L’arresto, spontaneo o provocato mediante medicazione o manovre chirugiche, della fuoriuscita di sangue da una lesione di continuo di un vaso. L’e. spontanea avviene mediante i meccanismi della emocoagulazione, della fibrinolisi, e i fenomeni di adesione, aggregazione e secrezione piastrinica. Quando l’emorragia non si arresta, a seconda dei casi può essere necessaria la legatura chirurgica dei singoli ...
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Metodo di emostasi consistente nella legatura in massa dei tessuti che contengono il vaso sanguinante, mediante un filo fatto passare attorno al moncone con un ago ricurvo. ...
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Fattore piastrinico (fattore VIII) partecipante ai fenomeni della coagulazione del sangue e dell’emostasi. Inattiva la plasmina plasmatica e ostacola la fibrinolisi. È presente nei tessuti e nel sangue. ...
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In ematologia, malattia emorragica legata alla contemporanea sofferenza di tutti i fattori che regolano l’emostasi, caratterizzata da manifestazioni purpuriche specialmente agli arti e da ectasia dei vasi [...] cutanei ...
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Schiacciamento del cordone ombelicale per mezzo dell’onfalotribo, strumento a forma di pinza, per provocare l’emostasi dei vasi in esso contenuti, in sostituzione della legatura. ...
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L’impiego di correnti elettriche per l’ablazione o la distruzione di tessuti patologici, la dieresi dei tessuti e l’emostasi intraoperatoria di piccoli vasi. Ha il vantaggio di evitare la disseminazione [...] di cellule neoplastiche, la diffusione di germi patogeni e quello di raggiungere regioni altrimenti inaccessibili. I metodi di applicazione dell’e. sono la folgorazione, l’elettroessiccazione, l’elettrocoagulazione, ...
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Emorragia
Giovanni de Gaetano
Emorragia (dal greco αἱμορραγία, composto di αἷμα, "sangue", e ῥήγνυμι, "rompere") indica la fuoriuscita del sangue dai vasi sanguigni, che può avvenire verso l'esterno [...] vasi di medio-largo calibro, un'efficiente coagulazione del sangue è necessaria per arrestare la perdita emorragica.
L'emostasi è deputata a proteggere da complicanze emorragiche gravi sia il soggetto che presenti una tendenza emorragica congenita o ...
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In medicina, periodo e. del parto, lo stadio terminale del travaglio, quando il feto viene alla luce.
Fasciatura e. Metodo di emostasi preventiva, consistente nel bendaggio di un arto allo scopo di espellerne [...] il sangue, in occasione di un intervento chirurgico ...
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Chirurgo (Berna 1841 - ivi 1917), prof. e direttore della clinica chirurgica di Berna (1872); descrisse la cachessia tireopriva (1883), migliorò i mezzi di emostasi, portò contributi al problema dello [...] strozzamento erniario e alla tecnica di riduzione di lussazioni e fratture; importanti i progressi tecnici apportati alla chirurgia del gozzo, dell'addome, ecc. Ebbe il premio Nobel per la fisiologia o ...
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emostasi
emòstaṡi (o emostàṡi; anche emostaṡìa) s. f. [dal gr. αἱμόστασις, comp. di αἷμα «sangue» e στάσις «stasi»]. – Nel linguaggio medico, l’arresto di una emorragia, che si può verificare spontaneamente col meccanismo della coagulazione,...
-stasia
-staṡìa. – Secondo elemento di termini composti del linguaggio medico, che, in pochi casi, rappresenta una variante (forse dovuta a influenza del fr. -stasie, variante di -stase) del suffissoide -stasi: per es., emostasìa e menostasìa...