causalita, dottrine indiane della
causalità, dottrine indiane della
Tema centrale per la riflessione filosofica indiana, che si concentra soprattutto sulla causa materiale, al contrario della filosofia [...] accettano il concetto di causa fatta eccezione per alcuni pensatori materialisti che, in quanto rigidamente empiristi, riconoscono solo la percezione diretta (pratyakṣa) come strumento conoscitivo. Tramite percezione diretta, continuano, osserviamo ...
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noologia
Dal gr. νόος «intelletto» e λόγος «parola, discorso». In generale dottrina dell’intelletto; il termine, tuttavia, è stato usato con particolare e diverso significato dai vari filosofi: come [...] ragion pura’ (Hamilton), a ‘dottrina filosofica dello spirito’ (Eucken), a ‘scienze dello spirito’, in contrapposizione a ‘scienze della materia’ (A.-M. Ampère). Kant chiamò noologisti i razionalisti metafisici, in contrapposizione agli empiristi. ...
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conoscenza
Stefano De Luca
Esperienza e ragione per ottenere un sapere certo
Esiste una conoscenza valida? E se sì, entro quali limiti? E come giungiamo a essa? A queste domande ha sempre cercato di [...]
Una delle più antiche controversie sulla conoscenza riguarda la sua origine: da dove proviene una conoscenza valida? Gli empiristi (empirismo) sostengono che essa derivi dall'esperienza, che con la sua evidenza ‒ testimoniata dai sensi ‒ è l'unica a ...
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MASCI, Filippo
Guido Calogero
Filosofo, nato a Francavilla al Mare il 29 settembre 1844, morto il 7 dicembre 1922 a Napoli. Dal 1885 al 1919 fu professore di filosofia nell'università di Napoli, dopo [...] le scuole secondarie (voll. 3, Napoli 1902-10). In nome del kantismo, il M. combatte contro positivisti ed empiristi difendendo il principio dell'apriorità delle forme conoscitive: ma considerando la sintesi kantiana come una funzione, che si rivela ...
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OPERAZIONISMO
Alberto PASQUINELLI
Particolare dottrina metodologica, i cui principî fondamentali hanno avuto la prima esplicita formulazione nell'opera del fisico americano Percy William Bridgman: The [...] o meno implicito in tutta la prassi scientifica moderna, da Galileo in poi, come pure nelle tesi di filosofi empiristi, positivisti e pragmatisti della stessa epoca, ma tale che una diffusa consapevolezza al riguardo risulta acquisita solo da qualche ...
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NOOLOGIA
Guido Calogero
. Termine filosofico, derivante dal greco νοῦς (nella forma originaria e non contratta νόος) "intelletto, ragione, mente" e λόγος "discorso, trattazione" e significante quindi [...] scienze dello spirito nella loro distinzione da quelle della natura; e col nome di "noologisti" Kant aveva contrapposto agli "empiristi" i seguaci della metafisica razionalistica. Ma il termine ebbe una fortuna assai limitata, e si può dire sia ormai ...
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Presso i Greci, ἐνϑουσιασμός era la condizione di chi era invaso da una forza o furore divino, cioè della pitonessa, dell’indovino, del sacerdote, nonché del poeta, che si pensava ispirato da un dio. Il [...] (➔).
Nel Rinascimento G. Bruno pone l’e. alla base della sua religione della natura. Successivamente fu considerato dagli empiristi espressione di dogmatismo e di intolleranza, ma l’e. ricevette piena rivalutazione con A.A.C. Shaftesbury (A letter ...
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Filosofia
Atteggiamento di chi riconosce per vera una proposizione o una nozione. Con riferimento alle opinioni in materia di religione, il termine esprime un concetto per molti rispetti identico a quello [...] di primo piano nell’elaborazione di D. Hume, soprattutto per il suo impiego nell’analisi della causalità. Ripresa dagli empiristi inglesi dell’Ottocento (J.S. Mill), dai teorici della dottrina dell’intenzionalità della coscienza (F. Brentano ed E ...
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Economia
In economia aziendale, processo di concentrazione tra più imprese, le quali, pur conservando una propria fisionomia individuale, concordano, attraverso contratti di varia natura, una comune politica [...] delle idee dalle sensazioni, l’a. fu sistematizzato nelle Observations on Man (1749) di D. Hartley e variamente interpretato dagli empiristi inglesi del 18° sec. (Hume, Berkeley). Riproposto nell’Ottocento da J. Mill e J.S. Mill, l’a. esercitò larga ...
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Significa, per Aristotele, ragionamento con cui si stabilisce la verità di una proposizione o di un ordine di proposizioni, in modo necessario (v. apodissi). Per ciò il ragionamento deve procedere sul [...] di questa a semplici definizioni e a giudizî identici o analitici, che costituirebbero gli assiomi. Di contro, la filosofia empirica inglese, da Locke a Berkeley e a Hume, ha sostenuto il significato sperimentale di tali principî e il fondamento ...
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empire
(o émpiere) v. tr. [lat. implēre, comp. di in- e plēre (usato solo in composizione e nei der.: cfr. plenus «pieno»)] (pres. indic. émpio, émpi, émpie, empiamo, empite, émpiono; pres. cong. émpia, ecc.; imperat. émpi, empite; pass. rem....
empiria
empirìa s. f. [dal gr. ἐμπειρία, comp. di ἐν «in» e πεῖρα «esperienza»]. – Nel linguaggio filos., l’atteggiamento teorizzato dall’empirismo; anche l’esperienza in genere, o l’insieme dei suoi dati, o il mondo dell’attività pratica,...