BORSIERI DE KANILFELD, Giambattista
Paolo Casini-Ugo Baldini
Nacque a Civezzano (Trento) il 18 febbr. 1725 da Francesco, di antica nobiltà trentina, e da Maddalena Pellegrini. Ebbe infanzia travagliata: [...] .
Recatosi a Faenza nel 1745 o 1746, il B. adottò una terapia radicale, attaccando il morbo con purgativi, emetici e antielmintici, tra cui preparati mercuriosi. La terapia ottenne risultati eccellenti, al contrario di quelle adottate dai medici del ...
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FACCHINI, Francesco
Renato G. Mazzolini
Nacque a Forno (ora frazione di Moena, in provincia di Trento) il 24 ott. 1788 da Domenico e Margherita Degaudenz. Dal sacerdote Cristoforo Welponer fu avviato [...] dei nervi. Quanto alla cura, si dichiarò contrario a un eccesso di medicamenti e suggerì una dieta ferrea, l'uso di emetici, l'assunzione di frequenti tisane zuccherate e, tra i rimedi esterni, lozioni ed effusioni fredde. Pur simpatizzando con l'uso ...
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LEO, Pietro Antonio
Piero Sanna
Nacque ad Arbus, villaggio della Sardegna sudoccidentale, il 2 apr. 1766. Della sua giovinezza sappiamo ben poco. Anche le scarne informazioni sulla sua intensa, seppur [...] modi in cui molti medici affrontavano le cosiddette febbri autunnali (l'abuso o l'improprio ricorso a salassi, emetici e purganti) offriva lo spunto per una puntuale contestazione della cosiddetta polifarmacia, che si accompagnava a un'esaltazione ...
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emetico
emètico agg. e s. m. [dal lat. tardo emetĭcus, gr. ἐμετικός, der. di ἐμέω «vomitare»] (pl. m. -ci). – Di farmaco capace di provocare il vomito senza causare altri notevoli effetti collaterali: tartaro e.; e. centrali, che agiscono...
emetismo
s. m. [der. di emeto-]. – In medicina, tendenza patologica a vomitare. In partic., e. del lattante, frequente nei primi mesi di vita, causato da eccessiva eccitabilità del vago, indipendentemente da lesioni organiche dello stomaco.