BALDI, Bernardino
Raffaele Amaturo
Nacque in Urbino il 5 giugno 1553 da Francesco e Virginia Montanari. Appresi i primi elementi di greco e di latino alla scuola dell'umanista urbinate Gianantonio Turoneo, [...] del modello comune ad entrambi, i Sermoni oraziani, il cui ritmo il B. tenta invano ripetere nelle sue stentate quartine di endecasillabi. Altre rime inedite sono conservate nel cod. XIII, D, 38 della Bibl. naz. di Napoli. I Carmina,poesie latine di ...
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Grecia
Adolfo Cecilia
Pier Vincenzo Mengaldo
Mario Vitti
Nome dato alla parte più strettamente peninsulare della penisola balcanica; oggi, comunque, comprensivo di tutto lo Stato greco. I Greci antichi [...] lo sforzo di rimanere fedele alla lettera dell'originale. Di quegli stessi anni è la traduzione in greco dotto, in endecasillabi sciolti e del solo Inferno, del fecondo scrittore A. Risos Rangavìs (1802-1892). Di fronte a tante traduzioni in lingua ...
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RIMA
Mario Pelaez
. È identità di suono di due parole dalla vocale accen- tata in poi (per es., mercede: fede) e serve ad accrescere la melodia dei versi, ricorrendo a intervalli determinati alla fine [...] essa non è ancora bandita dal regno della poesia.
Non molto diverse furono le sorti della rima nei paesi germanici. L'endecasillabo sciolto italiano fu introdotto in Inghilterra verso la metà drl scc. XVI, e non soltanto vi ebbe grande fortuna, ma da ...
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Il dattilo è un piede di tre sillabe appartenente al genere uguale, perché il tempo forte (arsi), formato da una lunga, ha la stessa durata del tempo debole (tesi), formato da due brevi. Le due brevi sono [...] senza dubbio il ritmo. E ritmo dattilico conservava nella strofa saffica (v.), dove spesso è unita per sinafia all'endecasillabo precedente. I dubbî in proposito sono nati dall'opinione inesatta che in una serie ritmica di un genere non possa ...
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RUCELLAI, Giovanni
Guido Mazzoni
Nacque a Firenze il 20 ottobre 1475, da Bernardo, famoso umanista, e da Nannina sorella di Lorenzo il Magnifico. Avviato agli studî classici, acquistò cultura elegante [...] un rinfrescamento poetico di tutta la materia, talvolta con versi perfetti di rappresentazione e di armonia. Quanto allo strumento dell'endecasillabo sciolto, non è dubbio che egli ne fu un bel maestro, con influssi su tutti coloro che poi se ne ...
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mi (me, m', mee, mel, men)
Riccardo Ambrosini
1. Le forme oblique del pronome di I singol. comprendono quelle toniche, me, usata dopo preposizione tranne in un limitato numero di casi in alcuni dei quali [...] m., una cinquantina sono costituite da me tonico, sempre preceduto da preposizione: quasi la metà dei casi si trova nella sesta sede dell'endecasillabo (cfr. IV 10 la pena che per me avra' a soffrire; IX 5 vidi Ragion... / venir verso di me, e per la ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] -rima non comuni (cfr. Trovato 1979: 88-119 e 145-49; Afribo 2009: 35-157). Infine, la ritmica del verso (➔ endecasillabo e ➔ settenario), anche grazie all’uso intenso e sopra la media della ➔ sinalefe e dell’apocope (cfr. Brugnolo 2004: 499-514 ...
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GATTO, Alfonso
Angiolo Bandinelli
Nacque a Salerno il 27 luglio 1909, da Giuseppe e Erminia Albirosa. La sua era una famiglia di marinai e piccoli armatori, di origine calabrese. Frequentate le scuole [...] analogie della stagione ermetica (che del resto non furono mai davvero centrali nella sua opera). L'endecasillabo - un endecasillabo dalle tonalità crepuscolari - si giustappone a forme meliche e idilliache, a cadenze cantabili adagiate finalmente ...
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iato
Pier Marco Bertinetto
Con questo termine s'intende normalmente lo stacco esistente tra due vocali contigue, quando esse appartengono a sillabe successive e vengono pronunciate distintamente, sia [...] , orï/ental, ecc.). Carattere sempre discendente ha, ovviamente, lo i. finale, che si colloca tra la decima e l'undecima sillaba dell'endecasillabo (cfr. le rime in -u/i, -a/i, -o/ia, ecc.). È da notare il fatto che, mentre per quanto riguarda la ...
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etsi
Riccardo Ambrosini
L'unica attestazione di e., in Pd III 89 Chiaro mi fu allor come ogne dove / in cielo è paradiso, etsi la grazia / del sommo ben d'un modo non vi piove, assicura a questa discussa [...] al nostro?). Quindi, lectio facilior è il latino etsi, difficilior l'italiano e sì.
Infine la base giambica dell'endecasillabo di Pd III 89, dagli accenti principali su paradiso e grazia, impone un accento secondario su cielo e consiglia l ...
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endecasillabo
endecasìllabo agg. e s. m. [dal lat. hendecasyllăbus, gr. ἑνδεκασύλλαβος, comp. di ἕνδεκα «undici» e συλλαβή «sillaba»]. – Nella metrica italiana, verso di undici sillabe (o, più propriam., di undici «posizioni metriche», se...
saffico
sàffico agg. [dal lat. Sapphĭcus, gr. Σαπϕικός, der. di Σαπϕώ, Saffo] (pl. m. -ci). – 1. Relativo a Saffo, poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.), e alla sua opera: la poesia s., la lirica saffica. 2. Nella...