«Avvenne una notte che, avendo costei molto pianto Lorenzo che non tornava e essendosi alla fine piagnendo adormentata, Lorenzo l’apparve nel sonno, pallido e tutto rabbuffato e co’ panni tutti stracciati [...] , ma si gioca anche la partita che rende questa giovane una vera e propria eroina, colei che ha conferito al silenzio l’eloquenza e all’amore l’immortalità.Per saperne di più:Per una lettura del Decameron di Boccaccio, accompagnata da note e commento ...
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Il romanzo dostoevskiano è stato notoriamente definito «dialogico» e «polifonico» dal critico formalista Michail Bachtin, eppure spesso l’autore nasconde i principi positivi delle sue opere – e le sue [...] in virtù della «polifonicità» del romanzo dostoevskiano, le ideologie di questi personaggi hanno ampio spazio, sono argomentate con eloquenza e risvegliano nel lettore lo stesso fascino di cui i loro personaggi sono caduti vittima – si pensi alle ...
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Un'utopia neoplatonica
Vi sono molte espressioni, nel nostro parlato quotidiano, inerenti alla memoria e alla sua visibilità: quando si vuole, ad esempio, spingere qualcuno a ricordarsi qualcosa lo si [...] , curata da Lina Bolzoni, G. Camillo, L’idea del theatro (1550), in L’idea del theatro, con «L’idea dell’eloquenza», il «De transmutatione» e altri testi inediti, Adelphi, Milano 2015. Chiara e maneggevole, sia per quanto riguarda Camillo, sia per ...
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Nei secoli intercorsi dal mondo greco-romano fino ai nostri giorni, la pratica sociale relativa all’arte è stata delle più diverse e polimorfe: come ricorda in modo tanto essenziale quanto efficace Gianni [...] le une dalle altre: le arti meccaniche impiegano la natura così com’è unicamente per l’uso, in netta opposizione con l’eloquenza e l’architettura, che invece la piegano «ingentilendola per l’uso e per il diletto»; all’opposto, la poesia, la pittura ...
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Cormac McCarthy non indulge certo in ingenui concessioni alle presunte virtù di vinti o vincitori. Né la retorica manierista e pseudo-rousseauiana del “buon selvaggio” messicano, né il tono celebrativo [...] (capitolo 13) o nell’incontro con il tenente Couts (capitolo 16): esattamente come l’autore di un libro, media con eloquenza la presentazione dei compagni-personaggi e ne limita al tempo stesso la libertà. Holden possiede le qualità di un artista ...
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eloquenza
eloquènza s. f. [dal lat. eloquentia; v. eloquente]. – 1. L’arte e la tecnica di parlare o scrivere con efficacia, in modo da persuadere e commuovere gli uditori o lettori: cattedra, trattato di e.; e. sacra o religiosa, forense,...
eloquente
eloquènte agg. [dal lat. elŏquens -entis, part. pres. di elŏqui «esprimere, esporre», comp. di e-1 e loqui «parlare»]. – Che ha eloquenza, che parla con facilità, e soprattutto con efficacia e forza di persuasione: parlatore, oratore,...
Eloquenza
In Cv I V 10 è citato, nella forma volgare, il titolo del De vulgari Eloquentia (v.): uno libello ch'io intendo fare... di Volgare Eloquenza.
ORATORIA
Gino FUNAIOLI
Cesare GIARRATANO
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. Antichità classica. - Grecia. - Popoli riccamente dotati che ebbero intensità e libertà di vita politica, quale il greco o l'attico e il romano della progredita repubblica, erano destinati all'eloquenza:...