Nella Grecia antica, canto corale celebrativo di azioni insigni. In Pindaro è equivalente a epinicio per una vittoria agonale, ma fu detto e. anche il canto conviviale laudativo a solo, più breve, che [...] ebbe poi nome di scolio. Con la retorica siceliota l’e. divenne uno dei generi di eloquenza epidittica. Gorgia di Leontini compose due e. su Elena e su Achille e un altro per gli Elei. All’e. mitico di Gorgia si avvicina Isocrate con l’Elena e col ...
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In origine le declamazioni furono esercizî pratici consistenti nel recitare ad alta voce discorsi preparati con riguardo particolare all'actio e intesi ad abituare i giovani a parlare in pubblico: in seguito, [...] esercitazioni scolastiche in genere, preparatorie all'arte dell'eloquenza. Quando poi questa, con la perdita della libertà, si ritirò dalla vita pubblica e la scuola costituì il campo quasi esclusivo dell'attività oratoria, le declamazioni nel senso ...
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. Filosofo cinico, vissuto a Roma durante il regno di Caligola, di Nerone e di Vespasiano. Ostile alla monarchia imperiale, fu condannato da Vespasiano a una relegatio in insulam. Del suo pensiero abbiamo [...] notizia attraverso il suo contemporaneo e amico Seneca, che più volte ne loda l'eloquenza e il disprezzo per i beni materiali. Nel cinismo di D. torna infatti vigorosamente a valere l'antico ideale antiedonistico del πόνος della sofferenza: vita ...
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MAJORAGIO, Marcantonio
Giuseppe Toffanin
Si chiamava Antonmaria Conti, ma prese nome dalla piccola terra del Milanese ove era nato nel 1514. Datosi agli studî umanistici che contemperò con quelli giuridici, [...] alla scuola prima del Cardano, poi di Vincenzo Maggi e di Andrea Alciati, ebbe nel 1540 la cattedra d'eloquenza a Milano dove rimase, tranne un breve ritiro a Ferrara, fino alla morte, nel 1555, promovendo gli studî e l'Accademia dei Trasformati.
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LECCHI, Giovanni Antonio
Elena Brambilla
Nacque a Milano il 17 nov. 1702 da Giacomo Antonio ed Elena Crivelli; studiò nel collegio dei gesuiti di Brera, dove vestì l'abito clericale il 20 ott. 1718; [...] qui professò i quattro voti il 15 ag. 1736. Dopo aver insegnato eloquenza nel collegio di Milano, poi in quelli di Pavia e Vercelli, tornò a Brera per insegnare filosofia.
Qui diede alle stampe una newtoniana Theoria lucis, opticam, perspectivam, ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] (460-396 circa), con cui la storia diviene narrazione di fatti umani, indagati nei rapporti di causa ed effetto.
L’eloquenza, grazie all’indirizzo sofistico fu considerata non soltanto come una pratica necessità ma come un’arte. Tra gli oratori che i ...
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Corrente puristica assai diffusa nella letteratura greca ellenistica e consistente nell’imitazione della lingua usata in età classica dai grandi prosatori attici. Iniziatosi già con la filologia alessandrina, [...] il trasferimento della cultura greca in Roma.
In retorica l’a. (contrapposto ad asianismo) è l’imitazione nell’eloquenza degli oratori attici, specialmente Lisia, che sembravano meglio rappresentare la finezza e l’eleganza attica. Tale tendenza sorse ...
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Personaggio letterario del romanzo David Copperfield (1849-50) dello scrittore britannico Ch. Dickens (1812-1870), ispirato in parte dalla figura del padre del romanziere. Perpetuamente indebitato, drammatizza [...] i casi della propria vita, passando da parossismi di disperazione a manifestazioni di puerile spensieratezza e accompagnando gli uni e le altre con squarci di pittoresca eloquenza. ...
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IACOPO da Varazze (Iacobus de Voragine)
Salvatore Battaglia
Agiografo, nato a Varazze (Genova) verso il 1228-1230, morto a Genova il 14 luglio 1298. Nel 1244 vestì l'abito domenicano; e presto si distinse [...] per lo zelo con cui insegnava teologia nel suo ordine e per la calda eloquenza della sua predicazione nelle varie città d'Italia. Priore del suo convento verso il 1265, fu eletto provinciale della Lombardia dal 1267 al 1285, finché volle esserne ...
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Letterato, nato a Cavelli (Capua) nel 1429, morto a Siena nel 1477. Intorno al 1445 si recò a Napoli dove forse poté approfittare delle letture che Lorenzo Valla teneva nella reggia aragonese, e nel '52 [...] a Perugia, dove, protetto dal Baglioni, ottenne una cattedra di eloquenza. Recatosi col cardinale Calandrini al congresso di Mantova (1459) il C. entrò nelle grazie di Pio II, che lo elesse nel 1640 vescovo di Cotrone e di Teramo. Dal '72 al '74 fu ...
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eloquenza
eloquènza s. f. [dal lat. eloquentia; v. eloquente]. – 1. L’arte e la tecnica di parlare o scrivere con efficacia, in modo da persuadere e commuovere gli uditori o lettori: cattedra, trattato di e.; e. sacra o religiosa, forense,...
eloquente
eloquènte agg. [dal lat. elŏquens -entis, part. pres. di elŏqui «esprimere, esporre», comp. di e-1 e loqui «parlare»]. – Che ha eloquenza, che parla con facilità, e soprattutto con efficacia e forza di persuasione: parlatore, oratore,...