Orientamento di pensiero sviluppatosi soprattutto in Inghilterra dagli inizi del 20° sec., e volto prevalentemente allo studio del linguaggio nei suoi vari aspetti (scientifici, quotidiani, etici, logici [...] scuola di G.E. Moore al Tractatus di L. Wittgenstein
Portando fino alle ultime conseguenze le premesse dell’empirismoinglese tradizionale, G.E. Moore fondò a Cambridge, dove con un insegnamento trentennale (1911-39) influenzò profondamente tutta la ...
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Stato di coscienza in quanto sia avvertito come prodotto da uno stimolo esterno o interno al soggetto. filosofia L’interpretazione della natura della s. costituisce uno dei temi principali della teoria [...] come uno sviluppo della confusa conoscenza sensibile, considera la s. un’autentica forma di conoscenza, l’empirismoinglese, innanzitutto con J. Locke, indicò nella conoscenza sensibile la fonte di ogni conoscenza. Questa funzione conoscitiva ...
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Psicologo e filosofo tedesco (Wiesentheid, Baviera, 1848 - Monaco 1936). Allievo di F. Brentano e di R. H. Lotze, ha affrontato problemi di storia della filosofia, di logica, di gnoseologia, di etica e [...] dei Lincei (1923).
Opere e pensiero
Si occupò di storia della filosofia (Aristotele, Spinoza, empirismoinglese, Kant), epistemologia e teoria della conoscenza (dedicando particolare attenzione al problema della classificazione delle scienze ...
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Filosofo (Rock Hall, Northumberland, 1848 - Golders Green, Londra, 1923); dal 1903 al 1908 prof. nell'univ. di St. Andrew (Scozia) e nel 1911-12 in quella di Edimburgo. Si occupò di logica (Logic, or the [...] What religion is (1920); Science and philosophy and other essays (post., 1927). Il B. contribuì a diffondere in Inghilterra la conoscenza del pensiero hegeliano, tentando di conciliarne alcune dottrine con le esigenze proprie dell'empirismoinglese. ...
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La produzione filosofica dopo il 1945 ha senza dubbio risentito fortemente della seconda guerra mondiale, del trauma che essa aveva rappresentato nella vita delle nazioni soprattutto europee. La sua conclusione [...] il linguaggio, arricchisce la ricerca riportandola da questioni esclusivamente epistemologiche all'ampiezza della problematica tradizionale dell'empirismoinglese, con una forte accentuazione di interessi morali. Così A. J. Ayer (nato nel 1910), dopo ...
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Se guardiamo al numero altissimo di trattati e saggi dedicati formalmente all'e. nel secolo scorso e nei primi decenni del Novecento, pubblicati appunto sotto l'etichetta ufficiale di "estetica", lo confrontiamo [...] dell'e. in generale, o suoi momenti salienti, in part. sull'e. contemporanea italiana: M. M. Rossi, L'estetica dell'empirismoinglese, voll. 2, Firenze 1944 (ampio saggio introd. e antol. di testi); E. De Bruyne, Études d'esthétique médiévale, voll ...
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socialismo Nel senso storicamente più vasto, ogni dottrina, teoria o ideologia che postuli una riorganizzazione della società su basi collettivistiche e secondo principi di uguaglianza sostanziale, contrapponendosi [...] . Le idee maturate in questo ambito si posero alla base di tendenze che riprendevano dalla tradizione filosofica dell’empirismoinglese il carattere della duttilità politica e del pragmatismo. Il ragionamento di Owen era molto semplice: era inutile ...
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scetticismo Genericamente, l’atteggiamento di chi esclude la possibilità di una conoscenza assoluta delle cose e del raggiungimento della verità. In particolare, in filosofia, la dottrina delle diverse [...] divina. Le suggestioni dello s. continuarono a influire positivamente all’interno dell’analisi critica degli strumenti conoscitivi, come per es. nell’empirismoinglese, che ebbe il suo esito più significativo in D. Hume. Lo s. è per il filosofo ...
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Nel linguaggio della filosofia e delle teorie delle arti, imitazione.
Con il concetto di μίμησις Platone designa la somiglianza delle cose empiriche all’idea che ne costituisce il tipo universale (➔ metessi); [...] . È in questo secolo, infatti, che si comincia ad assistere alla crisi del concetto di m.: con l’estetica dell’empirismoinglese, in particolare con E. Burke, il quale allontana la poesia, che agisce sulle emozioni, dalla m.; con J.-J. Rousseau ...
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sensismo In filosofia, la dottrina gnoseologica che considera ogni contenuto di conoscenza, non esclusi quelli tradizionalmente fatti procedere da superiori facoltà conoscitive, come derivato, o direttamente [...] Campanella, che riconduce ogni scire a un sentire.
La vera fioritura del s. si ha quando la tradizione dell’empirismoinglese assume con T. Hobbes e J. Locke un carattere spiccatamente sensistico, per l’esigenza di combattere ogni forma di innatismo ...
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empirismo
s. m. [der. di empirico]. – 1. a. L’essere empirico, privo cioè di validi fondamenti scientifici: l’e. di certi sistemi, di certi metodi. b. Pratica medica di persone non qualificate, che si fonda soltanto sull’esperienza comune...
hobbesiano
hobbeṡiano ‹o-›; all’ingl. ‹ho-› agg. – Del filosofo Thomas Hobbes ‹hòb∫› (1588-1679), uno dei massimi esponenti dell’empirismo inglese, la cui opera più nota e più importante è il Leviathan, espressione del suo pensiero politico:...