Il grado comparativo è la proprietà dell’aggettivo che permette di attribuire a un nome una proprietà, espressa da quell’aggettivo, allo stesso tempo comparandone l’intensità con un altro nome (detto ➔ [...] te.
Si noti che l’uso di che si qualifica oggi come un settentrionalismo, benché non lo fosse in italiano antico: «Elle son molto men forti che gli uomini a sostenere» (Boccaccio, Dec., Proemio, 3). Inoltre, il pronome è obbligatoriamente in forma ...
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In linguistica il termine correlativo può indicare una coppia di parole messe in relazione attraverso sintagmi o intere proposizioni, l’unione di una proposizione e di un pronome a essa collegato o, in [...] 2002: 408-409):
(37) Et ben potrebbe il dittatore dicere parole diritte et ornate, ma non varrebbero neente s’elle non fossero aconcie alla materia (Brunetto Latini, La Rettorica LXXVI, 22)
Anche nell’ambito della correlazione ipotattica la prosa ...
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Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] con il participio passato (sempre accordato) dei verbi pronominali e riflessivi (elles se sont proménées dans la ville; elle s’est lavée) e dei verbi intransitivi (ils sont venus). Il secondo ausiliare viene adoperato col participio passato dei ...
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La Corsica, seconda isola del Tirreno per estensione (8569 kmq), è situata a nord della Sardegna a una distanza di sole 7 miglia (Bocche di Bonifacio). Dista dalla costa toscana circa 50 miglia, e le isole [...] eghju; la terza persona nei due generi e nei due numeri – dal dimostrativo latino ĭlle – si realizza ellu, elli, ella, elle, e con diverso esito fonetico in area meridionale, iddu, iddi, idda, iddi.
Nel sistema dei ➔ clitici si segnala la preferenza ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] infinito, gerundio) proprie dei dialetti meridionali antichi e delle scritture fondate su di essi («essendono elle ne’ lor incominciamenti selvagge e chiuse»).
Caratteristiche sostanzialmente analoghe rivela l’autobiografia vichiana, «stilisticamente ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] , resiste l’oscillazione in plurali del tipo dittongi / dittonghi, capegli / capelli. Nei pronomi, sono in regresso le forme eglino, elle, elleno, mentre persiste l’alternanza ei / egli e negli atoni ne / ci (ne toglie «ci toglie»). In declino anche ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] Bosco, Teresio (1982), Come predicare oggi. Appunti sul ministero della Parola e in particolare sull’omelia, Leumann (Torino), ELLE DI CI.
Coletti, Vittorio (2006), Parole dal pulpito. Chiesa e movimenti religiosi tra latino e volgare nell’Italia del ...
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Nelle frasi consecutive si esprime l’effetto dell’evento o dello stato di cose espresso nella principale o in una frase precedente:
(1) ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato
In quest’esempio [...] e introdotte dal solo che:
(40) e pareami vedere lo sole oscurare, sì che le stelle si mostravano di colore ch’elle mi faceano giudicare che piangessero (Dante, Vita Nova XXIII, 5)
Infine, anche in italiano antico si registrano casi di consecutive ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] quali si ricordano i disusati nosco e vosco; alla terza plurale si ha, in funzione di soggetto, l’arcaico elli(no) / elle(no) e essi / esse, mentre nella lingua odierna si preferisce l’etimologicamente obliquo loro < (il)lōrum, che, nella funzione ...
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elle
élle pron. pers. f. pl. [lat. ĭllae]. – Antica forma di plur. del pron. ella, adoperato talvolta anche nei casi obliqui: Voci alte e fioche, e suon di man con elle (Dante).