinione più largamente accolta è che la t. dantesca s'ispiri alla stanza del serventese formata di tre endecasillabi monorimi più un quinario, che dà la rima alla strofa seguente (già Antonio da Tempo, e così Gidino da Sommacampagna e ...
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FERRARI, Giovan Battista
Luisa Narducci
Figlio di Tommaso e Laura Carleschi, nacque a Tresto (oggi frazione di Ospedaletto Euganeo in provincia di Padova) il 21 giugno 1732. All'età di dodici anni i [...] in versi e in prosa, dalle quali emerge la purezza del suo stile latino e la perizia nell'uso dell'endecasillabo catulliano e del giambo plautino (la maggior parte di questi scritti, Apologi, Dialogi, Carmina, Elegiae, Epigrammata, Odes, sono tuttora ...
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DELLE COLONNE, Guido
Margherita Beretta Spampinato
Nacque probabilmente a Messina nei primi decenni del sec. XIII. Di lui sappiamo soltanto che fu giudice a Messina.
La sua attività di pubblico funzionario [...] l'amore finalmente ricambiato. Lo schema metrico è quello della canzone con due piedi identici di settenari "abbc" e sirma di endecasillabi "DDEE". Un collegamento interno è dato dalla rima "c" che forma anche rima al mezzo al v. g. Non mancano le ...
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IMPERIAL, Francisco
Mario Casella
Poeta castigliano, nato a Genova verso il 1360; si trasferì insieme col padre Giacomo, gioielliere, durante il regno di Pietro I (1350-69) a Siviglia, dove forse morì [...] della sua arte, per l'esempio dato nell'uso dell'allegoria, non più idea personificata, e per l'impiego dell'endecasillabo, l'I. chiari e determinò l'ideale estetico della generazione seguente e ne ebbe lodi solenni dal marchese di Santillana nella ...
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TERZINA
Mario Pelaez
. Metrica. - Elemento della seconda parte del sonetto (v.), ma, usata da sola, è la strofe gloriosa della Divina Commedia, composta di tre versi endecasillabi col primo e terzo [...] trattatisti, quella che fa nascere la terzina dal serventese tetrastico (AAA b, BBB c, CCC d, ecc.) formato di tre endecasillabi monorimi più un quinario ehe dà la rima alla strofa seguente. Dante avrebbe soppresso il quinario e dato la funzione di ...
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BONTEMPELLI, Massimo
Alberto Asor Rosa
Nacque a Como il 12 maggio 1878, da Alfonso e da Maria Cislaghi. Rimase nella città natale solo pochi mesi. Infatti il padre, ingegnere costruttore nelle ferrovie, [...] laureò in filosofia (con una tesi sopra il libero arbitrio) e in lettere (con una tesi sull'origine dell'endecasillabo). Insegnò quindi per alcuni anni come professore di ginnasio inferiore in diverse sedi (cominciando a Cherasco e terminando la sua ...
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La rima (Beltrami 20024: 53-60, 78-83, 206-221; Menichetti 1993: 506-590) è il fenomeno che si produce nel caso di omofonia perfetta di due parole a partire dalla vocale tonica inclusa (come in vita e [...] si produce dalla somma di due parole (come nel dantesco «Che andate pensando sì voi sol tre», Purg. XXIV, 133, endecasillabo piano in cui sol tre rima con oltre e poltre). Complicazione della rima composta è la rima equivoca contraffatta, che si può ...
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sonetto Composizione metrica, (dal francese antico sonet «canzone, canzonetta»), di carattere prevalentemente lirico, composta di 14 versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana), distribuiti [...] e settenari entro la misura dei 14 versi. Il s. minore è composto di versi più brevi dell’endecasillabo. Rarissimo nei primi secoli, ebbe qualche cultore come A. Graf o G. D’Annunzio.
Il s. fu un componimento aperto a temi di varia natura ...
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Componimento lirico con strofe monometre o polimetre che, di solito, contano non più di 6 o 7 versi e ripetono lo stesso schema. È per lo più d’ispirazione amorosa o morale-civile.
La parola appare nell’antica [...] di adoperare strofe brevi, da 4 a 6 versi, i quali erano, tuttavia, gli stessi della canzone petrarchesca: settenario ed endecasillabo. Mediata dall’esempio di P. Ronsard si diffuse in Italia anche l’imitazione di Anacreonte a opera in primo luogo di ...
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GIACOSA, Giuseppe
Silvio D'Amico
Scrittore e commediografo, nato il 21 ottobre 1847 a Colleretto Parella (Ivrea), dove morì il 1° settembre 1906. Fece l'avvocato nello studio di suo padre; ma fu indotto [...] ancora melodrammatica evocazione delle vecchie cronache piemontesi nel Conte Rosso (1880), dove abbandonò il martelliano per l'endecasillabo; poi, in prosa, al naturalismo importato di Francia, sulle orme del Becque e del nascente Théâtre Libre ...
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endecasillabo
endecasìllabo agg. e s. m. [dal lat. hendecasyllăbus, gr. ἑνδεκασύλλαβος, comp. di ἕνδεκα «undici» e συλλαβή «sillaba»]. – Nella metrica italiana, verso di undici sillabe (o, più propriam., di undici «posizioni metriche», se...
saffico
sàffico agg. [dal lat. Sapphĭcus, gr. Σαπϕικός, der. di Σαπϕώ, Saffo] (pl. m. -ci). – 1. Relativo a Saffo, poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.), e alla sua opera: la poesia s., la lirica saffica. 2. Nella...