Crisi della ragione
Aldo Giorgio Gargani
La revisione critica della nozione di razionalità
L’ingresso nel 21° sec. non ha visto l’elaborazione di nuove proposte riguardo a progetti teorici forti di [...] da un lato la tradizione della filosofia razionalistica e dall’altro prestando la strumentazione analitica alla scuola dell’empirismoinglese, a partire da John Locke il quale fonda quello che Sellars definirà «the myth of the immediately given ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Pasquale Galluppi
Simona Venezia
Prima del programma federalista di Carlo Cattaneo, del progetto socialista di Giuseppe Ferrari e del Risorgimento repubblicano di Giuseppe Mazzini, la filosofia italiana [...] l’introspezione agostiniana che con la teodicea metafisica di Leibniz e Wolff, sia con il razionalismo cartesiano che con l’empirismoinglese, sia con il sensismo di Condillac che con l’eclettismo di Victor Cousin, sia con la Common sense philosophy ...
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Vedi RESTAURO dell'anno: 1965 - 1996
RESTAURO (v. vol. VI, p. 654)
A. Melucco Vaccaro
p. 654). - Definizione. - Nella letteratura specializzata, come anche nelle espressioni correnti, il termine r. viene [...] , soprattutto in materia di riconoscibilità dell'intervento, o per ricette, in particolare sulla reintegrazione delle lacune. L'empirismoinglese recepì a suo modo l'esigenza di scientificità del r., indebolendo il legame con la storia e invece ...
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ARISTOTELISMO
C. Gentili
Di un'influenza aristotelica nelle concezioni medievali dell'arte non si può parlare prima del sec. 13°, quando ha grande rilievo - in rapporto al modo di concepire l'opera [...] quei presupposti che, molto più tardi, avrebbero avuto il loro sviluppo nella filosofia di Francesco Bacone e dell'empirismoinglese.
Bibl.:
Fonti. - Aristoteles Latinus, I-II, Codices, a cura di G. Lacombe, A. Birkenmayer, M. Dulong, E. Franceschini ...
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PELLIZZI, Camillo
Maria Salvati
PELLIZZI, Camillo. – Nacque il 24 agosto 1896 a Collegno (Torino) secondo figlio di genitori emiliani: Giovanni Battista (dal 1893 psichiatra nel manicomio diretto da [...] stessa agenzia, dove restò per circa tre anni.
Dal punto di vista metodologico, Pellizzi, riallacciandosi allo studio dell’empirismoinglese nonché del Circolo di Vienna e di Cassirer, era arrivato alla conclusione che il positivismo fosse la strada ...
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BUONACCORSI, Ottaviano
Gabriele Turi
Non abbiamo precise notizie biografiche di questo nobile abate fiorentino che visse e operò come uomo di cultura nella prima metà del sec. XVIII. Fu membro dell'Accademia [...] soprattutto come banditrice della libertà di pensiero e luogo d'incontro della tradizione scientifica toscana e dell'empirismoinglese, arrivò a contare circa 60 membri attirando molti uomini di cultura toscani, dall'archiatra granducale A. Cocchi ...
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necessita
necessità
Carattere, qualità di ciò che è essenziale e necessario.
La necessità nel pensiero antico e medievale
Nel mondo greco la n. corrisponde al termine ἀνάγκη, adoperato inizialmente [...] priori tutti i predicati a essa inerenti. Se la concezione leibniziana viene accolta da Wolff, nell’ambito dell’empirismoinglese matura, con Hume, quella critica scettica della nozione di n. che influirà in maniera determinante sulla rielaborazione ...
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GUASTELLA, Serafino Amabile
Giorgio Brafa Misicoro
Nacque a Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano, il 6 febbr. 1819 dal barone Gaetano e da Maria Delizia Ricca di Tettamanzi.
Negli anni della prima formazione [...] consentirono di formarsi una solida cultura classica cui non mancarono, però, riferimenti all'illuminismo francese e all'empirismoinglese. Giovanissimo collaboratore della rivista palermitana Il Giornale di scienze, lettere e arti per la Sicilia con ...
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relazione
In generale, ogni rapporto che collega, in maniera essenziale o accidentale, due contenuti di pensiero. È un concetto filosofico tra i più problematici e ricchi di storia. Il problema della [...] motivo abbassa al rango di attributi le due res cartesiane –, il concetto di r. trova accoglienza nell’empirismoinglese, attraverso Locke, che lo concepisce come idea complessa e innanzitutto quindi come soggettiva, mentre ipotetica rimane una ...
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mimesis
Traslitt. dal gr. μίμησις, der. di μιμέομαι «imitare», letter. «imitazione». Con il concetto di μίμησις (o di ὁμοίωσις «assimilazione») Platone designa la somiglianza delle cose empiriche all’idea [...] È in questo secolo, infatti, che si comincia ad assistere alla crisi del concetto di m.: con l’estetica dell’empirismoinglese, in partic. con Burke, il quale allontana la poesia, che agisce sulle emozioni, dalla m.; con Rousseau, il quale vagheggia ...
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empirismo
s. m. [der. di empirico]. – 1. a. L’essere empirico, privo cioè di validi fondamenti scientifici: l’e. di certi sistemi, di certi metodi. b. Pratica medica di persone non qualificate, che si fonda soltanto sull’esperienza comune...
hobbesiano
hobbeṡiano ‹o-›; all’ingl. ‹ho-› agg. – Del filosofo Thomas Hobbes ‹hòb∫› (1588-1679), uno dei massimi esponenti dell’empirismo inglese, la cui opera più nota e più importante è il Leviathan, espressione del suo pensiero politico:...