MARENCO, Carlo
Antonio Carrannante
– Nacque il 1° maggio 1800 a Cassolnovo di Lomellina, presso Pavia, da Lazzaro, nobile proprietario terriero, e da Ippolita Bassi da Ceva, anche lei di antica e nobile [...] di avere favorito il proprio sviluppo intellettuale.
Per studiare legge si trasferì a Torino, dove frequentò i corsi di eloquenza italiana del gesuita padre F. Manera, che godeva di gran fama e raccoglieva attorno a sé i migliori ingegni giovanili ...
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REMONDINI, Gianstefano
Giulio Sodano
REMONDINI, Gianstefano. – Nacque a Genova il 29 ottobre 1699 da Carlo Giuseppe e da Maria Rosa. Fu battezzato l’8 novembre nella chiesa parrocchiale di S. Maria [...] 1721, ricevette l’ordine del suddiaconato. Nella sua formazione ebbero ampio spazio i primi studi di poesia e di eloquenza, nonché di storia.
Ordinato sacerdote nel 1722, fu indirizzato all’insegnamento e alla predicazione. Nel 1724 giunse a Napoli ...
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Dazzi, Andrea
Carlo Vivoli
Nacque a Firenze l’8 novembre 1473 da Giovanni di Dino e da Taddea di Giuliano Zati. Famiglia di cittadini fiorentini, i Dazzi, in origine lanaiuoli forse di provenienza germanica, [...] per le sue modeste doti di poeta, egli va ricordato per le capacità di insegnante e per la grande erudizione ed eloquenza. Senza voler concordare con il giudizio di un altro contemporaneo, che fu anche suo allievo, Paolo Mini (che, nel Discorso della ...
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BERNARDO MARIA da Napoli (al secolo Severo Antonio Giacco)
Nicola De Blasi
Nacque a Napoli il 28 sett. 1672, da Domenico e da Anna Corbo. Iniziò i suoi studi umanistici presso i gesuiti e dimostrò ben [...] e le sue relaz. coi francescani,in Arch. francìsc. hist.,III(1910), 1, pp. 28-38; 2, pp. 231-238; E. Santini, L'eloquenza ital. dal Concilio tridentino ai giorni nostri,I,Milano 1923, pp. 188 s.; F. Nicofini, La giovinezza di G. B. Vico,Bari 1932, p ...
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GENTILE, Domenico
Eugenio Di Rienzo
Nacque a Bari, il 12 ott. 1680, da una famiglia della piccola borghesia cittadina. Grazie a una memoria tanto prodigiosa da divenire poi proverbiale, acquisì già [...] partenopei vicini alla politica filocuriale promossa dal viceré card. Friedrich Michael von Althann.
Oratore e professore di feconda eloquenza, famoso per la sua capacità di chiosare un testo nel suo idioma originale, tanto greco che latino, il ...
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BANDINELLI, Baccio
Nicola De Blasi
Nacque a Firenze nella seconda metà del sec. XVI ed appartenne forse alla stessa famiglia di Baccio scultore. Secondo F. Inghirami invece, lo scrittore avrebbe assunto [...] Cosimo II Granduca di Toscana,Firenze 1621, la cui importanza non risiede tanto nel contenuto, che ripete i moduli dell'eloquenza panegirica ed esornativa, ma in una generale economia stilistica, in un disdegno per la frase risonante ed ampollosa, in ...
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Bianchini, Giuseppe Maria
Giuseppe Izzi
Letterato (Prato 1685-ivi 1749). Studiò a Firenze con A. M. Salvini; fu membro dell'Accademia degli Apatisti e dell'Accademia Fiorentina, e fondò l'Accademia [...] vaga bensì, e leggiadra; e che in essa alla sublimità della Dottrina va ben congiunta la gentilezza, e la proprietà della Eloquenza " (ediz. cit., p. 12).
Perché D. " ebbe uno spirito gentile sì, ma insieme grave, e sostenuto; fu uomo di parte e ...
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Nacque ad Adriani nella Misia: ebbe a maestri Alessandro di Cotieo, Aristocle ed Erode Attico; non però, sembra, Polemone. Agli studî di grammatica e di retorica unì forse, durante la dimora in Atene, [...] l'indole di Aristide, che sotto parecchi aspetti rassomiglia ad Isocrate, il quale fu non oratore, bensì maestro di eloquenza e scrittore di discorsi a lungo meditati. E Aristide scrisse molti discorsi trattando sia argomenti del passato, sia fatti ...
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Nacque il 6 agosto 1651 nel castello di Fénelon nel Périgord, da nobile e antica famiglia, e morì a Cambrai il 7 gennaio 1715. Dopo i primi studî fatti nell'università di Cahors, andò a Parigi ove frequentò [...] lingua classica francese, la monotonia della versificazione, la mancanza di naturalezza, semplicità e sentimento nella tragedia e nell'eloquenza del suo tempo. I rimedî che suggerisce sono l'espressione del suo gusto e delle sue tendenze innovatrici ...
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Da Cicerone è detto una volta C. Licinius Calvus, un'altra Macer Licinius. Egli adunque aveva un doppio cognomen. Figlio dell'annalista Gaio Licinio Macro (v.), nacque il 27 maggio dell'82 a. C. e morì [...] oratoria in una nutrita corrispondenza della quale Tacito e Quintiliano si servirono per caratterizzare le varie tendenze dell'eloquenza verso la fine della repubblica. Di elegante e squisita cultura, C. sembra fosse scrupoloso all'eccesso e troppo ...
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eloquenza
eloquènza s. f. [dal lat. eloquentia; v. eloquente]. – 1. L’arte e la tecnica di parlare o scrivere con efficacia, in modo da persuadere e commuovere gli uditori o lettori: cattedra, trattato di e.; e. sacra o religiosa, forense,...
eloquente
eloquènte agg. [dal lat. elŏquens -entis, part. pres. di elŏqui «esprimere, esporre», comp. di e-1 e loqui «parlare»]. – Che ha eloquenza, che parla con facilità, e soprattutto con efficacia e forza di persuasione: parlatore, oratore,...